lunedì 31 marzo 2014


Oggi vi parlerò del libro "Lettere d'amore" di Katie Fforde. Questo libro l'ho comprato qualche anno fa in una bancarella ed è diventato uno dei miei libri preferiti.
Vi scrivo una breve trama: Laura Horsley lavora in una libreria indipendente insieme al proprietario Henry e il suo migliore amico Grant. La sua più grande passione è la lettura, per questo organizza nel negozio degli incontri con gli scrittori. Nell'ultima serata dedicata agli autori, dato che Henry vuole chiudere la libreria per andarsene in pensione, Laura si mette a chiacchierare con Eleanora Huckleby, un'intraprendente agente, che la trova simpatica e la vuole coinvolgere nell'organizzazione di un festival letterario. Laura è reticente, ma una volta conosciuti Fenella, Rupert, Sarah e Monica decide di collaborare. Durante una cena tutti i partecipanti credono che lei conosca Dermot Flynn, il più grande scrittore irlandese, che si è ritirato in un paesino irlandese. Il possibile finanziatore del festival promette il suo denaro solo se ci sarà il grande scrittore, così Laura e Monica partono per l'Irlanda, dove le due donne diventano amiche e incontrano ad una lettura in un pub Dermot Flynn. Laura gli chiede di partecipare al festival e lui promette la sua presenza facendole una proposta indecente. Dopo una serie di situazioni imbarazzanti Laura e lo scrittore iniziano a chiacchierare svelandosi reciproci segreti. Queste confidenza avvicinano i due, tanto da diventare amici e Dermot decide di partecipare al suo festival, solo che è un uomo imprevedibile e per diverse ragioni fa tremare tutti fino al giorno dell'inaugurazione. Laura, in più di un'occasione, ha potuto conoscere tutti i lati del carattere di Dermot e se ne innamora convincendosi che lui non la possa ricambiare. Finito il festival, infatti, Laura scappa e si trasferisce per lavoro in Irlanda chiedendo agli amici di non rivelargli nulla, ma Dermot terminato il suo nuovo libro la insegue ovunque per dichiararle il suo amore.
E' un libro dolcissimo e dalla prima pagina non si può fare a meno di tifare per Laura, questa timida protagonista che esce dal suo mondo fatto di libri e incontra il suo scrittore preferito che le cambia la vita.

domenica 23 marzo 2014


Da qualche giorno è cominciata la primavera e ho pensato di festeggiarla parlandovi della Classicissima di Primavera, ovvero la Milano-Sanremo. Purtroppo non sono potuta andare a vedere dal vivo questa gara, ma grazie a Rai sport ho potuto guardare tutta la diretta.
Questa mattina alle ore 10.05 duecento corridori sono partiti da Milano per affrontare 294 chilometri della 105esima edizione della Milano-Sanremo. Al chilometro quattro è riuscita ad evadere la fuga, composta da Tjallingii, Barta, Demaar, Parrinello, Haas, Boem e Bono. La corsa è stata caratterizzata da frequenti scrosci di pioggia e durante l'ascesa del Passo del Turchino i corridori hanno incontrato anche la grandine. La fuga è riuscita a proseguire a lungo con un tempo massimo di undici minuti. Raggiunto Capo Mele, la prima delle tre salite, i fuggitivi sono rimasti in quattro e nella salita Costa Rainera-Cipressa sono riusciti a proseguire in accordo solo Tjallingii e Demaar. Dal gruppo, che stava assottigliando sempre di più il vantaggio, è scattato Nibali che ha ripreso i due fuggitivi durante discesa. Per alcuni chilometri il siciliano ha continuato la sua fuga solitaria seguito da Tjallingii e il gruppo, che si è organizzato riprendendo ai meno dodici dall'arrivo il fuggitivo della mattina e Nibali sulla salita del Poggio. Durante l'ascesa ci sono stati vari tentativi di fuga, ma non c'è stata nessuna selezione nemmeno nella discesa tortuosa. Ai due chilometri e novecento metri Colbrelli ha tentato un allungo subito ricucito, così i pochi rimasti si sono preparati per la volata che ha vinto Alexander Kristoff(team Katusha) lasciando diversi metri di distacco a tutti gli altri. Il podio si è completato con Fabian Cancellara(team Trek) e Ben Swift(team Sky). Il norvegese Kristoff ha concluso questa Milano-Sanremo in sei ore cinquantacinque minuti e cinquantasei secondi. Sono contenta per la vittoria di Kristoff e i piazzamenti dei due italiani, ovvero Colbrelli(sesto) e Modolo(ottavo), ma un premio speciale lo darei a Maarten Tjallingii che è stato in fuga per più di duecento chilometri.

