sabato 31 ottobre 2020


 Buon Halloween a tutti!

oggi vi parlerò del libro "Le notti di Salem" di Stephen King. Per festeggiare questa giornata e il settimo compleanno del blog ho cercato di proporvi qualcosa di diverso dal solito, anche se sono rimasta sempre nell'ambito dei libri. Ho letto diversi siti e blog che consigliavano letture adatte per Halloween per farmi un'idea. Dopo diverse indecisioni la scelta, grazie anche alla disponibilità della biblioteca, è finita su questa storia.

Vi scrivo una breve trama: Benjamin Mears decide dopo vent'anni di tornare a Jerusalem's Lot per capire molti aspetti del suo passato, che lo stanno angosciando. Soprattutto vuole comprendere le sensazioni che aveva provato all'età di nove anni, quando per una sfida era entrato in Casa Marsten. Quella dimora in cima al paese era sempre stata il suo tormento e su questo sentimento ci vuole scrivere un libro, prendendo in affitto la casa. Solo che non può farlo, visto che qualche giorno prima era stata acquistata da un certo Staker per conto di Kurt Barlow. Ben ripiega sulla pensione di Eva Miller, che è contenta di avere uno scrittore a movimentare le giornate. Dopodiché si mette subito alla ricerca di notizie su Casa Marsten, in questo modo conosce la giovane e bella artista Susan Norton e il professore del liceo Matt Burke. Dopo pochi giorni dall'arrivo di Ben a Jerusalem's Lot scompare un bambino e dopo poco muore per emorragia il fratello. Questi due eventi insospettiscono lo sceriffo che indaga sulle tre nuove persone giunte in paese. Ben, intanto, aiuta come volontario nella ricerca del bambino, fino a quando altri abitanti di Jerusalem's Lot muoiono di emorragia. Ben non crede a una coincidenza riguardo a tutte queste morti. Dopo aver ascoltato le storie raccapriccianti del professore Burke, del dottor Cody e di un bambino di nome Mark, Ben non ha dubbi che ci sia qualcosa di malvagio che proviene da Casa Marsten. Ma di cosa si tratta?

Leggendo questo libro ho capito perché amo i romanzi rosa. Nelle prime cinquanta pagine la storia era noiosa però, appena sono state offerte diverse descrizioni sull'ambiente e sui personaggi, ho cominciato ad aver paura e a voler continuare a leggere lo stesso per scoprire come sarebbe andata a finire. Stephen King è davvero il re dei libri dell'orrore e posso confermare la sua immensa bravura a farti saltare sulla sedia. Di conseguenza in questa giornata di Halloween, in cui bisogna stare a casa visto che stanno aumentando considerevolmente i casi di Covid-19, vi consiglio vivamente di leggere "Le notti di Salem" perché non rimarrete delusi se volete provare un momento di terrore.

lunedì 26 ottobre 2020


 Il 20 ottobre è cominciata l'ultima settimana del Giro d'Italia ed è stato strano ma allo stesso tempo molto emozionante festeggiare il mio compleanno, guardando alla televisione la sedicesima tappa che terminava a San Daniele del Friuli. Purtroppo si sono registrati altri tre casi di Covid-19, tra i quali Fernando Gaviria. I ciclisti, comunque, hanno corso per le strade del Friuli Venezia Giulia, del Veneto, del Trentino Alto Adige, della Lombardia e del Piemonte, che ha ospitato il piano B della ventesima tappa perché il piano A avrebbe visto la corsa attraversare le strade francesi, ma il prefetto ha negato l'accesso sul territorio a causa dell'aumento considerevole dei casi di Corona virus in Francia. Per finire i corridori sono arrivati a Milano per affrontare un breve cronometro, che ha stabilito l'ordine nella classifica generale. Di questa 103esime edizione del Giro d'Italia, corsa nell'insolito mese di ottobre, mi sono piaciuti i meravigliosi panorami tinti dei colori caldi dell'autunno, anche se i ciclisti hanno dovuto patire un po' il freddo, vista la stagione in cui hanno dovuto correre. Tutti i partecipanti alla corsa rosa sono stati strepitosi e ho ammirato la potenza di Filippo Ganna e Arnaud Démare; il coraggio di Alex Dowsett, Josef Cerny e Peter Sagan; la determinazione di Ben O'Connor, Joao Almeida e Tao Geoghegan Hart. Insomma il Giro d'Italia 2020 è stato meraviglioso, nonostante non sia stato corso nel consueto mese di maggio. Ora vi lascio con il resoconto delle ultime sei tappe.

