lunedì 12 ottobre 2020


La 103esima edizione del Giro d'Italia è partita nella cornice insolita dell'autunno, visto che era impossibile correre a maggio a causa della pandemia da Covid-19, anche se questa malattia desta ancora tante preoccupazioni, come la positività al Corona virus di Simon Philip Yates al termine della settima tappa e l'aumento dei casi in tutto il mondo. Persino il percorso è stato in molti aspetti rivoluzionato, infatti le prime tappe, previste in Ungheria, sono state spostate nella calda isola della Sicilia, che ha ospitato quattro differenti e impegnative tappe. La Carovana del Giro d'Italia poi è sbarcata in Calabria sulle pendici della Sila e ha risalito la Basilicata con i sassi di Matera, la Puglia e l'Abruzzo con l'arrivo a Roccaraso.

1atappa: 03/10 Monreale-Palermo di 15,1km. L'iniziale cronometro individuale ha visto un tracciato caratterizzato da una salita di 600m per raggiungere la Cattedrale di Monreale e poi già in una lunga e velocissima discesa, che ha portato i corridori nella città di Palermo. Il primo a concludere questa cronometro è stato con il tempo di 15min e 24sec in 58.8km/h il neocampione del mondo Filippo Ganna, che ha indossato la prima e brillante maglia rosa del Giro 2020; secondi e terzi a 22sec ma distanziati di pochi centesimi l'uno dall'altro sono stati Joao Almeida e Mikkel Bjerg.

2atappa: 04/10 Alcamo-Agrigento di 149km. In mezzo alle campagne coltivate di Alcamo i primi ciclisti ad evadere dal gruppo sono stati De Gendt, Bais, Tonelli, Gastauer e Van Empel, che hanno corso sulle strade della Valle del Belice di comune accordo. Dopo il traguardo volante di Porto Empedocle De Gendt e Van Empel si rialzano, comunque il gruppo della maglia rosa riprende gli altri tre ai -9,1, anche se Bais insiste ancora per qualche metro. I corridori hanno proseguito veloci fino all'ultima salita, che portava alla Valle dei Templi. All'ultimo chilometro scappa Wackerman e lo seguono Ulissi e Honoré, in progessione si aggrega Sagan. Ad Agrigento giunge Diego Ulissi, poi Peter Sagan e Mikkel Frolich Honoré.

3atappa: 05/10 Enna-Etna(Linguaglossa Piano Provenzana) di 150km. Nella discesa per abbandonare Enna vanno in fuga Visconti, Campenaerts, Romano, Rumac, Craddock e Holmes, che fora e poi rientra in compagnia di Bjerg e Caicedo. Gli otto si avvicinano all'Etna, anche se ai -30,3 si sfilano Romano e Rumac. Dal gruppo Rossetto attacca per pochi chilometri; poi, attraversato il paese di Linguaglossa, i corridori hanno iniziato la scalata dell'Etna. Ai -16,7 Craddock si stacca dagli altri fuggitivi, mentre Holmes tenta di proseguire da solo ma si aggregano tutti tranne Campenaerts. Scattano Caicedo e Visconti, su cui rientra per poco Bjerg. Dal gruppo Fabbro in progressione fa il vuoto però torna presto a tirare gli altri corridori. Castroviejo allunga e poi Vanhoucke. Visconti prova a scattare, solo che se ne va Caicedo. C'è lo scatto secco di Kelderman, intanto gli uomini di classifica, come Fuglsang, Nibali, Majka e Pozzovivo, riacciuffano Castroviejo. C'è comunque caos nel gruppetto dietro agli ultimi fuggitivi ma una certezza ai 1793m dell'Etna, ovvero la vittoria di Jonathan Caicedo, dietro Giovanni Visconti e a 30sec Harm Vanhoucke. La maglia rosa finisce sulle spalle di Joao Almeida per qualche centesimo di secondo meglio rispetto al vincitore di tappa.

4atappa: 06/10 Catania-Villafranca Tirrena di 140km. Da Catania Frapporti, Gradek e Pallaud evadono dal gruppo. I 1125m della salita Portella Mandrazzi viene scollinata da Pellaud, che ha proseguito nella discesa avvolta dalla nebbia da solo, mentre il gruppo poco alla volta ha ripreso i suoi compagni di fuga. Pellaud continua fino a quando non viene riassorbito dopo più di 100km di fuga. Preparazione nervosa per la volata, che porta Scotson ad avvantaggiarsi ma i compagni dei velocisti non ci stanno, così lo sprint finisce al photofinish che ha visto vincente Arnaud Démare, per pochi millimetri Peter Sagan e Davide Ballerini.

