domenica 28 marzo 2021


Oggi vi parlerò del libro "Il sentiero dei profumi" di Cristina Caboni. Questo libro l'ho acquistato in una calda giornata d'estate di due anni fa in una libreria di Savona; solo di recente ho avuto modo di leggerlo.

Vi scrivo una breve trama: Elena Rossini è appena stata lasciata da Matteo, l'uomo con il quale credeva di costruirsi una famiglia. Afflitta Elena ritorna nell'antico palazzo di famiglia nel centro storico di Firenze. In mezzo agli antichi mobili e attrezzature da profumiera sente riaffiorare la passione dei profumi, nonostante per anni l'avesse negata per contrastare la madre Susanna, che l'aveva lasciata alla nonna per vivere con il suo uomo. Vorrebbe riavviare l'antica profumeria di famiglia, ma non ha i soldi per farlo. La sua amica Monique le suggerisce di trovare un lavoro nell'ambito e sarà proprio lei a scovarle l'occasione, che è a Parigi nella profumeria Narcissus. Elena è titubante ma, quando l'amica le lascia anche il suo appartamento nel Marais, decide di rischiare questa nuova avventura. Giunge, così, a Parigi e subito si scontra con il vicino del piano superiore, Caillen McLean, di cui rimane affascinata. Il mondo del profumo poco alla volta la travolge ed Elena si impegnerà per scoprire, con l'aiuto di Cail, la leggenda delle Rossini sul Profumo Perfetto, scontrandosi con diverse avversità. Il sentiero del profumo, però, renderà Elena molto felice.

Sono onesta, dicendovi che ho letto questo libro in un momento personale un po' confuso; di conseguenza la protagonista mi è subito risultata parecchio antipatica e ho avuto difficoltà a proseguire la lettura. Visto che volevo leggere un altro libro, mi sono imposta di essere più veloce. La storia l'ho trovata abbastanza discreta, anche se il più delle volte è stata pomposa e noiosa. L'unica cosa che mi è piaciuta è stata lo scontro tra Elena e Cail e il loro amore puro.

sabato 20 marzo 2021

Nell'equinozio di primavera 175 ciclisti hanno corso i 299km della 112esima edizione della Milano-Sanremo. Il percorso di questa Classicissima di Primavera è ritornato a quello storico, anche se, per colpa di una frana sul Passo del Turchino, i corridori hanno dovuto scalare il Colle di Giovo per entrare in Liguria e, una volta giunti ad Albisola, hanno pedalato sulle strade del percorso tradizionale. Al km0 ci sono stati diversi scatti e dopo quasi 2km dalla partenza ha allungato Peron, che è stato raggiunto da un gruppetto composto da Conci, Viel, Tonelli, Planet, Jorgensen e Van Der Hoorn. Tutto solo Tagliani è riuscito ad aggregarsi a quelli davanti, così ai -284km si forma una fuga di otto uomini. Il gruppo, però, non ha lasciato molto spazio ai fuggitivi, infatti li ha tenuti a non più di 7min e 40sec. Dopodiché hanno attraversato le città e i paesi di Pavia, Casteggio, Voghera, Tortona, Pozzolo Formigaro, Novi Ligure, Predosa, Sezzadio, Cassine, Acqui Terme e, superato Sassello, hanno scalato il Colle di Giovo per poi scendere ad Albisola. A Savona si è spezzato il gruppo, ma presto si è ricompattato. Tagliani, Viel, Van Der Hoorn, Tonelli, Jorgensen, Planet, Peron e Conci hanno costeggiato in testa il Mar Ligure fino ai -60,9 quando si è sfilato Viel. Sul Capo Mele si è staccato Peron, mentre sul Capo Cervo se ne sono andati Conci, Jorgensen, Van Der Hoorn e Tonelli, che al termine di Capo Berta ha abbandonato i compagni di fuga. Gli altri tre, però, lo hanno riassorbito in discesa e si sono avvicinati alla Cipressa con il gruppo che ha velocizzato ulteriormente l'andatura. Sulle prime rampe si è staccato Jorgensen e pochi metri dopo è scattato Van Der Hoorn, il quale ai -24,4 si è dovuto arrendere alla rimonta del gruppo. Terminata la Cipressa i corridori si sono divisi in due tronconi, ma lungo l'Aurelia si sono riuniti. Entrata velocissima sul Poggio e solo ai -6,5 è partito Alaphilippe seguito da Van Aert, comunque sono riusciti ad accodarsi Schachmann, Kragh Andersen e Ewan. In discesa il gruppetto di testa si è rinforzato e al termine del Poggio è scattato in contropiede Stuyven. Ai -1,5 ha fatto lo stesso Kragh Andersen, che all'ultimo chilometro ha ripreso il belga. Il gruppo è alle loro spalle, ma Jasper Stuyven sorprende Kragh Andersen e vince la Milano-Sanremo 2021, lasciando il resto del podio alla volata di Caleb Ewan e Wout Van Aert. Questa 112esima edizione della Classicissima di Primavera sono riuscita a vederla dalla prima pedalata e fatica dei ciclisti, grazie alla lunga diretta di Rai Sport. Per questo l'ho trovata una bellissima gara e mi sono piaciute della Milano-Sanremo 2021 la tenacia di Filippo Tagliani, che da solo nella pianura milanese è riuscito a raggiungere i fuggitvi che l'avevano preceduto nell'azione; il gran lavoro di Paul Martens, Tim Declercq e Senne Leysen in testa al gruppo per non lasciare troppo spazio alla fuga e per consentire ai loro capitani di fare la corsa e, infine, l'istinto e il bellissimo e adrenalinico finale realizzato dal vincitore Jasper Stuyven.