16atappa: 20/10 Udine-San Daniele del Friuli di 229km. La prima tappa dell'ultima settimana della corsa rosa è stata caratterizzata da una consistente fuga, che si è sviluppata sulla salita di Madonna Domm. I fuggitivi sono stati Guerreiro, Visconti, Bisolti, Conti, Fabbro, Tratnik, Battaglin, O'Connor, Felline, Swift, Pucco, Warbasse, Bernard, Rota, Boaro, Rosskopf, Vendrame, Bouchard, Zana, Tonelli, Malecki, Whelan, Oldani, Samitier, Rubio, Poljanski, Cepeda e Bidard. Insieme intraprendono la prima delle tre ascese del Monte di Ragogna e in discesa se ne va Guerreiro, su cui si riporta Boaro, che prosegue con Tratnik. I due oltrepassano il traguardo ma mancano ancora 54km, infatti devono ripercorre due volte un tracciato vallonato con il Castello di Susan e il Monte di Ragogna. Alle spalle di Boaro e Tratnik rompono gli indugi Conti e Swift, dopo si aggiungono Tonelli e Bouchard. Sulla seconda ascesa della Ragogna perde contatto Conti e prendono il suo posto O'Connor e Malecki. Tratnik fa la differenza in salita, mentre sul quintetto si aggrega Battaglin. Il gruppo maglia rosa lascia fare con più di 10minuti, invece Boaro viene riacciuffato dal sestetto. L'ultimo passaggio sotto il traguardo vede Tratnik in testa e a 41secondi i sette. O'Connor parte sull'ultima scalata del Monte di Ragogna seguito da Swift, che ben presto ribalza per l'andatura forsennata dell'australiano, il quale si riporta su Tratnik ai -13,1. Dietro si forma un terzetto costituito da Malecki, Swift e Battaglin, che vengono ripresi per poco da un solitario Bouchard. Nella città del prosciutto San Daniele D.O.P. Jan Tratnik fa lo scatto vincente ai -600m, dietro Ben O'Connor e volata a tre con Enrico Battaglin. Più o meno sullo stesso punto dello sloveno la maglia rosa parte guadagnando 2secondi sugli altri uomini di classifica.

17atappa: 21/10 Bassano del Grappa-Madonna di Campiglio di 203km. Avvio veloce e la fuga riesce a crearsi ai piedi della salita Forcella Valbona con Caicedo, Cataldo, Villella, Bais e Armée. Durante la scalata si rimescolano, così allo scollinamento ci sono Vanhoucke, De Gendt, Pernsteiner, Guerreiro, Cataldo, Villella, Sepulveda, Dennis, O'Connor, Meintjes, Ulissi, De La Parte, Zakarin, Rodirguez, Carretero, Hansen, Frankiny, Gebreigzabhier, Bouchard. In salita Cataldo si avvia da solo e ai -57 Dennis, Zakarin, O'Connor, Gebreigzabhier, Vanhoucke e Carretero cercano di riprenderlo, facendolo dopo 7km. Ai -45 diventano nove fuggitivi con il rientro di Pernsteiner e De Gendt, mentre Villella è sempre a un passo da quelli davanti e riesce ad accodarsi nell'ultimo tratto del Passo Durone. Ai -27 ci prova De Gendt, ma gli altri non vogliono lasciargli spazio. Questo scatto agevola Frankiny, Rodriguez, De La Parte, Hansen e Bouchard, così si forma una fuga di quindici corridori. Sulla salita di Madonna di Campiglio poco alla volta si sfoltisce il gruppetto dei fuggitivi e ai -9,3 scatta De Gendt e gli prendono la ruota O'Connor, Dennis, Pernsteiner, Zakarin, Rodriguez, Gebreigzabhier, Frankiny, Vanhoucke. Ai -8,3 O'Connor se ne va con decisione e lo inseguono De Gendt, Zakarin e Pernsteiner, che si lancia da solo per riacciuffare l'australiano. Nel gruppo maglia rosa Hinldey parte e Kelderman lo segue, ma Almeida chiude e Masnada scandisce il ritmo. De Gendt e Zakarin fanno coppia per giocarsi le posizioni del podio di tappa. Dopo il secondo posto del giorno prima con forza Ben O'Connor arriva da solo a Madonna di Campiglio, a 31sec Hermann Pernsteiner e a 1min e 10sec Thomas De Gendt.