5atappa: 07/10 Mileto-Camigliatello Silano di 225km. Nei sali e scendi della Sila, solo dopo 50km, riescono a fuggire Ganna, Puccio, Hagen e Tratnik, a cui si sono aggiunti Zardini, Carretero, Conti e Restrepo. Gli otto attaccanti hanno superato le città di Catanzaro e Cosenza per iniziare la salita Valico Monte Scuro. Ai -33,1 Carretero rompe gli indugi e attacca per poco, perché Ganna riporta sotto gli altri fuggitivi tranne Restrepo e Hagen. In salita dal gruppo parte De Gendt e Rubio Reyer, anche Bouchar e Guerreiro ci provano senza successo. Nella rampa più dura rimangono Ganna, Carretero e Zardini, mentre uno scatenato De Gendt è in rimonta trascinando Rubio. Ai -20,7 Carretero ritenta e in progressione si accoda Ganna e inseguito De Gendt, Rubio e Zardini. Con l'inasprirsi della salita, però, rimangono Ganna, De Gendt e Rubio. Ai -16,6 con qualche pedalata in più Ganna si allontana e supera la vetta, seguito dal gruppo a 50sec. Dopo molti chilometri di fuga in un'atmosfera da lupi Filippo Ganna conquista la durissima tappa, a 34sec volata regolata da Patrick Konrad e dalla maglia rosa Joao Alameida.

6atappa: 08/10 Castrovillari-Matera di 188km. Partenza in salita Zana, Frapporti, Whelan e Bais sono stati i più veloci a finirla e hanno corso in testa sulle strade del Parco nazionale del Pollino. Frapporti scatta ai -31,8 e prosegue da solo per un chilometro. Da quel momento l'armonia tra i fuggitivi si spezza con scatti e contro scatti. Il GPM di Millotta lo scavalca Whelan che insiste, però il gruppo è implacabile riprendendolo ai -13,7. C'è un avvicinamento caotico, ma di potenza a Matera bissa la maglia tricolore francese Arnaud Démare e a diversi metri Michael Matthews e Fabio Felline.

7atappa: 09/10 Matera-Brindisi di 143km. I sassi di Matera hanno salutato la carovana del Giro. Frapporti, Pellaud, De Gendt e Cerny scappano appena c'è la sbandieramento, mentre Mazzucco prova a raggiungerli. Nella pianura pugliese, però, si alza un vento trasversale laterale che ha spezzato il gruppo in diverse unità, così hanno ripreso tutti gli attaccanti della prima ora. Quando il gruppo torna compatto, ripartono Pellaud e Frapporti, solo che le squadre dei velocisti non lasciano loro molto spazio. Sotto l'arco dei 45kn c'è una caduta che fraziona il gruppo e costringe buona parte dei ciclisti a inseguire fino ai -21,6. Per il secondo giorno consecutivo domina in volata Arnaud Démare, a una bici Peter Sagan e più dietro Michael Mathhews.

8atappa: 10/10 Giovinazzo-Vieste di 200km. Puccio, Ravanelli, Holmes, Brandle, Dowsett e Rosskopf hanno ottenuto la possibilità di andare in fuga nell'abitato di Barletta. Hanno continuato di comune accordo fino ai -30,5 quando Dowsett scatta in un tratto in salita ma viene ripreso dagli altri. In un'altra salita parte Puccio in compagnia di Holmes e ai -24,3 sono in tre con Rosskopf. Gli altri tre fuggitivi di giornata riescono a riunirsi. Ai -17,9 Dowsett allunga con calma, mentre gli altri non collaborano. Il britannico passa sotto l'arco dell'arrivo e comincia per primo il circuito cittadino di 14,5km. Dietro inseguono con Brandle, compagno di squadra di Dowsett, che spezza i cambi. Invece il gruppo maglia rosa è dietro a più di 10 minuti. Dopo la rampa finale Holmes, Puccio e Rosskopk si impegnano per l'inseguimento. Grazie alle sue doti da cronoman Alex Dowsett vince a Vieste, a più di un minuto tra i tre Salvatore Puccio e Matthew Holmes.

9atappa: 11/10 San Salvo-Roccaraso(Aremogna) di 208km. Sotto la pioggia fin dalle prime pedalate fa fatica a partire una fuga, però ci riescono sulle pendici di Passo Lanciano Castroviejo, O'Connor, Sepulveda, Guerreiro, Wrabasse, Visconti e Frankiny. Dal gruppo scappa Bijerg, che si aggiunge con solo le sue forze agli altri attaccanti. Ai -35 Bjerg accelera e Castroviejo, Frankiny e Warbasse si riportano su di lui, anche Guerreiro ci riesce. I cinque scollinano Bosco Sant'Antonio e poi giù in discesa per scalare la salita di Roccaraso. Dal gruppo maglia rosa scattano Hamilton e Geoghegan Hart, riacciuffando Sepulveda che regge per poco. Ai -6,3 Castroviejo e Guerreiro se ne vanno. Poi sotto l'arco dell'ultimo chilometro prova lo spagnolo e il portoghese non lo molla. In un scenario, caratterizzato dagli alberi carichi di foglie color arancio, giallo e verde chiaro, arriva,, scalando in velocità le dure rampe, Ruben Guerreiro, poco dietro Jonathan Castroviejo e un felice Mikkel Bjerg.

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