venerdì 25 dicembre 2020

Buon Natale a tutti!

 è un rosso Natal. Sia per le restrizioni per contrastare il Covid-19 sia per il colore dominante in questa festività. A casa mia non è cambiato molto rispetto agli altri anni, perché ho la fortuna di vivere con le mie sorelle e i miei genitori, quindi possiamo festeggiare senza problemi regolativi. Questa mattina abbiamo aperto i regali e ho ricevuto degli oggetti per l'igiene personale, come una spugnetta struccante a forma di gattino che sarà utilissima quando dovrò eliminare i miei smokey eyes, dell'intimo, dei caldi calzini, due morbidi maglioncini, una mini matita per gli occhi, un profumo all'Argan e cinque interessanti libri. Dopodiché abbiamo fatto un abbondante colazione con cioccolatini e un panettoncino con gocce di cioccolato e scorze di limone, che è stato cucinato dalla macchinetta che prepara ogni sorta di pane. Sono stata, comunque, attenta e soprattutto ho lasciato lo spazio per il pranzo di Natale, che mia madre sta rendendo più squisito grazie a gustosità provenienti dalla Basilicata, perché di recente ha scovato un negozio di prodotti lucani, così ci sono più antipasti e più cibi buoni. Per questo ho già compilato l'autodichiarazione per fare una passeggiata digestiva, sempre se il vento a 90km/h lo consentirà; comunque abbiamo spolverato anche la cyclette. Con queste restrizioni e un lussurioso pranzo calorico non vorrei mai prendere qualche tonnellata di peso XD A parte gli scherzi spero che tutti siate riusciti a raggiungere o a trovare qualche stratagemma per festeggiare con i vostri cari, perché che Natale sarebbe senza quelli a cui vogliamo più bene?! L'altra speranza è che non si debba rivivere più un periodo pandemico come quello che siamo ancora costretti a vivere. Ora vi lascio con il disegno natalizio, creato dalle abili mani di mia sorella Carlotta, e auguro, quest'anno con ancora più affetto degli altri anni,

Buon Natale, Merry Christmas, Bon Noël, Feliz Navidad, Feliz Natal, Fröhliche Weihnacht…



giovedì 17 dicembre 2020

 Ciao a tutti!

come vi avevo accennato nel post precedente, sono riuscita a prepararvi una sorpresa in vista del Natale. Si tratta... del mio settimo libro, che si intitola "Quella sera a Torino". Nonostante gli studi per scrivere la tesi e le vicissitudini del Corona virus, che mi hanno infastidita non poco, ho portato a termine la storia del mio personaggio. Ebbene sì, in questo settimo libro il protagonista è un uomo, in particolare un cantante. Avevo voglia di cambiare un po' e di sperimentare la reazione maschile all'incontro dell'anima gemella, esplorando anche una parte del vasto mondo della musica. Per questa occasione, poi, ho fatto svolgere le vicende del protagonista in diverse città italiane, ma il luogo decisivo per l'intreccio è stato senza dubbio Torino, che per due anni e mezzo ho avuto modo di visitare un po'. Ora smetto di blaterale e vi parlo di "Quella sera a Torino"...

Trama: Boris Novak è un cantante famoso da quando ha vinto il music show The Singer. Solo che nell'ultimo periodo sta vivendo delle vicende personali, che non gli consentono di scrivere la lista della spesa, figurarsi delle nuove canzoni. La casa discografica Music in fly, però, è irremovibile: entro la fine dell'anno vuole lanciare un nuovo album di Boris. Lui non sa come fare, così arriva in suo soccorso la sua agente Roberta con un'idea strepitosa che sconvolgerà la vita personale e musicale di Boris, soprattutto in una particolare serata a Torino.


Il libro potreste comprarlo in:

- formato cartaceo a 14€(se vi interessa, alcuni store on-line fanno un po' di sconto ;)).

- formato ebook a 1,99€ in versione EPUB.

Non mi resta che salutarvi e invitarvi ad acquistare "Quella sera a Torino", dove il romanticismo si muove a ritmo di musica ;)

sabato 12 dicembre 2020


 Oggi vi parlerò del libro "L'amore secondo me" di Cassandra Rocca. In attesa della sorpresa che vorrei farvi prima di Natale, se ci riesco, vi propongo la recensione di questo libro, che le mie sorelle mi hanno regalato al compleanno e si sposa bene con questo periodo festivo.

Vi scrivo una breve trama: Taylor Andrews è un architetto ma ha sempre cercato di fare il suo lavoro senza sfruttare il prestigioso nome del padre. Di fatti da anni ha fatto da assistente e il suo capo l'ha messa alla prova, visto che nessuno degli altri componenti dello staff voleva l'incarico nel periodo natalizio. Taylor deve raggiungere il New England per valutare la stato di un terreno per conto di una multinazionale che vuole costruirci una fabbrica. A sei giorni dal Natale Taylor approda a Snowy Pine, trovandosi davanti un luogo fantasma e un uomo incappucciato che la terrorizza. Si tratta di Ryan Greenwood, il tuttofare e volontario dei vigili del fuoco del paese, che la porta nella reale piazza principale di Snowy Pine. Taylor ne rimane affascinata perché sembra un paese cartolina, grazie all'atmosfera natalizia. Non si può dire lo stesso dei suoi abitanti che cercano in tutti i modi di metterle i bastoni tra le ruote per evitare di farle fare il suo lavoro. Taylor, comunque, è rimasta colpita anche dalla bellezza e dal carattere di Ryan, che è l'unico di Snowy Pine a parlarle con gentilezza e a farle conoscere i luoghi. Taylor prova una forte attrazione per lui che cerca con tutta se stessa di sopprimerla. Ma a Natale si sa, tutto può succedere.
E' una bellissima lettura che si addice al Natale, perché ci sono descrizioni particolareggiate di un paese cartolina. Soprattutto è interessante la narrazione della scena con l'aurora boreale, ma non entro nei dettagli perché è un elemento decisivo nella storia dei due protagonisti. E poi chi non vorrebbe trascorrere il Natale con un bell'uomo come Ryan Greenwood?! Insomma non fatevi scappare la lettura di questo libro adattissimo a questo periodo festivo ;)

martedì 8 dicembre 2020

Buona festa dell'Immacolata concezione a tutti!

è un periodo particolare, così a casa mia abbiamo pensato di far esplodere l'aria natalizia decorando ogni superficie possibile. Addirittura ci siamo dedicati alla realizzazione di palline per l'albero e addobbi per il presepe. Grazie alla supervisione di mia sorella Roberta, che è una maga quando si tratta di creare oggetti manuali o per il découpage, ho dato il mio contributo con una pallina sui toni dell'argento, del bianco e del nero. Da questa mattina, comunque, ci siamo impegnati ad addobbare l'albero e creare l'atmosfera del presepe, avendo il tempo anche per cucinare degli ottimi biscotti e dei gustosi maritozzi, ideali per questa giornata in cui è piovuto incessantemente e il vento freddo ha sferzato con decisione. E' soddisfacente vedere la nostra piccola casa trasformata per festeggiare l'imminente Natale. Ora vi saluto rinnovando gli auguri e lasciandovi con un'immagine del presepe ;)



lunedì 30 novembre 2020


 Oggi vi parlerò del libro "In città zero gradi" di Daniel Glattauer. Non avevo ancora letto un libro scritto da un austriaco, a parte alcune opere di Sigmund Freud, e la biblioteca mi ha concesso questo piacere.

Vi scrivo una breve trama: Max ha trentaquattro anni ed è uno scrittore freelance per diverse riviste. La cosa che Max detesta in assoluto è il Natale, così per la prima volta decide di lasciarsi tutto alle spalle e di partire per una vacanza alle Maldive. Il suo problema è a chi affidare Kurt, il suo bassotto tedesco dal pelo ispido. Max scrive un annuncio su internet e l'unica risposta seria è quella di una donna Katrin, che vuole incontrare prima il cane. Katrin ha ventinove anni e, dopo anni di Natali nonché compleanni passati con i genitori iperprotettivi, vuole avere una scusa seria per rimanere da sola nel giorno del suo trentesimo compleanno. Al termine del suo turno, come assistente presso un ambulatorio di oculistica, Katrin incontra nel freddo parco di Esterhàzy Max e Kurt, di cui rimane affascinata. Mentre il cielo di Vienna è sempre grigio e la temperatura scende sotto lo zero, Katrin e Max si conoscono e allo stesso non si capiscono, ma Kurt con il suo fiuto da bassotto tedesco con il pelo ispido saprà come rimediare.