18atappa: 22/10 Pinzolo-Laghi di Cancano di 207km. Partenza in salita che vede tra i più svelti Guerreiro, Rubio, O'Connor, Dombrowski, Holmes, ma dietro il ritmo è molto veloce tanto da rimanere in 45 corridori, compresa la maglia rosa, alla fine della discesa di Campo Carlo Magno. Navarro, però, anticipa e su di lui si riportano Ganna, Felline, Rossetto, De Gendt e Cataldo. Nella Val di Sole si uniscono anche O'Connor, Carretero, Tonelli e Swift, però la EF tira perché non vuole perdere i punti per la maglia azzurra. Quando arrivano a pochi secondi dai fuggitivi, Guerreiro, Dombrowski, Holmes, Meintjes, Samitier e Pedrero scalano con decisione Passo Castrin; intanto da quelli davanti si stacca Carretero. Questo gruppetto si ricongiunge a quelli di testa; dopodiché De Gendt conquista i punti del GPM e dietro Guerreiro. I quindici corridori di giornata hanno intrapreso per primi i 24,5km di Passo Stelvio, solo che mollano Cataldo, Tonelli, Rossetto e De Gendt. O'Connor scatta deciso ai -54,7 e Pedrero prova a inseguire l'australiano. La maglia rosa si sfila dagli altri uomini di classifica, che riprendono lo spagnolo. Dennis, Geoghegan Hart, Hindley e Kelderman inseguono O'Connor. Ben presto Kelderman perde contatto dai tre che riacciuffano l'australiano ai -45. Alla Cima Coppi del Giro d'Italia 2020, ossia i 2758m di Passo Stelvio, passa per la prima volta nella storia della corsa rosa un australiano, ovvero Rohan Dennis, poi Geoghegan Hart e Hindley, che vanno giù in picchiata per raggiungere la salita Torri di Fraele. Ai - 10,2 Dennis si sfinisce, invece Geoghegan Hart e Hindley proseguono; intanto Fuglsang e Bilbao superano uno stanco Kelderman. Bilbao lascia Fuglsang, però ai Laghi di Cancano nel Parco nazionale dello Stelvio vince Jai Hinldey, secondo Tao Geoghegan Hart e a 45sec Pello Bilbao. La maglia rosa dopo quindici tappe cambia padrone, che diventa Wilco Kelderman.

19atappa: 23/10 Abbiategrasso-Asti di 124km. I ciclisti sono partiti da Morbegno, ma hanno subito protestato per le condizioni climatiche. Di conseguenza l'organizzazione ha neutralizzato 133km del tracciato e i corridori hanno realmente iniziato a pedalare da Abbiategrasso. Allo sbandieramento animano la corsa Campenaerts, Pellaud e Cerny e ad inseguire ci sono Mathis, Mosca, Torres, Carboni, Keisse, Armée, Clarke, Haas, Dowsett, Van Empel e Morton, che rientrano 22km dopo. La Bora hansgrohe non lascia andare molto lontano i quattordici fuggitivi, solo che, non ricevendo aiuti da parte delle altre squadre, terminano dopo diversi chilometri il lavoro di inseguimento. I più forti di giornata hanno corso in armonia fino ai -31,8, quando Campenaerts ha accelerato e Mathis ha preso le sue ruote. Dopo un chilometro si ricompattano e in contropiede parte Morton, ma gli altri non ci stanno. Ai -28,5 Campenaerts e Carboni si allontanano per poco, comunque al traguardo volante di Masio il belga porta via con sé Mosca, Clarke, Pellaud, Cerny e Armée. Ai 22,6 Cerny attacca deciso, mentre su Campenaerts, Mosca, Clarke e Armée rientra Keisse. Campenaerts rompe gli indugi ai 1500m per poter vincere, però tutto solo ad Asti giunge un incredulo Josef Cerny, poi Victor Campenaerts e volata a quattro regolata da Jacopo Mosca.