sabato 13 marzo 2021



Sabato scorso si è concluso il Festival di Sanremo e, dato che avevo voglia di qualcosa di musicale, ho cercato un film che avesse un po' di musica, così sono capitata in "Per sempre la mia ragazza"(il suo titolo originale è "Forever my girl").

Vi scrivo una breve trama: Liam Page(Alex Roe) è una star della musica country e da otto anni gira gli Stati Uniti, suonando e cantando senza vivere, anzi il più delle volte è sotto l'effetto di alcol e droghe. Una mattina Liam si sveglia e vede che l'amante di turno le ha fatto cadere il suo cellulare. Disperato cerca un negozio per ripararlo, perché nella memoria del suo vecchio cellulare c'è registrato un messaggio per lui molto importante. Rientrando in hotel, Liam si sdraia sul divano e per caso ascolta una notizia al telegiornale su un incidente stradale mortale, che ha coinvolto il suo migliore amico Mason. Senza pensarci Liam si fa portare a Saint Augustine per partecipare al funerale e davanti alla chiesa, dove il padre fa il pastore, si scontra con un bambina e Josie(Jessica Rothe). Liam non è mai riuscito a dimenticarla, nonostante otto anni prima l'avesse abbandonata il giorno in cui si sarebbero dovuti sposare. Josie cerca di evitarlo in tutti i modi per nascondergli un importante segreto, ma lui è insistente tanto da scoprire che la bambina Billy(Abby Ryder Fortson) è sua figlia. Liam vuole conoscerla e ritrovare se stesso. Sembra che finalmente sia riuscito a tornare quello di un tempo, ma andrà veramente come desidera? E soprattutto sarà in grado di riconquistare Josie, la sua ragazza di sempre?

Dopo molto tempo mi ha fatto piacere vedere un film, perché la storia è accattivante. L'intreccio è ben fatto, in quanto riesce a mescolare perfettamente divertimento, dolcezza, dolore e romanticismo. Il personaggio maschile è stato ben interpretato con questa enorme sofferenza che gli compromette tutte le relazioni interpersonali. Solo grazie all'amore vero e alla semplicità, con la quale i bambini affrontano il mondo, Liam capisce cosa è giusto fare per essere felice. Insomma guardatelo perché è un film da non perdere e poi è contornato da bellissima musica country e da un bel panorama, che non è la solita metropoli statunitense.

lunedì 8 marzo 2021

 Buona festa della donna a tutte!

in questa giornata non si può fare a meno di parlare di una donna che, con caparbietà e determinazione, ha superato i pregiudizi dimostrando che anche una donna può svolgere gli stessi ruoli degli uomini. Quest'anno, leggendo la frasi di donne celebri, sono rimasta colpita dalle parole di Rita Levi Montalcini, che, secondo me, rappresentano bene le difficoltà di essere donna, sempre in lotta tra la realizzazione professionale e quella famigliare. Dopotutto chi meglio della neurologa italiana conosceva queste difficoltà, visto che ha studiato e lavorato in un settore all'epoca fortemente maschilista e, soprattutto in un periodo storico nel quale la donna doveva occuparsi principalmente della famiglia?! Nonostante i diversi ostacoli, compresi quelli razziali, Rita Levi Montalcini ha lottato per realizzarsi, riuscendo anche a comprendere il fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF, relativo alla struttura assonale, e, grazie alla sua tenacia e ai suoi studi, ha ottenuto nel 1986 il premio Nobel per la medicina. Senza dimenticare che Rita Levi Montalcini è stata anche la prima donna a essere stata ammessa alla Pontificia accademia delle scienze. Per questo ho pensato che fosse la donna giusta per rappresentare la giornata internazionale della donna. Ora vi saluto con le parole di Rita Levi Montalcini, ricordando a tutte che, nonostante i momenti difficili che stiamo vivendo a causa della pandemia, ce la possiamo fare benissimo a realizzarci sia nella sfera famigliare che in quella lavorativa, basta non mollare mai ;)