L'atmosfera di una Vienna dicembrina è la scenografia ideale per questa storia d'amore, in cui il protagonista ha subito un trauma infantile che sta condizionando la sua vita d'adulto. Non gliene è mai importato nulla, ma quando incontra la donna della sua vita vuole rimediare. Da quel momento si incomincia a ridere con l'apparizione di personaggi, come l'amica stregona con i suoi stratagemmi new age. Anche la protagonista ha una situazione tragicomica a cui far fronte, insomma se leggerete la storia non ne rimarrete delusi perché c'è anche un bellissimo bassotto, che sembra innocuo e sonnolento ma sarà lui a risolvere i dubbi dei due umani a cui vuole bene.

sabato 21 novembre 2020

 Ciao a tutti!

stiamo vivendo un periodo storico particolare, non vi pare?! In tutto il mondo siamo vincolati da qualche restrizione per contrastare il Covid-19. Per esempio in Italia ogni regione ha assunto un colore tra giallo, arancione e rosso, a seconda della gravità della pandemia, per cercare di diminuire il numero di contagiati e soprattutto il numero dei morti, che sono ancora tanti purtroppo. Nonostante la presenza preponderante del Covid, non bisogna scordarsi che fra poco più di un mese, per l'esattezza un mese e quattro giorni, ci sarà il Natale. Lo so, non è la stessa cosa con il Corona virus in circolazione, ma non si può evitare una festa così importante, soprattutto per i bambini. Qualche pensierino bisogna farlo trovare sotto l'albero ai nostri affetti più cari. Io mi sono portata avanti e ho già concluso tutti i regali(devo solo scovare il modo per farli giungere a chi è lontano;)), però se voi non ci foste ancora riusciti, vi suggerisco qualcosa. In particolare vi volevo proporre i miei libri, che sono:

A passo di tango: Alessandra è una grande appassionata del tango e a passo di questa danza si avvicinerà a un uomo intrigante.(clicca qui)

Un magico matrimonio: Lucilla è una donna tranquilla e ha trovato un suo equilibrio nella vita, solo che durante l'organizzazione di un matrimonio incontrerà di nuovo un uomo del suo passato.(clicca qui)

Per colpa di mamma: Andrea e Giulia sono fratelli con caratteri diversi, ma entrambi dovranno cercare un modo per accontentare la loro esigente mamma, che ha organizzato un evento particolare.(clicca qui)

E alla fine...: Tea trascorre il suo tempo libero a scrivere storie romantiche, anche se nella sua vita pare non ci sia il romanticismo, che lo scoverà guardandosi meglio attorno.(clicca qui)

Una lettera solo per te: Ilaria è stata lasciata dopo una lunga storia d'amore a distanza ed è convinta che non sarà più così fortunata, però un'inaspettata lettera le farà vivere un felice Natale.(clicca qui)

30 belli e... incasinati: Elisabetta è una donna precisa che si aspetta grandi cose per l'anno nuovo, in particolare nell'anno dei suoi trent'anni, solo che non sono come se l'era immaginati.(clicca qui)

Tra le parentesi, alla fine di ogni piccola trama, troverete i link di possibili store on-line; comunque se aveste la fortuna di raggiungere una libreria fisica, potreste prenotarlo anche lì e vi arriverà ugualmente. Ora vi saluto con l'immagine natalizia dei miei libri e con una domanda: "Chissà quale di questi libri finirà sotto il vostro albero di Natale?" ;) 🎄



sabato 14 novembre 2020

In queste serate ho cercato di vedere qualcosa di diverso dai consueti telefilm gialli, che continuano ad essere la scelta più frequente di questi tempi. Qualche giorno fa sono capitata davanti al film "Un amore di candidato"(il suo titolo originale è "The makeover").

Vi scrivo una breve trama: Hannah Higgins(Julia Stiles) è una donna colta e sofisticata che si occupa di formazione educativa, perché crede nel potere dell'istruzione per migliorare la situazione di un paese. Questa convinzione la porta a candidarsi per un seggio al Congresso, come rappresentante del Massachusetts, ma il suo modo di fare la penalizza favorendo il meteorologo Wade Bradbury. Nella serata delle elezioni Hannah se la prende con la sua amica e collega Colleen(Camryn Manheim) e anche con l'ignaro fornitore di birra Elliot Doolittle(David Walton), a causa del suo modo di esprimersi. Anche se Hannah è convinta che con un po' di lezioni tutti possano migliorare. Il tempo passa e Bradbury muore, così ripartono le candidature per ricoprire la sua carica. Hannah è tentata, ma dubbiosa dei cambiamenti che dovrebbe apportare per colmare il gap della precedente elezione. Nel birrificio, nel frattempo, si libera il posto come rappresentante ed Elliot vuole ottenerlo per lo stipendio, che permetterebbe a lui, alla sorella e ai nipoti di vivere meglio. Solo che deve migliorare il suo modo di esprimersi, così chiede aiuto ad Hannah che ha un'idea strepitosa. Perché non candidare Elliot al suo posto per il seggio al Congresso? Lui sarà d'accordo? E soprattutto come reagirà il cuore di Hannah davanti alla versione sofisticata di Elliot?

Ho trascorso una piacevole serata a guardare questo film, che scorre velocemente. E' interessante la descrizione delle innovazioni educative per consentire a tutti di acquisire una buona istruzione, perché, come recita l'attrice, "a una persona puoi togliere tutto ma non la sua istruzione". Inoltre la storia ti fa riflettere su come un po' di belletto e studio possano cambiare radicalmente una persona; anche se, a mio avviso, deve sempre rimanere un pizzico della propria personalità, altrimenti si diventa burattini invece di esseri umani.

 

sabato 7 novembre 2020

Oggi vi parlerò del libro "Spiacente, non sei il mio tipo" di Anna Zarlenga. In questa strana situazione mondiale avevo bisogno di leggere qualcosa di soft, così la scelta è capitata su questo libro.

Vi scrivo una breve trama: Sara Doria e Teodoro Pagani sono diversissimi tra loro. Lei è una ragazza bassina e robusta, che lavora come ricercatrice di semiotica all'università di Napoli; mentre lui è un ragazzo bellissimo e uno sbruffone playboy, che ogni tanto si presenta negli uffici della casa di produzione televisiva di famiglia che presto o tardi erediterà. I due si incontrano per la prima volta alle nozze della sorella di Sara e del migliore amico di Teo e hanno modo di constatare la reciproca incompatibilità, anche se entrambi odiano i matrimoni. Un bel giorno Teo viene costretto dal padre a riprendere gli studi universitari, se vuole veramente ereditare l'attività di famiglia, così suo malgrado si presenta alla prima lezione dell'anno accademico. La sua docente non è altro che Sara, allora decide di trovare un modo di adularla per superare l'esame di semiotica. Sara, però, è incorruttibile e non si fa influenzare dal suo evidente fascino. Teo è sconvolto perché nessuna donna aveva mai dimostrato disinteresse nei riguardi della sua persona. Dato che Teo Pagani non può essere rifiutato, architetta un piano per far cadere ai suoi piedi Sara, che si rivela un vero osso duro. Tra battibecchi e sfide i due si avvicinano, ma alla fine per Sara Teo sarà veramente il suo tipo?

E' la storia che ci voleva, con questi due protagonisti che non fanno altro che punzecchiarsi; infatti le liti, che emergono fra i due, fanno scoppiare dalle risate. Mi sono divertita tanto perché la storia di Sara e Teo è una bellissima combinazione di ironia, frizzantezza e sensualità, che non potete lasciarvi scappare per staccare dalla pesantezza di questa strana situazione causata dal Covid-19.

 

sabato 31 ottobre 2020


 Buon Halloween a tutti!

oggi vi parlerò del libro "Le notti di Salem" di Stephen King. Per festeggiare questa giornata e il settimo compleanno del blog ho cercato di proporvi qualcosa di diverso dal solito, anche se sono rimasta sempre nell'ambito dei libri. Ho letto diversi siti e blog che consigliavano letture adatte per Halloween per farmi un'idea. Dopo diverse indecisioni la scelta, grazie anche alla disponibilità della biblioteca, è finita su questa storia.

Vi scrivo una breve trama: Benjamin Mears decide dopo vent'anni di tornare a Jerusalem's Lot per capire molti aspetti del suo passato, che lo stanno angosciando. Soprattutto vuole comprendere le sensazioni che aveva provato all'età di nove anni, quando per una sfida era entrato in Casa Marsten. Quella dimora in cima al paese era sempre stata il suo tormento e su questo sentimento ci vuole scrivere un libro, prendendo in affitto la casa. Solo che non può farlo, visto che qualche giorno prima era stata acquistata da un certo Staker per conto di Kurt Barlow. Ben ripiega sulla pensione di Eva Miller, che è contenta di avere uno scrittore a movimentare le giornate. Dopodiché si mette subito alla ricerca di notizie su Casa Marsten, in questo modo conosce la giovane e bella artista Susan Norton e il professore del liceo Matt Burke. Dopo pochi giorni dall'arrivo di Ben a Jerusalem's Lot scompare un bambino e dopo poco muore per emorragia il fratello. Questi due eventi insospettiscono lo sceriffo che indaga sulle tre nuove persone giunte in paese. Ben, intanto, aiuta come volontario nella ricerca del bambino, fino a quando altri abitanti di Jerusalem's Lot muoiono di emorragia. Ben non crede a una coincidenza riguardo a tutte queste morti. Dopo aver ascoltato le storie raccapriccianti del professore Burke, del dottor Cody e di un bambino di nome Mark, Ben non ha dubbi che ci sia qualcosa di malvagio che proviene da Casa Marsten. Ma di cosa si tratta?

Leggendo questo libro ho capito perché amo i romanzi rosa. Nelle prime cinquanta pagine la storia era noiosa però, appena sono state offerte diverse descrizioni sull'ambiente e sui personaggi, ho cominciato ad aver paura e a voler continuare a leggere lo stesso per scoprire come sarebbe andata a finire. Stephen King è davvero il re dei libri dell'orrore e posso confermare la sua immensa bravura a farti saltare sulla sedia. Di conseguenza in questa giornata di Halloween, in cui bisogna stare a casa visto che stanno aumentando considerevolmente i casi di Covid-19, vi consiglio vivamente di leggere "Le notti di Salem" perché non rimarrete delusi se volete provare un momento di terrore.

lunedì 26 ottobre 2020


 Il 20 ottobre è cominciata l'ultima settimana del Giro d'Italia ed è stato strano ma allo stesso tempo molto emozionante festeggiare il mio compleanno, guardando alla televisione la sedicesima tappa che terminava a San Daniele del Friuli. Purtroppo si sono registrati altri tre casi di Covid-19, tra i quali Fernando Gaviria. I ciclisti, comunque, hanno corso per le strade del Friuli Venezia Giulia, del Veneto, del Trentino Alto Adige, della Lombardia e del Piemonte, che ha ospitato il piano B della ventesima tappa perché il piano A avrebbe visto la corsa attraversare le strade francesi, ma il prefetto ha negato l'accesso sul territorio a causa dell'aumento considerevole dei casi di Corona virus in Francia. Per finire i corridori sono arrivati a Milano per affrontare un breve cronometro, che ha stabilito l'ordine nella classifica generale. Di questa 103esime edizione del Giro d'Italia, corsa nell'insolito mese di ottobre, mi sono piaciuti i meravigliosi panorami tinti dei colori caldi dell'autunno, anche se i ciclisti hanno dovuto patire un po' il freddo, vista la stagione in cui hanno dovuto correre. Tutti i partecipanti alla corsa rosa sono stati strepitosi e ho ammirato la potenza di Filippo Ganna e Arnaud Démare; il coraggio di Alex Dowsett, Josef Cerny e Peter Sagan; la determinazione di Ben O'Connor, Joao Almeida e Tao Geoghegan Hart. Insomma il Giro d'Italia 2020 è stato meraviglioso, nonostante non sia stato corso nel consueto mese di maggio. Ora vi lascio con il resoconto delle ultime sei tappe.