20atappa: 24/10 Alba-Sestriere di 190km. Gli attaccanti di giornata sono stati Démare, Ballerini, Viviani, Cimolai, Tratnik, McNulty, Holmes, Villella, Conci, Bouchard, Malecki, Guglielmi, Kangert, Vendrame, Fiorelli, Serry, Rubio, Gebreigzabhier, Bernard, Sobrero. Dopo Pinerolo c'è stata la prima ascesa per Sestriere, che viene scavalcata da Fiorelli e Ballerini, il quale vola in discesa. La seconda salita ha visto protagonista un altro versante per giungere a Sestriere, che viene intrapreso in testa da Ballerini; mentre dal gruppo maglia rosa la Ineos Grenadier scandisce un ritmo forsennato, assottigliando il numero dei componenti e staccando addirittura Kelderman. Ai -29,1 Rubio supera Ballerini e passa sotto il traguardo. Fanno altrettanto Ballerini, Serry, Bouchard, Vendrame, Dennis, Geoghegan Hart, Hindley e Holmes. Rubio viene ripreso dalla coppia Serry-Ballerini ai -11,6 e sui tre si riportano Dennis, Geoghegan Hart, Hindley, Vendrame e Holmes. Dopo il traguardo volante di Sauze di Cesana rimangono Hindley, Geoghegan Hart, Dennis e Serry, che ai -4,3 si sfila. Ai -3,4 Hindley fa il primo scatto, ai -2,5 ne fa un altro e Dennis e Geoghegan Hart rientrano sempre. Alla fine ci riprova ai -1,3 e Hindley e Geoghegan Hart si sfidano per la vittoria di tappa e della maglia rosa. A Sestriere sprinta bene Tao Geoghegan Hart, alle sua spalle Jai Hindley, che toglie la maglia rosa al suo compagno di squadra con lo stesso tempo del primo di giornata, e a 25sec Rohan Dennis.ù

21atappa: 25/10 Cernusco sul Naviglio-Milano di 15,7km. La cronometro finale è stata fondamentale per dichiarare il vincitore del Giro d'Italia 2020, visto che i primi due della classifica generale avevano le stesso tempo in partenza. Il tracciato si snodava per le strade di Milano ed è stato affrontato in 17min e 16sec con la velocità di 54,6km/h dal campione del mondo Filippo Ganna, poi a 32sec due forti cronoman distanziati da centesimi di secondo, ossia Victor Campenaerts e Rohan Dennis. La cronometro ha anche deciso chi posizionare sul gradino più alto del podio della 103esima edizione del Giro d'Italia. La maglia rosa, la maglia bianca e il trofeo senza fine sono stati vinti dal britannico Tao Geoghegan Hart, al secondo posto l'australiano Jai Hindley e al terzo l'olandese Wilco Kelderman. La maglia ciclamino l'ha conquistata il francese Arnaud Démare, invece la maglia azzurra il portoghese Ruben Guerreiro.

lunedì 19 ottobre 2020


 L'Abruzzo ha accolto anche l'inizio della seconda settimana del Giro d'Italia 2020 che, a causa del Covid-19, ha visto uscire di scena due importanti squadre, ovvero la Mitchelton Scott e la Jumbo Visma, e pure Michael Matthews. Gli altri corridori, invece, hanno corso con forza ed entusiasmo fin dalla tappa che si concludeva a Tortoreto. Dopodiché hanno attraversato le regioni delle Marche, dell'Emilia Romagna, del Veneto con una cronometro individuale lungo le colline del Prosecco e del Friuli Venezia Giulia con la suggestiva partenza dalla base aerea delle Frecce tricolori di Rivolto.

10atappa: 13/10 Lanciano-Tortoreto di 177km. Prima tappa dopo la giornata di riposo con i corridori che sono partiti da Lanciano e dopo diversi chilometri ottengono la fuga Sagan, Cataldo, Villella, Ganna, Swift, Clarke, Restrepo. Appena la Groupama FDJ si accorge dell'allontanamento di Sagan, inizia a tirare a tutta perché Démare non vuole perdere la maglia ciclamino. I sette davanti non ci stanno a farsi raggiungere, così corrono più forte per una ottantina di chilometri. Il ritmo si calma quando la Groupama FDJ si sposta e viene sostituita dalla UAE. Nella salita di Colonella Cataldo scatta e per gradi si accoda Swift, ma anche Sagan si riallaccia e Restrepo e Villella fanno lo stesso. I cinque affrontano un muro di un chilometro con pendenze oltre il 20%, superando Controguerra c'è Ganna che si riporta su quelli di testa e va al contrattacco per poco, perché gli altri non lo mollano. In sei si avvicinano di nuovo alla salita di Tortoreto, inseguiti da un gruppo scatenato, da cui esce Bilbao. Ai -20 si sfila Cataldo, intanto Sagan e Swift si avvantaggiano. Sagan con grinta scappa sulle rampe più dure e dietro ci sono scatti contro scatti con Pozzovivo che guadagna qualche metro da Almeida, che controlla bene la situazione. Bilbao viene ripreso dal gruppetto della maglia rosa e ai -4 McNulty sfugge agli uomini di classifica. Nella tappa con un tracciato simile alle classiche del nord vince il tre volte campione del mondo, che se ne intende di questi percorsi, ossia Peter Sagan; poi Brandon McNulty e volata della maglia rosa Joao Almeida.