venerdì 14 marzo 2014


Oggi vi parlerò del libro "Heat Wave" di Richard Castle. Questo libro l'ho comprato quando ho scoperto che una delle mie serie televisive preferite aveva pubblicato dei libri. Questo è il primo.
Vi scrivo una breve trama: Nikki Heat è un'ottima detective della squadra omicidi di un distretto di New York e si trova a dover indagare sul delitto di Matthew Starr, un ricco immobiliarista. A questo caso le viene affiancato Jameson Rook, un famoso giornalista che vuole collaborare per poter scrivere un articolo sull'attività della squadra omicidi. Nikki non lo sopporta ma il sindaco è irremovibile sulla sua decisione, dato che avrebbe fatto un po' di pubblicità al distretto. Nel frattempo vengono trovati anche i cadaveri di un'esperta d'arte e di un delinquente russo, che aveva attentato alla vita della detective; queste due morti sembrano potersi collegare con l'omicidio di Starr. Con l'aiuto di Lauren Parry, il medico legale, e i colleghi Raley e Ochoa, anche soprannominati Roach per la loro continua collaborazione, Nikki continua ad indagare, nonostante la città sia messa a ferro e fuoco da un'anomala ondata di calore che rende tutto più difficile. La detective, però, con la sua mente fredda e razionale riesce a incastrare tutti i tasselli del puzzle e grazie alle conoscenze di Rook, che le velocizzano la realizzazione delle sue ipotesi e con il quale ha una certa affinità, risolve il suo caso di omicidio.
L'autore ha scritto molto bene le situazioni di azione e suspence, tanto da immaginare di trovarsi lì con i protagonisti. Fino alla fine non si sa chi abbia ucciso i personaggi; per questo, se amate i libri gialli, vi suggerisco la lettura. Un'altra cosa che vi consiglio è la visione della serie tv "Castle", che trasmettono tutti i sabato sera alle 21 su rai due.

sabato 8 marzo 2014

Ciao a tutti!
in particolar modo a tutte le donne, dato che oggi è la Giornata Internazionale in cui si ricordano di noi Donne (quando dovrebbero farlo tutti i giorni). Per questo evento ho pensato di raccontare  la storia di come in Italia è stato scelto il fiore per questa giornata, dato che dalle mie parti siamo circondati da alberi di mimosa.
Nel 1946, finiti i tumulti della Seconda Guerra Mondiale, l'Italia si apprestava a creare un nuovo assetto politico, economico e soprattutto sociale. In quell'anno, infatti, Rita Montagnani (1895-1979), Teresa Noce (1900-1980), Teresa Mattei (1921-2013) e molte altre diedero vita all'Unione Donne Italiane (UDI) per tutelare il genere femminile, sempre preso poco sul serio. Tra le cose da decidere per la nuova Italia c'era anche quella di associare all'8 marzo un fiore che ricordasse la Giornata Internazionale della Donna. Luigi Longo (1900-1980) chiese all'UDI di prendere questa decisione proponendo lui stesso la viola, come si usava in Francia. Iniziò il dibattito con alcune donne che appoggiavano l'idea di Longo e altre che preferivano il fiore dell'orchidea. Alla fine Montagnani, Noce e Mattei riuscirono a convincere tutte che il fiore più adatto fosse la mimosa con il suo colore acceso e la sua semplicità. Su questa scelta Teresa Mattei disse:
"La mimosa era il fiore che i partigiani regalavano alle staffette. Mi ricordava la lotta sulle montagne e poteva essere raccolto a mazzi e gratuitamente"
 
 

sabato 1 marzo 2014


Oggi vi parlerò del libro "Mi piaci da morire" di Federica Bosco. Questo libro me l'hanno regalato, insieme agli altri due della trilogia, i miei genitori e sorelle per la laurea.
Vi scrivo una breve trama: Monica ha trentun anni, vive a New York insieme agli amici Sandra, una cantante astrologa, e Mark, un ragazzo gay con la passione per il volontariato, e lavora per due vecchiette zitelle in un negozio di stoffe pregiate. Si è trasferita a New York perché vuole realizzare il suo sogno, ovvero diventare una scrittrice come Salinger, per il quale ha una grande passione. L'unica sua sfortuna è che non riesce a trovare l'uomo giusto, anche David, il suo ultimo fidanzato, l'ha lasciata per sposarsi con la fidanzata di sempre. Gli amici cercano di risollevarle il morale presentandole altri uomini, ma ognuno di loro ha qualche difetto o problema che infastidiscono Monica. Fino a quando, perse tutte le speranze, non incontra nel negozio, dove lavora, Edgar. Diventano amici e lui la vuole aiutare a pubblicare il suo libro, dato che è un editore scozzese. Lavorando alla correzione delle bozze e della stesura del manoscritto Monica si innamora di Edgar, che dopo essere diventati molto intimi deve tornare subito in Scozia per lavoro. Monica è delusa dal suo strano comportamento e crede di aver perso anche con lui la speranza di trovare l'uomo giusto, ma Sandra le legge le carte che le prospettano un periodo positivo con protagonisti Edgar e David.
Il finale è aperto per permettere la prosecuzione delle avventure sentimentali di Monica, che l'autrice ha fatto proseguire in altri due libri ("L'amore non fa per me" e "L'amore mi perseguita"). Secondo me il più bello della trilogia è "Mi piaci da morire", in cui non si può fare a meno di ridere per le miriadi di disavventure che capitano alla protagonista, la quale ha il lanternino per individuare personaggi veramente strani.