16atappa: 20/10 Udine-San Daniele del Friuli di 229km. La prima tappa dell'ultima settimana della corsa rosa è stata caratterizzata da una consistente fuga, che si è sviluppata sulla salita di Madonna Domm. I fuggitivi sono stati Guerreiro, Visconti, Bisolti, Conti, Fabbro, Tratnik, Battaglin, O'Connor, Felline, Swift, Pucco, Warbasse, Bernard, Rota, Boaro, Rosskopf, Vendrame, Bouchard, Zana, Tonelli, Malecki, Whelan, Oldani, Samitier, Rubio, Poljanski, Cepeda e Bidard. Insieme intraprendono la prima delle tre ascese del Monte di Ragogna e in discesa se ne va Guerreiro, su cui si riporta Boaro, che prosegue con Tratnik. I due oltrepassano il traguardo ma mancano ancora 54km, infatti devono ripercorre due volte un tracciato vallonato con il Castello di Susan e il Monte di Ragogna. Alle spalle di Boaro e Tratnik rompono gli indugi Conti e Swift, dopo si aggiungono Tonelli e Bouchard. Sulla seconda ascesa della Ragogna perde contatto Conti e prendono il suo posto O'Connor e Malecki. Tratnik fa la differenza in salita, mentre sul quintetto si aggrega Battaglin. Il gruppo maglia rosa lascia fare con più di 10minuti, invece Boaro viene riacciuffato dal sestetto. L'ultimo passaggio sotto il traguardo vede Tratnik in testa e a 41secondi i sette. O'Connor parte sull'ultima scalata del Monte di Ragogna seguito da Swift, che ben presto ribalza per l'andatura forsennata dell'australiano, il quale si riporta su Tratnik ai -13,1. Dietro si forma un terzetto costituito da Malecki, Swift e Battaglin, che vengono ripresi per poco da un solitario Bouchard. Nella città del prosciutto San Daniele D.O.P. Jan Tratnik fa lo scatto vincente ai -600m, dietro Ben O'Connor e volata a tre con Enrico Battaglin. Più o meno sullo stesso punto dello sloveno la maglia rosa parte guadagnando 2secondi sugli altri uomini di classifica.

17atappa: 21/10 Bassano del Grappa-Madonna di Campiglio di 203km. Avvio veloce e la fuga riesce a crearsi ai piedi della salita Forcella Valbona con Caicedo, Cataldo, Villella, Bais e Armée. Durante la scalata si rimescolano, così allo scollinamento ci sono Vanhoucke, De Gendt, Pernsteiner, Guerreiro, Cataldo, Villella, Sepulveda, Dennis, O'Connor, Meintjes, Ulissi, De La Parte, Zakarin, Rodirguez, Carretero, Hansen, Frankiny, Gebreigzabhier, Bouchard. In salita Cataldo si avvia da solo e ai -57 Dennis, Zakarin, O'Connor, Gebreigzabhier, Vanhoucke e Carretero cercano di riprenderlo, facendolo dopo 7km. Ai -45 diventano nove fuggitivi con il rientro di Pernsteiner e De Gendt, mentre Villella è sempre a un passo da quelli davanti e riesce ad accodarsi nell'ultimo tratto del Passo Durone. Ai -27 ci prova De Gendt, ma gli altri non vogliono lasciargli spazio. Questo scatto agevola Frankiny, Rodriguez, De La Parte, Hansen e Bouchard, così si forma una fuga di quindici corridori. Sulla salita di Madonna di Campiglio poco alla volta si sfoltisce il gruppetto dei fuggitivi e ai -9,3 scatta De Gendt e gli prendono la ruota O'Connor, Dennis, Pernsteiner, Zakarin, Rodriguez, Gebreigzabhier, Frankiny, Vanhoucke. Ai -8,3 O'Connor se ne va con decisione e lo inseguono De Gendt, Zakarin e Pernsteiner, che si lancia da solo per riacciuffare l'australiano. Nel gruppo maglia rosa Hinldey parte e Kelderman lo segue, ma Almeida chiude e Masnada scandisce il ritmo. De Gendt e Zakarin fanno coppia per giocarsi le posizioni del podio di tappa. Dopo il secondo posto del giorno prima con forza Ben O'Connor arriva da solo a Madonna di Campiglio, a 31sec Hermann Pernsteiner e a 1min e 10sec Thomas De Gendt.

18atappa: 22/10 Pinzolo-Laghi di Cancano di 207km. Partenza in salita che vede tra i più svelti Guerreiro, Rubio, O'Connor, Dombrowski, Holmes, ma dietro il ritmo è molto veloce tanto da rimanere in 45 corridori, compresa la maglia rosa, alla fine della discesa di Campo Carlo Magno. Navarro, però, anticipa e su di lui si riportano Ganna, Felline, Rossetto, De Gendt e Cataldo. Nella Val di Sole si uniscono anche O'Connor, Carretero, Tonelli e Swift, però la EF tira perché non vuole perdere i punti per la maglia azzurra. Quando arrivano a pochi secondi dai fuggitivi, Guerreiro, Dombrowski, Holmes, Meintjes, Samitier e Pedrero scalano con decisione Passo Castrin; intanto da quelli davanti si stacca Carretero. Questo gruppetto si ricongiunge a quelli di testa; dopodiché De Gendt conquista i punti del GPM e dietro Guerreiro. I quindici corridori di giornata hanno intrapreso per primi i 24,5km di Passo Stelvio, solo che mollano Cataldo, Tonelli, Rossetto e De Gendt. O'Connor scatta deciso ai -54,7 e Pedrero prova a inseguire l'australiano. La maglia rosa si sfila dagli altri uomini di classifica, che riprendono lo spagnolo. Dennis, Geoghegan Hart, Hindley e Kelderman inseguono O'Connor. Ben presto Kelderman perde contatto dai tre che riacciuffano l'australiano ai -45. Alla Cima Coppi del Giro d'Italia 2020, ossia i 2758m di Passo Stelvio, passa per la prima volta nella storia della corsa rosa un australiano, ovvero Rohan Dennis, poi Geoghegan Hart e Hindley, che vanno giù in picchiata per raggiungere la salita Torri di Fraele. Ai - 10,2 Dennis si sfinisce, invece Geoghegan Hart e Hindley proseguono; intanto Fuglsang e Bilbao superano uno stanco Kelderman. Bilbao lascia Fuglsang, però ai Laghi di Cancano nel Parco nazionale dello Stelvio vince Jai Hinldey, secondo Tao Geoghegan Hart e a 45sec Pello Bilbao. La maglia rosa dopo quindici tappe cambia padrone, che diventa Wilco Kelderman.

19atappa: 23/10 Abbiategrasso-Asti di 124km. I ciclisti sono partiti da Morbegno, ma hanno subito protestato per le condizioni climatiche. Di conseguenza l'organizzazione ha neutralizzato 133km del tracciato e i corridori hanno realmente iniziato a pedalare da Abbiategrasso. Allo sbandieramento animano la corsa Campenaerts, Pellaud e Cerny e ad inseguire ci sono Mathis, Mosca, Torres, Carboni, Keisse, Armée, Clarke, Haas, Dowsett, Van Empel e Morton, che rientrano 22km dopo. La Bora hansgrohe non lascia andare molto lontano i quattordici fuggitivi, solo che, non ricevendo aiuti da parte delle altre squadre, terminano dopo diversi chilometri il lavoro di inseguimento. I più forti di giornata hanno corso in armonia fino ai -31,8, quando Campenaerts ha accelerato e Mathis ha preso le sue ruote. Dopo un chilometro si ricompattano e in contropiede parte Morton, ma gli altri non ci stanno. Ai -28,5 Campenaerts e Carboni si allontanano per poco, comunque al traguardo volante di Masio il belga porta via con sé Mosca, Clarke, Pellaud, Cerny e Armée. Ai 22,6 Cerny attacca deciso, mentre su Campenaerts, Mosca, Clarke e Armée rientra Keisse. Campenaerts rompe gli indugi ai 1500m per poter vincere, però tutto solo ad Asti giunge un incredulo Josef Cerny, poi Victor Campenaerts e volata a quattro regolata da Jacopo Mosca.