11atappa: 14/10 Porto Sant'Elpidio-Rimini di 182km. Il tracciato è stato prevalentemente pianeggiante, così Bais, Armée, Frapporti, Romano e Mazzucco si sono allontanati dal gruppo, anche se le squadre dei velocisti hanno sempre tenuto a bada la loro prestazione. Sul GPM di Monte San Bartolo Bais si scatena e poi aspetta i compagni di fuga per andare più lontano. Ai -35,8 Armée e Bais abbandonano gli altri fuggitivi, che li inseguono senza successo. Armée, poi, se ne va deciso in salita ai -24,8, ma il gruppo è irremovibile. Difatti torna compatto ai -6,4 e si prepara allo sprint prestando attenzione a rotonde e spartitraffico. Sul Lungomare di Rimini c'è la quarta volata vincente per Arnaud Démare; dopo la vittoria del giorno prima, secondo Peter Sagan e terzo Alvaro Jose Hodeg.

12atappa: 15/10 Cesenatico-Cesenatico di 204km. Il percorso era molto simile a quello della Nove Colli e dopo ripetuti tentativi ce l'hanno fatta ad andare in fuga in tredici(Benedetti, Rosskopf, Clarke, Campenaerts, Pellaud, Boaro, Padun, Hansen, Torres, Narvaez, Van Empel, Richeze, Bidard). Un po' in ritardo Carretero cerca di raggiungere quelli davanti riuscendoci ai -145,3, così alla fine i fuggitivi sono diventati quattordici. Nel sali scendi Richeze lascia la compagnia, ma è tanto determinato da rientrare a meno di cinquecento metri dal GPM di Perticara, che si aggiudica Pellaud, il quale approfitta della discesa per scappare. Benedetti e poi Rosskopf formano un terzetto con Pellaud, che sulla salita di Madonna di Pugliano va via con l'americano. I due vengono riacciuffato da Padun, Narvaez, Bidard, Hansen e Boaro e in discesa si aggiunge Clarke, che poi prosegue da solo. Padun e Narvaez lo agganciano e lo staccano perché sono più veloci. Dopo la foratura di Padun Narvaez continua con decisione, ma l'ucraino non si vuole arrendere con un inseguimento emozionante. Solo che nella città di Marco Pantani arriva da solo Jhonathan Narvaez, dietro uno stanco Mark Padun e a 6min e 50sec Simon Clarke.

13atappa: 16/10 Cervia-Monselice di 192km. In pianura sono evasi Rota, Bouchard, Ravanelli, Vanhoucke, Tonelli, Contreras e Pellaud, che ci riprova dopo la faticaccia in fuga del giorno prima. Nella strada stretta del Roccolo perdono contatto Pellaud e Contreras, mentre conduce la corsa Ravanelli, su cui si riportano Tonelli e Bouchard. Questi ultimi si avvantaggiano lasciando Ravanelli, che trova un accordo con Vanhoucke e Rota. Bouchard e Toneli intraprendono in testa la salita di Calaone e dal gruppo partono Ulissi e Ballerini per poco. Tonelli scatta, solo che vengono riassorbiti tutti i fuggitivi di giornata ai -17. Fiammata di Geoghegan Hart, ma è Guerreiro che prende i punti per la maglia azzurra. Alla fine di questi due strappi si crea un gruppo di circa quaranta corridori, che si sono organizzati per la volata. Per la seconda volta a questo 103esimo Giro Diego Ulissi fa sua la tappa, alle sue spalle la maglia rosa Joao Almeida e Patrick Konrad.

14atappa: 17/10 Conegliano-Valdobbiadene di 34,1km. Questa cronometro ha attraversato le strade delle colline dei vigneti del Prosecco e i corridori hanno affrontato anche un'importante asperità, ossia il Muro di Ca' del Poggio. Primo con il tempo di 42min e 40sec in 48km/h è stato Filippo Ganna, che ha già conquistato un'altra cronometro e una tappa in solitaria, secondo a 26sec Rohan Dennis e a 1min e 09sec Brandon McNulty.

15atappa: 18/10 Base aerea di Rivolto-Piancavallo di 185km. La carovana del Giro d'Italia è partita dalla base aerea delle Frecce tricolori e i fuggitivi sono stati Vendrame, Chirico, De Gendt, Holmes, Boaro, Padun, Navarro, Villella, Dennis, Visconti. Lungo le rampe di Sella Chianzutan Samitier rientra sui dieci di testa, anche se il gruppo tiene sotto controllo il loro vantaggio. Il traguardo volante di Poffabro lo passano De Gendt e Dennis, però ai -45,7 l'australiano lascia la compagnia del belga. Dennis è il primo a iniziare i 14,5km della salita di Piancavallo e Visconti e Samitier cercano di riacciuffarlo, ma sono loro ad essere riassorbiti dal gruppo che fa la stessa cosa con Dennis ai -9,6. La Sunweb impartisce un ritmo intenso che fa ridurre i componenti a sette unità. Dopodiché ai -7,3 Hindley allunga con Geoghegan Hart e Kelderman, inseguiti da una stanca e tenace maglia rosa. I tre fanno la volata conclusa con uno sprint scatenato di Tao Geoghegan Hart, a pochi metri Wilco Kelderman e a chiudere Jai Hindley, mentre Joao Almeida con un intenso sforzo individuale mantiene la maglia rosa per quindici secondi sul secondo di giornata.

lunedì 12 ottobre 2020


La 103esima edizione del Giro d'Italia è partita nella cornice insolita dell'autunno, visto che era impossibile correre a maggio a causa della pandemia da Covid-19, anche se questa malattia desta ancora tante preoccupazioni, come la positività al Corona virus di Simon Philip Yates al termine della settima tappa e l'aumento dei casi in tutto il mondo. Persino il percorso è stato in molti aspetti rivoluzionato, infatti le prime tappe, previste in Ungheria, sono state spostate nella calda isola della Sicilia, che ha ospitato quattro differenti e impegnative tappe. La Carovana del Giro d'Italia poi è sbarcata in Calabria sulle pendici della Sila e ha risalito la Basilicata con i sassi di Matera, la Puglia e l'Abruzzo con l'arrivo a Roccaraso.

1atappa: 03/10 Monreale-Palermo di 15,1km. L'iniziale cronometro individuale ha visto un tracciato caratterizzato da una salita di 600m per raggiungere la Cattedrale di Monreale e poi già in una lunga e velocissima discesa, che ha portato i corridori nella città di Palermo. Il primo a concludere questa cronometro è stato con il tempo di 15min e 24sec in 58.8km/h il neocampione del mondo Filippo Ganna, che ha indossato la prima e brillante maglia rosa del Giro 2020; secondi e terzi a 22sec ma distanziati di pochi centesimi l'uno dall'altro sono stati Joao Almeida e Mikkel Bjerg.

2atappa: 04/10 Alcamo-Agrigento di 149km. In mezzo alle campagne coltivate di Alcamo i primi ciclisti ad evadere dal gruppo sono stati De Gendt, Bais, Tonelli, Gastauer e Van Empel, che hanno corso sulle strade della Valle del Belice di comune accordo. Dopo il traguardo volante di Porto Empedocle De Gendt e Van Empel si rialzano, comunque il gruppo della maglia rosa riprende gli altri tre ai -9,1, anche se Bais insiste ancora per qualche metro. I corridori hanno proseguito veloci fino all'ultima salita, che portava alla Valle dei Templi. All'ultimo chilometro scappa Wackerman e lo seguono Ulissi e Honoré, in progessione si aggrega Sagan. Ad Agrigento giunge Diego Ulissi, poi Peter Sagan e Mikkel Frolich Honoré.

3atappa: 05/10 Enna-Etna(Linguaglossa Piano Provenzana) di 150km. Nella discesa per abbandonare Enna vanno in fuga Visconti, Campenaerts, Romano, Rumac, Craddock e Holmes, che fora e poi rientra in compagnia di Bjerg e Caicedo. Gli otto si avvicinano all'Etna, anche se ai -30,3 si sfilano Romano e Rumac. Dal gruppo Rossetto attacca per pochi chilometri; poi, attraversato il paese di Linguaglossa, i corridori hanno iniziato la scalata dell'Etna. Ai -16,7 Craddock si stacca dagli altri fuggitivi, mentre Holmes tenta di proseguire da solo ma si aggregano tutti tranne Campenaerts. Scattano Caicedo e Visconti, su cui rientra per poco Bjerg. Dal gruppo Fabbro in progressione fa il vuoto però torna presto a tirare gli altri corridori. Castroviejo allunga e poi Vanhoucke. Visconti prova a scattare, solo che se ne va Caicedo. C'è lo scatto secco di Kelderman, intanto gli uomini di classifica, come Fuglsang, Nibali, Majka e Pozzovivo, riacciuffano Castroviejo. C'è comunque caos nel gruppetto dietro agli ultimi fuggitivi ma una certezza ai 1793m dell'Etna, ovvero la vittoria di Jonathan Caicedo, dietro Giovanni Visconti e a 30sec Harm Vanhoucke. La maglia rosa finisce sulle spalle di Joao Almeida per qualche centesimo di secondo meglio rispetto al vincitore di tappa.