20atappa: 24/10 Alba-Sestriere di 190km. Gli attaccanti di giornata sono stati Démare, Ballerini, Viviani, Cimolai, Tratnik, McNulty, Holmes, Villella, Conci, Bouchard, Malecki, Guglielmi, Kangert, Vendrame, Fiorelli, Serry, Rubio, Gebreigzabhier, Bernard, Sobrero. Dopo Pinerolo c'è stata la prima ascesa per Sestriere, che viene scavalcata da Fiorelli e Ballerini, il quale vola in discesa. La seconda salita ha visto protagonista un altro versante per giungere a Sestriere, che viene intrapreso in testa da Ballerini; mentre dal gruppo maglia rosa la Ineos Grenadier scandisce un ritmo forsennato, assottigliando il numero dei componenti e staccando addirittura Kelderman. Ai -29,1 Rubio supera Ballerini e passa sotto il traguardo. Fanno altrettanto Ballerini, Serry, Bouchard, Vendrame, Dennis, Geoghegan Hart, Hindley e Holmes. Rubio viene ripreso dalla coppia Serry-Ballerini ai -11,6 e sui tre si riportano Dennis, Geoghegan Hart, Hindley, Vendrame e Holmes. Dopo il traguardo volante di Sauze di Cesana rimangono Hindley, Geoghegan Hart, Dennis e Serry, che ai -4,3 si sfila. Ai -3,4 Hindley fa il primo scatto, ai -2,5 ne fa un altro e Dennis e Geoghegan Hart rientrano sempre. Alla fine ci riprova ai -1,3 e Hindley e Geoghegan Hart si sfidano per la vittoria di tappa e della maglia rosa. A Sestriere sprinta bene Tao Geoghegan Hart, alle sua spalle Jai Hindley, che toglie la maglia rosa al suo compagno di squadra con lo stesso tempo del primo di giornata, e a 25sec Rohan Dennis.ù

21atappa: 25/10 Cernusco sul Naviglio-Milano di 15,7km. La cronometro finale è stata fondamentale per dichiarare il vincitore del Giro d'Italia 2020, visto che i primi due della classifica generale avevano le stesso tempo in partenza. Il tracciato si snodava per le strade di Milano ed è stato affrontato in 17min e 16sec con la velocità di 54,6km/h dal campione del mondo Filippo Ganna, poi a 32sec due forti cronoman distanziati da centesimi di secondo, ossia Victor Campenaerts e Rohan Dennis. La cronometro ha anche deciso chi posizionare sul gradino più alto del podio della 103esima edizione del Giro d'Italia. La maglia rosa, la maglia bianca e il trofeo senza fine sono stati vinti dal britannico Tao Geoghegan Hart, al secondo posto l'australiano Jai Hindley e al terzo l'olandese Wilco Kelderman. La maglia ciclamino l'ha conquistata il francese Arnaud Démare, invece la maglia azzurra il portoghese Ruben Guerreiro.

lunedì 19 ottobre 2020


 L'Abruzzo ha accolto anche l'inizio della seconda settimana del Giro d'Italia 2020 che, a causa del Covid-19, ha visto uscire di scena due importanti squadre, ovvero la Mitchelton Scott e la Jumbo Visma, e pure Michael Matthews. Gli altri corridori, invece, hanno corso con forza ed entusiasmo fin dalla tappa che si concludeva a Tortoreto. Dopodiché hanno attraversato le regioni delle Marche, dell'Emilia Romagna, del Veneto con una cronometro individuale lungo le colline del Prosecco e del Friuli Venezia Giulia con la suggestiva partenza dalla base aerea delle Frecce tricolori di Rivolto.

10atappa: 13/10 Lanciano-Tortoreto di 177km. Prima tappa dopo la giornata di riposo con i corridori che sono partiti da Lanciano e dopo diversi chilometri ottengono la fuga Sagan, Cataldo, Villella, Ganna, Swift, Clarke, Restrepo. Appena la Groupama FDJ si accorge dell'allontanamento di Sagan, inizia a tirare a tutta perché Démare non vuole perdere la maglia ciclamino. I sette davanti non ci stanno a farsi raggiungere, così corrono più forte per una ottantina di chilometri. Il ritmo si calma quando la Groupama FDJ si sposta e viene sostituita dalla UAE. Nella salita di Colonella Cataldo scatta e per gradi si accoda Swift, ma anche Sagan si riallaccia e Restrepo e Villella fanno lo stesso. I cinque affrontano un muro di un chilometro con pendenze oltre il 20%, superando Controguerra c'è Ganna che si riporta su quelli di testa e va al contrattacco per poco, perché gli altri non lo mollano. In sei si avvicinano di nuovo alla salita di Tortoreto, inseguiti da un gruppo scatenato, da cui esce Bilbao. Ai -20 si sfila Cataldo, intanto Sagan e Swift si avvantaggiano. Sagan con grinta scappa sulle rampe più dure e dietro ci sono scatti contro scatti con Pozzovivo che guadagna qualche metro da Almeida, che controlla bene la situazione. Bilbao viene ripreso dal gruppetto della maglia rosa e ai -4 McNulty sfugge agli uomini di classifica. Nella tappa con un tracciato simile alle classiche del nord vince il tre volte campione del mondo, che se ne intende di questi percorsi, ossia Peter Sagan; poi Brandon McNulty e volata della maglia rosa Joao Almeida.

11atappa: 14/10 Porto Sant'Elpidio-Rimini di 182km. Il tracciato è stato prevalentemente pianeggiante, così Bais, Armée, Frapporti, Romano e Mazzucco si sono allontanati dal gruppo, anche se le squadre dei velocisti hanno sempre tenuto a bada la loro prestazione. Sul GPM di Monte San Bartolo Bais si scatena e poi aspetta i compagni di fuga per andare più lontano. Ai -35,8 Armée e Bais abbandonano gli altri fuggitivi, che li inseguono senza successo. Armée, poi, se ne va deciso in salita ai -24,8, ma il gruppo è irremovibile. Difatti torna compatto ai -6,4 e si prepara allo sprint prestando attenzione a rotonde e spartitraffico. Sul Lungomare di Rimini c'è la quarta volata vincente per Arnaud Démare; dopo la vittoria del giorno prima, secondo Peter Sagan e terzo Alvaro Jose Hodeg.

12atappa: 15/10 Cesenatico-Cesenatico di 204km. Il percorso era molto simile a quello della Nove Colli e dopo ripetuti tentativi ce l'hanno fatta ad andare in fuga in tredici(Benedetti, Rosskopf, Clarke, Campenaerts, Pellaud, Boaro, Padun, Hansen, Torres, Narvaez, Van Empel, Richeze, Bidard). Un po' in ritardo Carretero cerca di raggiungere quelli davanti riuscendoci ai -145,3, così alla fine i fuggitivi sono diventati quattordici. Nel sali scendi Richeze lascia la compagnia, ma è tanto determinato da rientrare a meno di cinquecento metri dal GPM di Perticara, che si aggiudica Pellaud, il quale approfitta della discesa per scappare. Benedetti e poi Rosskopf formano un terzetto con Pellaud, che sulla salita di Madonna di Pugliano va via con l'americano. I due vengono riacciuffato da Padun, Narvaez, Bidard, Hansen e Boaro e in discesa si aggiunge Clarke, che poi prosegue da solo. Padun e Narvaez lo agganciano e lo staccano perché sono più veloci. Dopo la foratura di Padun Narvaez continua con decisione, ma l'ucraino non si vuole arrendere con un inseguimento emozionante. Solo che nella città di Marco Pantani arriva da solo Jhonathan Narvaez, dietro uno stanco Mark Padun e a 6min e 50sec Simon Clarke.

13atappa: 16/10 Cervia-Monselice di 192km. In pianura sono evasi Rota, Bouchard, Ravanelli, Vanhoucke, Tonelli, Contreras e Pellaud, che ci riprova dopo la faticaccia in fuga del giorno prima. Nella strada stretta del Roccolo perdono contatto Pellaud e Contreras, mentre conduce la corsa Ravanelli, su cui si riportano Tonelli e Bouchard. Questi ultimi si avvantaggiano lasciando Ravanelli, che trova un accordo con Vanhoucke e Rota. Bouchard e Toneli intraprendono in testa la salita di Calaone e dal gruppo partono Ulissi e Ballerini per poco. Tonelli scatta, solo che vengono riassorbiti tutti i fuggitivi di giornata ai -17. Fiammata di Geoghegan Hart, ma è Guerreiro che prende i punti per la maglia azzurra. Alla fine di questi due strappi si crea un gruppo di circa quaranta corridori, che si sono organizzati per la volata. Per la seconda volta a questo 103esimo Giro Diego Ulissi fa sua la tappa, alle sue spalle la maglia rosa Joao Almeida e Patrick Konrad.

14atappa: 17/10 Conegliano-Valdobbiadene di 34,1km. Questa cronometro ha attraversato le strade delle colline dei vigneti del Prosecco e i corridori hanno affrontato anche un'importante asperità, ossia il Muro di Ca' del Poggio. Primo con il tempo di 42min e 40sec in 48km/h è stato Filippo Ganna, che ha già conquistato un'altra cronometro e una tappa in solitaria, secondo a 26sec Rohan Dennis e a 1min e 09sec Brandon McNulty.

15atappa: 18/10 Base aerea di Rivolto-Piancavallo di 185km. La carovana del Giro d'Italia è partita dalla base aerea delle Frecce tricolori e i fuggitivi sono stati Vendrame, Chirico, De Gendt, Holmes, Boaro, Padun, Navarro, Villella, Dennis, Visconti. Lungo le rampe di Sella Chianzutan Samitier rientra sui dieci di testa, anche se il gruppo tiene sotto controllo il loro vantaggio. Il traguardo volante di Poffabro lo passano De Gendt e Dennis, però ai -45,7 l'australiano lascia la compagnia del belga. Dennis è il primo a iniziare i 14,5km della salita di Piancavallo e Visconti e Samitier cercano di riacciuffarlo, ma sono loro ad essere riassorbiti dal gruppo che fa la stessa cosa con Dennis ai -9,6. La Sunweb impartisce un ritmo intenso che fa ridurre i componenti a sette unità. Dopodiché ai -7,3 Hindley allunga con Geoghegan Hart e Kelderman, inseguiti da una stanca e tenace maglia rosa. I tre fanno la volata conclusa con uno sprint scatenato di Tao Geoghegan Hart, a pochi metri Wilco Kelderman e a chiudere Jai Hindley, mentre Joao Almeida con un intenso sforzo individuale mantiene la maglia rosa per quindici secondi sul secondo di giornata.

lunedì 12 ottobre 2020


La 103esima edizione del Giro d'Italia è partita nella cornice insolita dell'autunno, visto che era impossibile correre a maggio a causa della pandemia da Covid-19, anche se questa malattia desta ancora tante preoccupazioni, come la positività al Corona virus di Simon Philip Yates al termine della settima tappa e l'aumento dei casi in tutto il mondo. Persino il percorso è stato in molti aspetti rivoluzionato, infatti le prime tappe, previste in Ungheria, sono state spostate nella calda isola della Sicilia, che ha ospitato quattro differenti e impegnative tappe. La Carovana del Giro d'Italia poi è sbarcata in Calabria sulle pendici della Sila e ha risalito la Basilicata con i sassi di Matera, la Puglia e l'Abruzzo con l'arrivo a Roccaraso.