4atappa: 06/10 Catania-Villafranca Tirrena di 140km. Da Catania Frapporti, Gradek e Pallaud evadono dal gruppo. I 1125m della salita Portella Mandrazzi viene scollinata da Pellaud, che ha proseguito nella discesa avvolta dalla nebbia da solo, mentre il gruppo poco alla volta ha ripreso i suoi compagni di fuga. Pellaud continua fino a quando non viene riassorbito dopo più di 100km di fuga. Preparazione nervosa per la volata, che porta Scotson ad avvantaggiarsi ma i compagni dei velocisti non ci stanno, così lo sprint finisce al photofinish che ha visto vincente Arnaud Démare, per pochi millimetri Peter Sagan e Davide Ballerini.

5atappa: 07/10 Mileto-Camigliatello Silano di 225km. Nei sali e scendi della Sila, solo dopo 50km, riescono a fuggire Ganna, Puccio, Hagen e Tratnik, a cui si sono aggiunti Zardini, Carretero, Conti e Restrepo. Gli otto attaccanti hanno superato le città di Catanzaro e Cosenza per iniziare la salita Valico Monte Scuro. Ai -33,1 Carretero rompe gli indugi e attacca per poco, perché Ganna riporta sotto gli altri fuggitivi tranne Restrepo e Hagen. In salita dal gruppo parte De Gendt e Rubio Reyer, anche Bouchar e Guerreiro ci provano senza successo. Nella rampa più dura rimangono Ganna, Carretero e Zardini, mentre uno scatenato De Gendt è in rimonta trascinando Rubio. Ai -20,7 Carretero ritenta e in progressione si accoda Ganna e inseguito De Gendt, Rubio e Zardini. Con l'inasprirsi della salita, però, rimangono Ganna, De Gendt e Rubio. Ai -16,6 con qualche pedalata in più Ganna si allontana e supera la vetta, seguito dal gruppo a 50sec. Dopo molti chilometri di fuga in un'atmosfera da lupi Filippo Ganna conquista la durissima tappa, a 34sec volata regolata da Patrick Konrad e dalla maglia rosa Joao Alameida.

6atappa: 08/10 Castrovillari-Matera di 188km. Partenza in salita Zana, Frapporti, Whelan e Bais sono stati i più veloci a finirla e hanno corso in testa sulle strade del Parco nazionale del Pollino. Frapporti scatta ai -31,8 e prosegue da solo per un chilometro. Da quel momento l'armonia tra i fuggitivi si spezza con scatti e contro scatti. Il GPM di Millotta lo scavalca Whelan che insiste, però il gruppo è implacabile riprendendolo ai -13,7. C'è un avvicinamento caotico, ma di potenza a Matera bissa la maglia tricolore francese Arnaud Démare e a diversi metri Michael Matthews e Fabio Felline.

7atappa: 09/10 Matera-Brindisi di 143km. I sassi di Matera hanno salutato la carovana del Giro. Frapporti, Pellaud, De Gendt e Cerny scappano appena c'è la sbandieramento, mentre Mazzucco prova a raggiungerli. Nella pianura pugliese, però, si alza un vento trasversale laterale che ha spezzato il gruppo in diverse unità, così hanno ripreso tutti gli attaccanti della prima ora. Quando il gruppo torna compatto, ripartono Pellaud e Frapporti, solo che le squadre dei velocisti non lasciano loro molto spazio. Sotto l'arco dei 45kn c'è una caduta che fraziona il gruppo e costringe buona parte dei ciclisti a inseguire fino ai -21,6. Per il secondo giorno consecutivo domina in volata Arnaud Démare, a una bici Peter Sagan e più dietro Michael Mathhews.