1atappa: 03/10 Monreale-Palermo di 15,1km. L'iniziale cronometro individuale ha visto un tracciato caratterizzato da una salita di 600m per raggiungere la Cattedrale di Monreale e poi già in una lunga e velocissima discesa, che ha portato i corridori nella città di Palermo. Il primo a concludere questa cronometro è stato con il tempo di 15min e 24sec in 58.8km/h il neocampione del mondo Filippo Ganna, che ha indossato la prima e brillante maglia rosa del Giro 2020; secondi e terzi a 22sec ma distanziati di pochi centesimi l'uno dall'altro sono stati Joao Almeida e Mikkel Bjerg.

2atappa: 04/10 Alcamo-Agrigento di 149km. In mezzo alle campagne coltivate di Alcamo i primi ciclisti ad evadere dal gruppo sono stati De Gendt, Bais, Tonelli, Gastauer e Van Empel, che hanno corso sulle strade della Valle del Belice di comune accordo. Dopo il traguardo volante di Porto Empedocle De Gendt e Van Empel si rialzano, comunque il gruppo della maglia rosa riprende gli altri tre ai -9,1, anche se Bais insiste ancora per qualche metro. I corridori hanno proseguito veloci fino all'ultima salita, che portava alla Valle dei Templi. All'ultimo chilometro scappa Wackerman e lo seguono Ulissi e Honoré, in progessione si aggrega Sagan. Ad Agrigento giunge Diego Ulissi, poi Peter Sagan e Mikkel Frolich Honoré.

3atappa: 05/10 Enna-Etna(Linguaglossa Piano Provenzana) di 150km. Nella discesa per abbandonare Enna vanno in fuga Visconti, Campenaerts, Romano, Rumac, Craddock e Holmes, che fora e poi rientra in compagnia di Bjerg e Caicedo. Gli otto si avvicinano all'Etna, anche se ai -30,3 si sfilano Romano e Rumac. Dal gruppo Rossetto attacca per pochi chilometri; poi, attraversato il paese di Linguaglossa, i corridori hanno iniziato la scalata dell'Etna. Ai -16,7 Craddock si stacca dagli altri fuggitivi, mentre Holmes tenta di proseguire da solo ma si aggregano tutti tranne Campenaerts. Scattano Caicedo e Visconti, su cui rientra per poco Bjerg. Dal gruppo Fabbro in progressione fa il vuoto però torna presto a tirare gli altri corridori. Castroviejo allunga e poi Vanhoucke. Visconti prova a scattare, solo che se ne va Caicedo. C'è lo scatto secco di Kelderman, intanto gli uomini di classifica, come Fuglsang, Nibali, Majka e Pozzovivo, riacciuffano Castroviejo. C'è comunque caos nel gruppetto dietro agli ultimi fuggitivi ma una certezza ai 1793m dell'Etna, ovvero la vittoria di Jonathan Caicedo, dietro Giovanni Visconti e a 30sec Harm Vanhoucke. La maglia rosa finisce sulle spalle di Joao Almeida per qualche centesimo di secondo meglio rispetto al vincitore di tappa.

4atappa: 06/10 Catania-Villafranca Tirrena di 140km. Da Catania Frapporti, Gradek e Pallaud evadono dal gruppo. I 1125m della salita Portella Mandrazzi viene scollinata da Pellaud, che ha proseguito nella discesa avvolta dalla nebbia da solo, mentre il gruppo poco alla volta ha ripreso i suoi compagni di fuga. Pellaud continua fino a quando non viene riassorbito dopo più di 100km di fuga. Preparazione nervosa per la volata, che porta Scotson ad avvantaggiarsi ma i compagni dei velocisti non ci stanno, così lo sprint finisce al photofinish che ha visto vincente Arnaud Démare, per pochi millimetri Peter Sagan e Davide Ballerini.

5atappa: 07/10 Mileto-Camigliatello Silano di 225km. Nei sali e scendi della Sila, solo dopo 50km, riescono a fuggire Ganna, Puccio, Hagen e Tratnik, a cui si sono aggiunti Zardini, Carretero, Conti e Restrepo. Gli otto attaccanti hanno superato le città di Catanzaro e Cosenza per iniziare la salita Valico Monte Scuro. Ai -33,1 Carretero rompe gli indugi e attacca per poco, perché Ganna riporta sotto gli altri fuggitivi tranne Restrepo e Hagen. In salita dal gruppo parte De Gendt e Rubio Reyer, anche Bouchar e Guerreiro ci provano senza successo. Nella rampa più dura rimangono Ganna, Carretero e Zardini, mentre uno scatenato De Gendt è in rimonta trascinando Rubio. Ai -20,7 Carretero ritenta e in progressione si accoda Ganna e inseguito De Gendt, Rubio e Zardini. Con l'inasprirsi della salita, però, rimangono Ganna, De Gendt e Rubio. Ai -16,6 con qualche pedalata in più Ganna si allontana e supera la vetta, seguito dal gruppo a 50sec. Dopo molti chilometri di fuga in un'atmosfera da lupi Filippo Ganna conquista la durissima tappa, a 34sec volata regolata da Patrick Konrad e dalla maglia rosa Joao Alameida.

6atappa: 08/10 Castrovillari-Matera di 188km. Partenza in salita Zana, Frapporti, Whelan e Bais sono stati i più veloci a finirla e hanno corso in testa sulle strade del Parco nazionale del Pollino. Frapporti scatta ai -31,8 e prosegue da solo per un chilometro. Da quel momento l'armonia tra i fuggitivi si spezza con scatti e contro scatti. Il GPM di Millotta lo scavalca Whelan che insiste, però il gruppo è implacabile riprendendolo ai -13,7. C'è un avvicinamento caotico, ma di potenza a Matera bissa la maglia tricolore francese Arnaud Démare e a diversi metri Michael Matthews e Fabio Felline.

7atappa: 09/10 Matera-Brindisi di 143km. I sassi di Matera hanno salutato la carovana del Giro. Frapporti, Pellaud, De Gendt e Cerny scappano appena c'è la sbandieramento, mentre Mazzucco prova a raggiungerli. Nella pianura pugliese, però, si alza un vento trasversale laterale che ha spezzato il gruppo in diverse unità, così hanno ripreso tutti gli attaccanti della prima ora. Quando il gruppo torna compatto, ripartono Pellaud e Frapporti, solo che le squadre dei velocisti non lasciano loro molto spazio. Sotto l'arco dei 45kn c'è una caduta che fraziona il gruppo e costringe buona parte dei ciclisti a inseguire fino ai -21,6. Per il secondo giorno consecutivo domina in volata Arnaud Démare, a una bici Peter Sagan e più dietro Michael Mathhews.

8atappa: 10/10 Giovinazzo-Vieste di 200km. Puccio, Ravanelli, Holmes, Brandle, Dowsett e Rosskopf hanno ottenuto la possibilità di andare in fuga nell'abitato di Barletta. Hanno continuato di comune accordo fino ai -30,5 quando Dowsett scatta in un tratto in salita ma viene ripreso dagli altri. In un'altra salita parte Puccio in compagnia di Holmes e ai -24,3 sono in tre con Rosskopf. Gli altri tre fuggitivi di giornata riescono a riunirsi. Ai -17,9 Dowsett allunga con calma, mentre gli altri non collaborano. Il britannico passa sotto l'arco dell'arrivo e comincia per primo il circuito cittadino di 14,5km. Dietro inseguono con Brandle, compagno di squadra di Dowsett, che spezza i cambi. Invece il gruppo maglia rosa è dietro a più di 10 minuti. Dopo la rampa finale Holmes, Puccio e Rosskopk si impegnano per l'inseguimento. Grazie alle sue doti da cronoman Alex Dowsett vince a Vieste, a più di un minuto tra i tre Salvatore Puccio e Matthew Holmes.

9atappa: 11/10 San Salvo-Roccaraso(Aremogna) di 208km. Sotto la pioggia fin dalle prime pedalate fa fatica a partire una fuga, però ci riescono sulle pendici di Passo Lanciano Castroviejo, O'Connor, Sepulveda, Guerreiro, Wrabasse, Visconti e Frankiny. Dal gruppo scappa Bijerg, che si aggiunge con solo le sue forze agli altri attaccanti. Ai -35 Bjerg accelera e Castroviejo, Frankiny e Warbasse si riportano su di lui, anche Guerreiro ci riesce. I cinque scollinano Bosco Sant'Antonio e poi giù in discesa per scalare la salita di Roccaraso. Dal gruppo maglia rosa scattano Hamilton e Geoghegan Hart, riacciuffando Sepulveda che regge per poco. Ai -6,3 Castroviejo e Guerreiro se ne vanno. Poi sotto l'arco dell'ultimo chilometro prova lo spagnolo e il portoghese non lo molla. In un scenario, caratterizzato dagli alberi carichi di foglie color arancio, giallo e verde chiaro, arriva,, scalando in velocità le dure rampe, Ruben Guerreiro, poco dietro Jonathan Castroviejo e un felice Mikkel Bjerg.

lunedì 5 ottobre 2020


Oggi vi parlerò del libro "E' una vita che ti aspetto" di Fabio Volo. Mi ero ripromessa di leggere un altro libro di questo scrittore, attore, conduttore televisivo e radiofonico; poi il tempo è passato ma di recente mi è capitata questa opera tra le mani.

Vi scrivo una breve trama: Francesco ha trentatré anni e vive da solo nella sua casa di proprietà, grazie al suo lavoro ben pagato ma stressante. Nei fine settimana esce con la sua cumpà di amici a farsi le canne e a rimorchiare delle ragazze per storie di sesso. Un bel giorno Francesco comincia a dormire male e ad avere delle paranoie sui suoi genitori e sulle persone, soprattutto quando si trova nei luoghi pubblici. Quando una notte sogna la nonna che lo mette in guardia sulla possibilità di morire, Francesco si spaventa così corre dal medico di famiglia per fare delle analisi ed accertarsi che il sogno non fosse una premonizione. Il dottore lo rassicura sulla sua salute e gli rivela che il suo problema è che ha paura di vivere. Francesco è spiazzato dalle parole del medico, ma comincia a pensare sulla sua esistenza e, rivivendo anche ricordi del passato, si rende conto della giusta diagnosi del dottore. Riflette sulla sua vita, sulla sua depressione e sulla sua ipocondria, arrivando poco alla volta a comprendere che cosa sia veramente importante per lui e questo gli consente anche di amare la donna giusta.

E' interessante il percorso che il protagonista intraprende per ritrovare se stesso e Fabio Volo lo descrive con semplicità e ilarità, costellandolo di frasi filosofiche e di perle per l'autostima. Mi è piaciuta tantissimo anche l'idea dell'amore che lo scrittore delinea con le gesta del suo protagonista. Sono state scritte parole che non avrei mai attribuito ad un uomo, invece è successo. Per farvi capire vi lascio la parte del libro che racconta cosa sia l'amore per Francesco: "Mi sono convinto sempre di più[...], che nella vita ci sia un solo vero grande amore. Che esista un principe azzurro per le donne e una principessa per gli uomini. L'anima gemella.[...] Sono cresciuto convinto che la mia principessa l'avrei riconosciuta al primo sguardo. O perlomeno che, se non l'avessi riconosciuta subito io, lo avrebbe fatto lei. Questi i tre passaggi: uno sguardo, un sospiro, una certezza".

domenica 27 settembre 2020

 


La settimana mondiale di ciclismo 2020 si sarebbe dovuta correre sulle strade di Aigle e Martigny, ma le disposizioni delle autorità svizzere per contrastare il Covid-19 hanno portato gli organizzatori ad annullare l'evento mondiale in Svizzera. In corsa l'UCI ha individuato un'altra location in Italia per disputare solo le gare per le categorie donne e uomini élite, così gli organizzatori di Imola hanno predisposto in soli venti giorni il percorso per il mondiale 2020. I ciclisti e le cicliste hanno avuto come punto di riferimento per tutte le prove l'autodromo Enzo e Dino Ferrari, poi hanno corso lungo le campagne, ricche di paesini, vigneti e frutteti, tra Imola e Bologna e le strade del Parco regionale della vena del gesso romagnolo. Questo mondiale è stato breve ma molto intenso con lo strapotere nelle donne di Anna Van Der Breggen, che ha vinto sia la cronometro che la prova in linea; la meravigliosa medaglia d'oro di Filippo Ganna, che per la prima volta nella storia ciclistica italiana ha indossato la maglia di campione del mondo per la prova a cronometro; la sudata medaglia di bronzo di Elisa Longo Borghini; i secondi posti di Wout Van Aert nella crono e nella prova in linea; la gioia sfrenata sul traguardo e le lacrime sul podio di Julian Alaphilippe. Per concludere vi lascio con i podi che hanno reso bellissimo questo mondiale di ciclismo 2020 ad Imola.

24/09 cronometro individuale donne élite: 1a Anna Van Der Breggen(NED); 2a Marlen Reusser(SVI); 3a Ellen Van Dijk(NED).

25/09 cronometro individuale uomini élite: 1o Filippo Ganna(ITA); 2o Wout Van Aert(BEL); 3o Stefan Kung(SVI).

26/09 prova in linea donne élite: 1a Anna Van Der Breggen(NED); 2a Annemiek Van Vleuten(NED); 3a Elisa Longo Borghini(ITA).

27/09 prova in linea uomini élite: 1o Julian Alaphilippe(FRA); 2o Wout Van Aert(BEL); 3o Marc Hirschi(SVI).

lunedì 21 settembre 2020

La carovana del Tour de France 2020 è riuscita a partire negli ultimi giorni di agosto e a raggiungere ieri gli Champs Elisées, nonostante i contagi da Covid-19 siano giunti a più di 13000 persone. Questa 107esima edizione ha visto un percorso ricco di salite, che ha premiato per la prima volta nella storia del Tour il giovanissimo sloveno Tadej Pogacar, il quale si è aggiudicato anche le maglie bianca e a pois. A fargli compagnia sul podio ci sono stati il suo connazionale Primoz Roglic e l'australiano Richie Porte, mentre la maglia verde è riuscito a conquistarla l'irlandese Sam Bennett. I momenti che mi sono piaciuti sono stati: la lunga e solitaria fuga per raggiungere Sisteron di Jerome Cousin, che scapperà di nuovo da solo nelle strade della prima tappa sui Pirenei sempre senza ottenere un successo; la determinazione di Marc Hirschi che, dopo due tentativi per poter vincere in cui aveva addirittura fatto una fuga solitaria di più di ottanta chilometri, riparte per un'altra bellissima impresa solitaria, coronata da una vittoria; l'arrivo di La Roche sur Foron, in cui due compagni di squadra, ossia Richard Carapaz e Michal Kiatkowski, dopo aver lavorato a lungo nella fuga di giornata sono giunti insieme godendosi il lavoro fatto e tagliando il traguardo abbracciati. Ora non mi resta che elencarvi le tappe e i vincitori di questa insolita edizione, con i panorami francesi tinti dei colori dell'autunno, del Tour de France 2020.

1a tappa:29/08 Nice Moyen Pays-Nice di 156km: Alexander Kristoff(maglia gialla)

2a tappa:30/08 Nice Haut Pays-Nice di 186km: Julian Alaphilippe(maglia gialla)

3a tappa:31/08 Nice-Sisteron di 198km: Caleb Ewan

4a tappa:01/09 Sisteron-Orcières Merlette di 160km: Primoz Roglic

5a tappa:02/09 Gap-Privas di 183km: Wout Van Aert(maglia gialla Adam Yates)

6a tappa:03/09 Le Tiel-Mon Aigoual di 191km: Alexey Lutsenko

7a tappa:04/09 Millau-Lavaur di 168km: Wout Van Aert

8a tappa:05/09 Cazères sur Garonne-Loudenvielle di 141km: Nans Peters

9a tappa:06/09 Pau-Laruns di 154km: Tadej Pogacar(maglia gialla Primmoz Roglic)

10a tappa:08/09 Ile d'Oléron-Ile Saint Martin de Ré di 168km: Sam Bennett

11a tappa:09/09 Chatelaillon Plage-Poitiers di 167km: Caleb Ewan

12a tappa:10/09 Chauvigny-Sarron di 218km: Marc Hirschi

13a tappa:11/09 Chatel Guyon-Puy Mary di 192km: Daniel Felipe Martinez

14 tappa:12/09 Clermont Ferrand-Lyon di 197km: Soren Kragh Andersen

15a tappa:13/09 Lyon-Grand Colombier di 174km: Tadej Pogacar

16a tappa:15/09 La Tour du Pin-Villard de Lans di 164km: Lennard Kamna

17a tappa:16/09 Grenoble- Méribel(Col de la Loz) di 170km: Miguel Angel Lopez

18a tappa:17/09 Méribel-La Roche sur Foron di 175km: Michal Kiatkowski

19a tappa:18/09 Bourg en Bresse-Champagnole di 166km: Soren Kragh Andersen

20a tappa:19/09 Lure-La Planche des Belles Filles di 36,2km: maglia gialla Tadej Pogacar

21a tappa:20/09 Mantes la Jolie-Paris Champs Elisèes di 122km: Sam Bennett.



domenica 13 settembre 2020

 Ciao a tutti!

settembre è iniziato da tredici giorni e si sta avvicinando l'equinozio d'autunno. Ho pensato di fare un po' di pubblicità a un mio libro, visto che mancano pochi giorni all'inizio della mia stagione preferita. Questa volta vi sponsorizzo l'ebook di "Una lettera solo per te" e lo faccio proponendovi tre aspetti positivi di questo ebook. Il primo consiglio è dettato dalla mia avarizia, infatti da buona genovese vi suggerisco l'acquisto perché l'ebook di "Una lettera solo per te" costa solo 1,49€. Il secondo è rivolto a chi ancora desidera ricevere una lettera, in cui vi viene confessato di essere le donne più belle del mondo e che senza di voi non sanno cosa sia l'amore. Infine il terzo consiglio è legato alla storia, in cui una sognatrice, che crede nell'amore vero, perde le speranze ed è convinta che non avrà mai più la possibilità di vivere una storia d'amore, come quella del suo film preferito(non vi scrivo il titolo del film, ma per incuriosirvi un po' vi do un indizio, ossia che il titolo inizia per S;)). Essendo una promotrice delle storie che finiscono bene, anche Ilaria, la protagonista di "Una lettera solo per te", vivrà un lieto fine, ma come sarà?! Dopo questi suggerimenti vi saluto lasciandovi di seguito alcuni link, dove potreste comprare l'ebook di "Una lettera solo per te" ;)