8atappa: 10/10 Giovinazzo-Vieste di 200km. Puccio, Ravanelli, Holmes, Brandle, Dowsett e Rosskopf hanno ottenuto la possibilità di andare in fuga nell'abitato di Barletta. Hanno continuato di comune accordo fino ai -30,5 quando Dowsett scatta in un tratto in salita ma viene ripreso dagli altri. In un'altra salita parte Puccio in compagnia di Holmes e ai -24,3 sono in tre con Rosskopf. Gli altri tre fuggitivi di giornata riescono a riunirsi. Ai -17,9 Dowsett allunga con calma, mentre gli altri non collaborano. Il britannico passa sotto l'arco dell'arrivo e comincia per primo il circuito cittadino di 14,5km. Dietro inseguono con Brandle, compagno di squadra di Dowsett, che spezza i cambi. Invece il gruppo maglia rosa è dietro a più di 10 minuti. Dopo la rampa finale Holmes, Puccio e Rosskopk si impegnano per l'inseguimento. Grazie alle sue doti da cronoman Alex Dowsett vince a Vieste, a più di un minuto tra i tre Salvatore Puccio e Matthew Holmes.

9atappa: 11/10 San Salvo-Roccaraso(Aremogna) di 208km. Sotto la pioggia fin dalle prime pedalate fa fatica a partire una fuga, però ci riescono sulle pendici di Passo Lanciano Castroviejo, O'Connor, Sepulveda, Guerreiro, Wrabasse, Visconti e Frankiny. Dal gruppo scappa Bijerg, che si aggiunge con solo le sue forze agli altri attaccanti. Ai -35 Bjerg accelera e Castroviejo, Frankiny e Warbasse si riportano su di lui, anche Guerreiro ci riesce. I cinque scollinano Bosco Sant'Antonio e poi giù in discesa per scalare la salita di Roccaraso. Dal gruppo maglia rosa scattano Hamilton e Geoghegan Hart, riacciuffando Sepulveda che regge per poco. Ai -6,3 Castroviejo e Guerreiro se ne vanno. Poi sotto l'arco dell'ultimo chilometro prova lo spagnolo e il portoghese non lo molla. In un scenario, caratterizzato dagli alberi carichi di foglie color arancio, giallo e verde chiaro, arriva,, scalando in velocità le dure rampe, Ruben Guerreiro, poco dietro Jonathan Castroviejo e un felice Mikkel Bjerg.

lunedì 5 ottobre 2020


Oggi vi parlerò del libro "E' una vita che ti aspetto" di Fabio Volo. Mi ero ripromessa di leggere un altro libro di questo scrittore, attore, conduttore televisivo e radiofonico; poi il tempo è passato ma di recente mi è capitata questa opera tra le mani.

Vi scrivo una breve trama: Francesco ha trentatré anni e vive da solo nella sua casa di proprietà, grazie al suo lavoro ben pagato ma stressante. Nei fine settimana esce con la sua cumpà di amici a farsi le canne e a rimorchiare delle ragazze per storie di sesso. Un bel giorno Francesco comincia a dormire male e ad avere delle paranoie sui suoi genitori e sulle persone, soprattutto quando si trova nei luoghi pubblici. Quando una notte sogna la nonna che lo mette in guardia sulla possibilità di morire, Francesco si spaventa così corre dal medico di famiglia per fare delle analisi ed accertarsi che il sogno non fosse una premonizione. Il dottore lo rassicura sulla sua salute e gli rivela che il suo problema è che ha paura di vivere. Francesco è spiazzato dalle parole del medico, ma comincia a pensare sulla sua esistenza e, rivivendo anche ricordi del passato, si rende conto della giusta diagnosi del dottore. Riflette sulla sua vita, sulla sua depressione e sulla sua ipocondria, arrivando poco alla volta a comprendere che cosa sia veramente importante per lui e questo gli consente anche di amare la donna giusta.

E' interessante il percorso che il protagonista intraprende per ritrovare se stesso e Fabio Volo lo descrive con semplicità e ilarità, costellandolo di frasi filosofiche e di perle per l'autostima. Mi è piaciuta tantissimo anche l'idea dell'amore che lo scrittore delinea con le gesta del suo protagonista. Sono state scritte parole che non avrei mai attribuito ad un uomo, invece è successo. Per farvi capire vi lascio la parte del libro che racconta cosa sia l'amore per Francesco: "Mi sono convinto sempre di più[...], che nella vita ci sia un solo vero grande amore. Che esista un principe azzurro per le donne e una principessa per gli uomini. L'anima gemella.[...] Sono cresciuto convinto che la mia principessa l'avrei riconosciuta al primo sguardo. O perlomeno che, se non l'avessi riconosciuta subito io, lo avrebbe fatto lei. Questi i tre passaggi: uno sguardo, un sospiro, una certezza".