domenica 6 settembre 2020


Il Festival del Cinema di Venezia è cominciato dal 2 settembre e, vedendo tutti i servizi sui film in concorso, mi è venuta voglia di vedere qualcosa. Ho spulciato, così, su Rai Play e ho scovato il film "A Napoli non piove mai", che da quando era uscito al cinema che l'avrei voluto vedere.
Vi scrivo una breve trama: Barnaba Buonocore(Sergio Assisi) ha trentotto anni ed è un grande sognatore. Vive a Napoli con il padre e la madre, la quale lo vizia in tutti i modi. La sua fidanzata Margherita lo accusa di soffrire della sindrome di Peter Pan e lo lascia perché lei vuole un figlio, mentre lui non ha nessuna fretta. Dall'altra parte dell'Italia, ovvero Milano, Sonia Franculaccia(Valentina Corti) riesce, dopo anni, a ottenere il dottorato in storia dell'arte e vuole raccimolare i soldi per partecipare alla biennale di arte contemporanea senza l'aiuto dei soffocanti genitori. Il professore le propone di restaurare delle opere artistiche nella chiesa di Padre Gennaro, che si trova a Napoli. Barnaba, nel frattempo, litiga con il padre che vuole a tutti i costi che cominci a lavorare nello studio dello zio. Barnaba, però, è stufo di far felice sempre il padre, che l'ha obbligato a laurearsi in giurisprudenza, quando avrebbe voluto fare il fotografo. Il padre lo caccia di casa e lui girovaga per la città alla ricerca di un amico che lo ospiti. Alla fine è Jacopo Degli Orti(Ernesto Lama), che lo accoglie e Barnaba gli porta una sferzata di allegria nella sua vita lugubre, caratterizzata dal continuo desiderio del suicidio. Sonia, intanto, giunge a Napoli e dopo varie peripezie riesce a localizzare la chiesa, dove ogni giorno Barnaba va a pregare i santi per fargli ottenere dei soldi dal bancomat, nonostante il suo credito sia esaurito. Appena i due si incontrano, scocca la scintilla e Sonia svenie ammirando il quadro alle spalle di Barnaba, perché lei soffre della sindrome di Stendhal. Insomma Barnaba, Sonia e Jacopo formano un trio di sfortunati ma, come ricorda la sorella del prete, "A Napoli qualcuno che ti copre con l'ombrello, c'è sempre".
E' un film molto divertente perché vengono affrontate tre sindromi, ovvero quella di Peter Pan, di Stendhal e dell'abbandono, con leggerezza e ironia. Mi sono ritrovata in questi personaggi oltre i trent'anni, che fanno fatica a farsi spazio nella società e si proteggono dalle aspettative sociali, rifugiandosi nelle loro paure. Unendo i loro timori e le loro forze, però, riescono a emergere rimanendo loro stessi. Ne è valsa la pena aspettare per vedere questo film, perché si riflette e ride in modo perfetto, quindi non perdetevi la visione di "A Napoli non piove mai".

 

domenica 30 agosto 2020

 


Oggi vi parlerò del libro "Due sirene in un bicchiere" di Federica Brunini. Mi è stato regalato dalla mia amica Vanessa qualche mese fa e, visto che ci troviamo ancora nella stagione estiva, l'ho letto.
Vi scrivo una breve trama: Il B&B "Sirene stanche" si appresta, come ogni estate, a ricevere i suoi ospiti, ma questa casa sull'isola di Gozo non accoglie chiunque. Le due proprietarie Dana e Tamara, infatti, scelgono con attenzione chi deve occupare le quattro stanze del B&B. Per questa estate hanno scelto: Jonas, un pilota d'aerei che riporta sull'isola le ceneri della madre, originaria del posto; Olivia, una chef di Barcellona che vuole ritrovare se stessa dopo il divorzio dal marito; le gemelle Lisa e Lara, che sono identiche esteriormente ma non riescono a comprendersi dalla morte della madre; Eva, una giornalista che si intrufola, sotto mentite spoglie, per indagare su dove sia finita la rockstar Mandala Singer che da dieci anni è scomparsa, ovvero dopo che la figlia di cinque anni si è smarrita in mare. Tra un centrifugato biologico, corsi di yoga e passeggiate sulle rive del Mar Mediterraneo i cinque ospiti riscopriranno loro stessi, ma anche Dana e Tamara vivranno situazioni che le metteranno a dura prova. Sull'isola di Gozo a tutti succederanno eventi rivoluzionari e poi dove si sarà nascosta Mandala Singer?
Mi sono piaciute le descrizioni dei paesaggi fatte dalla scrittrice, tanto veritiere da farti assaporare le meraviglie dell'isola che si affaccia nel Mediterraneo. I personaggi non mi hanno convinta, ma nel complesso al libro darei una sufficienza, perché in fondo mi ha fatto desiderare una vacanza sull'isola di Gozo.

domenica 23 agosto 2020

 


Oggi vi parlerò del libro "Ho sposato un maschilista" di Joanne Bonny. Dopo essermi imbattuta molte volte in questo libro, alla fine, grazie ad un'occasione, l'ho comprato perché da femminista volevo leggere l'avventura di una protagonista con la mia filosofia.
Vi scrivo una breve trama: Emma Fontana non riceve la promozione come inviata, per cui ambiva da tempo, perché il suo capo è terrorizzato dal fatto che lei abbia le ovaia e un giorno decida di fare figli. Inorridita Emma si licenzia e dopo due anni di duro lavoro riesce a fondare "Revolution", una rivista femminista. Tutti questi sacrifici le valgono la vittoria come Donna dell'Anno, solo che i suoi amici e collaboratori, ovvero Alessio e Giorgia, hanno commesso un pasticcio. Hanno pensato di iscrivere Emma al reality show "Chi vuol sposare un milionario?" senza dirle nulla. Il milionario in questione è Marco Bernardi, che lei trova sexy ma dai suoi profili social capisce che è un maschilista della peggior specie. Per non pagare una penale e su suggerimento della Grande Sorella Emma viene ospitata assieme ad altre diciannove ragazze nella villa di Como della famiglia Bernardi. Il suo scopo è quello di scrivere un articolo sulle donne che buttano al vento la loro dignità per un uomo. Tra una prova e l'altra Emma conosce meglio alcune ragazze e Marco, che le fanno mettere in dubbio le sue idee.
Ho riso tantissimo, soprattutto quando la protagonista si ritrova a far fronte alle sfide del reality che sono veramente esilaranti. Il personaggio di Marco mi piace moltissimo perché all'inizio sembra un maschilista sbruffone, ma poco alla volta si rivela un uomo sensibile, che regala un romantico finale a Emma. Se potete leggetelo perché è la storia d'amore che ogni femminista vorrebbe vivere ;)

sabato 15 agosto 2020

 Buon Ferragosto a tutti!

come avete festeggiato, durante questo periodo di Corona virus, la giornata delle scampagnate e delle grigliate all'aperto?! Io l'ho trascorsa con la mascherina, come out-fit fisso di questa strana estate, facendo una passeggiata nel verde e, avendo la fortuna di vivere in una regione in cui si può raggiungere in poco tempo il mare e la collina, sono scesa a fare due passi sul lungomare. Sono riuscita anche a ritornare a casa in tempo per vedere gli ultimi chilometri della gara ciclistica Giro di Lombardia, che ha vinto in solitaria Jakob Fuglsang. Il pranzo è stato al sacco, quindi niente carne o verdura alla griglia, ma un gustoso panino ha sostituito le prelibatezze di una grigliata. Nei momenti di riposo ho letto qualche pagina del mio libro "E alla fine...", perché avevo voglia di riprendere tra le mani un libro con protagonista una scrittrice. In realtà Tea all'inizio è una semplice cameriera con la passione per la scrittura. Nella sua camera, che si affaccia su un caruggio diretto verso il mare, Tea ama perdersi nello scrivere avventure sensazionali per i personaggi dei suoi romanzi, che legge solo la madre. Tutto cambia quando ritorna il suo migliore amico Francesco, che manda di nascosto il manoscritto di Tea ad una casa editrice e... Bé, mi fermo qui nel riassunto della storia e, se foste incuriositi, vi lascio i links per eventualmente acquistare uno dei due formati di "E alla fine..."(per l'ebook cliccate google, così potrete leggere qualche pagina per farvi un'idea; mentre per il cartaceo cliccate qui). Adesso vado a cenare e a terminare la lettura di "E alla fine...", ancora buon ferragosto! ;)


sabato 8 agosto 2020

 La pandemia da Covid ha stravolto le nostre vite, compreso le attività sportive; infatti la Classicissima di Primavera si è corsa in questa afosa giornata di agosto. La data della 111esima edizione della Milano-Sanremo non è stato l'unico cambiamento, perché i corridori hanno affrontato un percorso diverso da quello storico. Niente Passo del Turchino e Aurelia della Riviera ligure, a causa dei seri problemi di viabilità. Per questo gli organizzatori hanno deciso di far correre i ciclisti su un tracciato di 317km lungo le strade lombarde e piemontesi, approdando in quelle liguri negli ultimi 75km. I 162 corridori sono partiti da Milano e al km2 sono andati in fuga Bais, Boaro, Mazzucco, Tonelli, Cima, Frapporti, Carretero, che hanno scalato in testa il Colle di Nava. Nell'ultimo tratto di salita Carretero si sfila dagli altri fuggitivi per l'eccessivo caldo, mentre i sei italiani scollinano Ponte di Nava e poi giù in picchiata fino a Pieve di Teco. In questa località hanno incontrato un breve tratto di salita da cui si stacca Mazzucco, invece nel gruppo scatta Conci, che viene riassorbito prima della galleria più lunga presente lungo il tracciato. Dopo l'attraversamento dei paesi della Valle Arroscia i corridori hanno svoltato a destra per immettersi nel percorso storico della Milano-Sanremo. Ai -37 Boaro parte seguito da Frapporti, che si arrende poco dopo, e ai -34,7 il gruppo diventa compatto. Una caduta riduce il gruppo di ciclisti, che si sfoltisce ulteriormente nell'ascesa della Cipressa. Alla prima asperità scatta Vliegen che viene raggiunto da Mosca. Dietro tentano Ciccone e Gonzales, solo che il gruppo riacciuffa tutti. In discesa Oss si avvantaggia e Lutsenko e Mosca cercano di riprenderlo, ma il gruppo lascia solo Oss davanti fino ai -9,7. Sprint per scalare per primi il Poggio e ci provano Moscon, Stybar e Ciccone con la Bora hansgrohe che chiude. Ai -8,2 evadono Brambilla e De Gendt, che se ne va dopo essere rimasto a ruota per un po'. Dietro esplode la corsa con Nibali, Alaphilippe e Van Aert. Alaphilippe è scatenato e lo insegue Van Aert, che nella tortuosa discesa lo riprende. La coppia si studia nell'ultimo chilometro con il gruppo in rimonta, ma i due riescono a fare la volata. Primo Wout Van Aert(Team Jumbo Visma), secondo il vincitore dell'anno scorso Julian Alaphilippe(Deceuninck-Quick Step) e ha regolato il gruppo, nonostante una caduta precedente, Michael Matthews(Team Sunweb). La 111esima edizione della Classicissima di Primavera è stata una corsa calda e insolita per il percorso, anche se i corridori hanno reso questa giornata strepitosa con i loro gesti atletici. Per la prima volta ho azzeccato il pronostico, che ogni anno io e la mia famiglia facciamo prima della corsa. Avevo detto che Van Aert era in grande forma e il nuovo percorso si addiceva a lui; di fatti ha vinto con una bellissima volata di potenza. La speranza è che la Milano-Sanremo ritorni nella fresca primavera e con il percorso in cui i grandi ciclisti hanno fatto la storia di questo bellissimo sport. Nel frattempo ci godiamo le immagini di questa edizione ;)

domenica 2 agosto 2020


Oggi vi parlerò del libro "Entra nella mia vita" di Clara Sanchez. Ho sentito commenti entusiastici sulla bravura della scrittrice, soprattutto da parte di mia zia, che mi ha detto: "Devi assolutamente leggere Il profumo delle foglie di limone". In biblioteca non c'era, così ho optato per quest'altro libro di Clara Sanchez.
Vi scrivo una breve trama: Veronica Morales ha dieci anni, quando in un pomeriggio soleggiato di nascosto dai suoi genitori nella cartella di coccodrillo scopre la foto di una bambina poco più grande e molto simile a lei ma con i capelli biondi. E' incuriosita di saperne di più su chi sia, però non ha il coraggio di fare domande alla madre Betty, che soffre di esaurimento nervoso. Un giorno Veronica per caso origlia la madre confessare alla sua migliore amica Ana di essere convinta del fatto che Laura sia la figlia che avevano dichiarato deceduta alla nascita. Veronica è sconvolta da quello che ha sentito, ma ci può pensare poco perché Betty comincia a lavorare come venditrice di cosmetici, così ha il compito di occuparsi del fratello minore e la rivelazione l'accantona. La vita scorre veloce e arriva l'estate in cui Veronica deve iscriversi all'università, solo che la madre si ammala e suo padre si sente perso senza sua moglie. Senza rifletterci troppo Veronica si prende carico della sua famiglia, dimenticandosi dell'iscrizione e assumendo l'incarico di venditrice per non far perdere il posto di lavoro alla madre. Soprattutto decide di proseguire le ricerche su sua sorella Laura, anche se suo padre è contrario perché ha paura che si ammali come la moglie. Veronica non ha nessuna intenzione di farsi ostacolare, così scopre l'intrigo illegale che ha visto coinvolta sua madre e Laura.
La scrittrice scrive molto bene, tanto da catapultarti nella Madrid della fine degli anni Ottanta e gli inizi dei Novanta del Novecento. Il personaggio di Veronica ha una personalità molto forte dopo anni di combattimento contro il fantasma della sorella maggiore. Nonostante questo peso, porta avanti la sua ricerca della verità. Non mi è piaciuto, però, il fatto che la scrittrice abbia inventato una storia su una tragedia realmente accaduta a persone in carne e ossa, le quali hanno sofferto per decenni, se non per ventenni, la illegale sparizione del proprio figlio. Non lo so, sarò troppo dura al riguardo o forse non è il mio genere di lettura, comunque non mi è piaciuta questa sorta di "speculazione". A mio avviso si poteva chiedere a chi aveva vissuto questa tragedia di raccontare e, come scrittore, limitarsi a trascrivere la sua storia.

domenica 26 luglio 2020


Oggi vi parlerò del libro "La luce dell'amore" di Mary Balogh. Questo romanzo storico l'ha scelto mia sorella Roberta, scalandolo dalla Gift card della Feltrinelli.
Vi scrivo una breve trama: Vincent Hunt, lord Darleigh, è diventato da qualche anno il visconte di Middlebury Park, ma è sempre stato condizionato nello svolgere il suo ruolo dalla sua condizione. Nella sua prima battaglia contro Napoleone Bonaparte ha commesso un'azione che gli ha fatto perdere la vista. Da quel momento Vincent ha trovato una nuova routine, grazie al suo valletto Martin Fisk e ai suoi amici del Club dei sopravvissuti, che non gli fanno pesare la sua cecità. La madre, la nonna e le tre sorelle, invece, sono troppo premurose e sono giunte alla conclusione che Vincent si debba sposare e generare un erede. Organizzano, così, un ricevimento in cui invitano la signorina Dean, solo che Vincent capisce dalle parole della donna, che lo sposerebbe solo per non essere più un peso per la sua famiglia numerosa. Vincent si sente soffocare dalla situazione e scappa nel cuore della notte assieme al suo valletto per un viaggio. Dopo alcune settimane di peregrinaggio Vincent ricorda con nostalgia la sua infanzia e alla chetichella raggiunge Covington House. Crede di essere passato inosservato, ma Sophia Fry ha visto la carrozza, su cui fantastica una possibile storia da caricaturare. Oltre a lei anche un contadino ha visto il visconte, così in breve tempo la comunità fa a gara a chi porgere per primo un saluto al nobile. La famiglia March, che ospita Sophia, trattandola come se fosse invisibile, vuole fare in modo che Vincent sposi la loro giovane figlia. Sophia sventa il piano, soccorrendo l'ignaro Vincent, ma gli zii la cacciano di casa. Appena Vincent viene informato dell'accaduto, corre da lei per offrirle un matrimonio di convenienza che schiuderà un futuro inaspettato per Vincent e Sophia.
Mary Balogh riesce a creare delle storie armoniose e dolcissime, anche in questo caso lui, provato dalla sua cecità, e lei, invisibile per tutti quelle che la circondano, si completano. Sembra impossibile, ma riescono a incontrarsi e a sopperire le mancanze dell'altro. E' anche una storia commuovente, che non potete lasciarvi scappare, se amate i libri in cui i protagonisti, nonostante le loro complessità, trovano un'armonia grazie alla presenza e all'aiuto dell'altro;)

domenica 19 luglio 2020


Se nel mondo non ci fosse stata la pandemia da Covid-19, in questa giornata si sarebbe concluso il Tour de France, che si dovrebbe correre a partire dal 29 agosto. In attesa di poter vedere le imprese dei corridori ho scovato un film francese con un titolo che mi ha spronata a vederlo, ovvero "Parigi a tutti i costi"(il suo titolo originale è "Paris à tout prix").
Vi scrivo una breve trama: Maya(Reem Kherici) lavora come stilista per il famoso Nicolas Ritz. Ha una vita movimentata fra le feste mondane e il suo lavoro frenetico e ricco di competizione con le altre colleghe. La vita sembra essere sempre positiva per lei, perché ha un'ottima opportunità di poter firmare un contratto a tempo indeterminato. Per staccare dal mondo falso della moda Maya passa qualche serata di divertimento assieme ai suoi due migliori amici, ossia Alex(Cécile Cassel) e Firmin(Philippe Lacheau). Dopo un sabato sera in compagnia, i tre ritornano a casa con la Smart di Maya, che viene fermata dalla polizia dopo un sorpasso sulla linea continua. Il poliziotto prende i documenti di Maya e, appena legge la sua origine marocchina, fa dei controlli più approfonditi. L'uomo scopre che il permesso di soggiorno di Maya è scaduto da un anno, quindi viene arrestata come clandestina. Dato che non ha un talento utile alla Francia, non ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato e non è sposata con un francese, Maya viene rimpatriata in Marocco. Dopo dieci anni ritorna a Marrakech e viene accolta con affetto dalla nonna e dalla moglie del fratello, il quale le combina una serie di scherzi per farle pagare la sua lunga distanza, mentre il padre non le rivolge la parola. Maya viene catapultata in una cultura e in un paese che non sente vicini al suo modo di essere, perché lei non si sente marocchina. Maya non vuole restarci, così cerca in ogni modo di rientrare a Parigi, solo che è stata espatriata e per questo non può tornare in Francia. Nel frattempo continua a lavorare a distanza e grazie alla nonna scopre preziose materie prime per la moda. Quando ormai si è rassegnata a rimanere in Marocco, la moglie del fratello ha trovato un modo per farla tornare a Parigi.
E' un film divertente e si scoprono la cultura e la natura del Marocco. Inizialmente la protagonista è antipatica, perché è arrivista e tratta tutti con superiorità, forse era una reazione al razzismo subito a scuola, così per sentirsi integrata con i francesi ha cominciato a comportarsi nello stesso modo. Mi è piaciuta la sua evoluzione, in quanto riscopre se stessa quando è obbligata a stare nel luogo da cui è sempre fuggita. Vedetelo perché affronta tematiche, come il razzismo e la clandestinità, in maniera allegra e romantica, ma non per questo non si riflette sulle differenze sociali.