lunedì 29 maggio 2023


 Sabbio Chiese è il comune in provincia di Brescia che ha permesso l'inizio dell'ultima settimana della 106esima edizione del Giro d'Italia. Di conseguenza, i ciclisti sono stati in Lombardia, in Trentino Alto Adige, in Veneto, in Friuli Venezia Giulia con il Monte Lussari, che segna il confine con la Slovenia e l'Austria, e infine la magica Roma, che è stata la cornice finale della corsa rosa del 2023. Per la prima volta nella storia del Giro uno sloveno, ossia Primoz Roglic, ha vinto la corsa italiana e con lui sul podio ci sono stati il gallese Geraint Thomas e il portoghese Joao Pedro Almeida, che si è aggiudicato anche la maglia bianca di miglior giovane. La maglia azzurra di miglior scalatore l'ha conquistata il francese Thibaut Pinot e la maglia ciclamino l'italiano Jonathan Milan. Le cose, che mi sono piaciute di questo Giro, sono state: l'esultanza e la gioia che si leggeva nei limpidi occhi di Jonathan Milan dopo aver vinto a San Salvo; nella tappa Napoli-Napoli la disperazione di Simon Clarke e Alessandro De Marchi che erano quasi in procinto di giocarsi la vittoria, meritandosela, ma i velocisti li hanno superati ai -300m; dopo tante fughe in sei Giri d'Italia la vittoria e il monito di non mollare mai di Nico Denz, che ha vinto una prima volta a Rivoli e poi a Cassano Magnago; la forza e la tenacia di Derek Gee che è andato tante volte in fuga e per quattro volte è arrivato secondo; la gentilezza di Geraint Thomas che nell'ultima tappa ha tirato la volata al suo amico Mark Cavendish, che a fine stagione terminerà la sua strepitosa carriera; infine le altre vittorie degli italiani, ossia Davide Bais a Campo Imperatore, Alberto Dainese a Caorle e Filippo Zana a Val di Zoldo. Ora vi riassumo le ultime sei tappe del Giro d'Italia 2023.

6a tappa 23/05 Sabbio Chiese-Monte Boldone di 203km. Partono da Sabbio Chiese e iniziano gli scatti per andare in fuga. Una caduta in una rotonda spezza il gruppo e la maglia rosa è dietro, quindi comincia l'inseguimento. Nel frattempo ai -172,5 scappano Milan, Zana, Aurelien Paret-Peintre, Valentin Paret-Peintre, Gee, Scaroni, Haig, Lastra, Healy, Marcellusi, Tonelli, Puccio, Swift, Verona, Skujins, Ulissi, Hepburn. In nove sono al loro inseguimento e ai -149,5 sono ventisei in fuga, ovvero Milan, Zana, Aurelien Paret-Peintre, Valentin Paret-Peintre, Gee, Scaroni, Haig, Lastra, Healy, Marcellusi, Tonelli, Puccio, Swift, Verona, Skujins, Ulissi, Hepburn, Gabburo, Stojnic, Konrad, Bais, Pronskiy, Magli, Dalla Valle, Champion e Benedetti. Scalano il Passo Santa Barbara con Pronskiy che tenta di portarsi avanti senza successo, comunque Healy si aggiudica il GPM. Nel Passo Bordala Gee cambia bici e Dalla Valle si stacca con Stojnic e altri fanno fatica. In cima arriva per primo Gabburo con dietro Healy. In discesa cercano di allontanarsi Marcellusi e Benedetti, però sono insieme per la volata di Rovereto, che se l'è conquistata la maglia ciclamino Milan. Ai -97,3 c'è il Matassone, nel quale Milan si stacca Pronskiy accelera, ritrovandosi in testa con la compagnia di Scaroni. Scollinano e in discesa Benedetti cerca di rientrare sulla coppia, avviandosi verso la salita Serrada. Ai -64,4 Benedetti viene riprese dal gruppetto, trainato dai fratelli Paret-Peintre, e ai -52,4 il due di testa viene riassorbito con Scaroni, che abbandona la compagnia. Il GPM se lo aggiudica Verona e ai -44,4 i fuggitivi sono Aurelien e Valentin Paret-Peintre, Zana, Pronskiy, Verona, Ulissi, Healy, Konrad, Lastra e Haig. Ai 20,4 Verona e Zana vanno avanti nei primi metri del Monte Bondone, su cui rientrano Konrad, Paret-Peintre, Haig, Pronskiy e dopo un po' Ulissi e Swift. Ai -10 la maglia rosa Armirail si stacca dagli uomini di classifica, intanto Ulissi e Swift vengono fermati per tirare i rispettivi compagni. Ai -9,2 Haig rende brillante l'andatura dei fuggitivi e con lui rimangono Zana e Verona,ma ai -8,5 vengono ripresi. Ai -8 davanti ci sono Almeida, Thomas, Roglic, Kuss, Dunbar e Zana, che tiene un ritmo regolare. Ai -6,8 Zana si sposta e in cinque proseguono. Ai -6 Almeida parte e gli altri quattro lo tengono a tiro fino a quando ai -4,5 Thomas lo riaggancia. Il gallese e il portoghese continuano, mentre Kuss, Roglic e Dunbar inseguono. Ai -3 iniziano le pendenze più morbide e all'ultimo chilometro Roglic e Dunbar danno tutto. In cima al Bondone, però, ha la meglio la maglia bianca Joao Pedro Almeida, poco dietro Geraint Thomas, che torna a indossare la maglia rosa, e a 25sec Roglic.

17a tappa 24/05 Pergine Valsugana-Caorle di 197km. Nella tappa completamente pianeggiante senza GPM ha visto dopo 5chilometri dalla partenza lo scatto decisivo per la fuga con Leysen, Champion, Sevilla Lopez e Quartermann. Gabburo perde l'attimo e rimane a bagnomaria fino a quando il gruppo, guidato dalle squadre dei velocisti, lo riprende ai -161. I quattro continuano la loro corsa attraversando i traguardi volanti di Rosà, preso da Sevilla Lopez, e di Lido di Jesolo da Quartermann. Ai -22 Leysen attacca per avvantaggiarsi, mentre dietro ci sono Quartermann e Sevilla Lopez, che vengono riassorbiti ai -18,5. Leysen prosegue, però il gruppo lo riacchiappa ai -5 e si prepara alla volata. A Caorle lo sprint è al photo finish, conquistato da Alberto Dainese, a filo Milan e Matthews.

18a tappa 25/05 Oderzzo-Val di Zoldo(Palafavera) di 161km. Il Passo Crosetta decreta i fuggitivi di giornata, che sono Frigo, Gee, Pinto, che si aggiudica il GPM, Zana e Paret-Peintre. Ai -107,7 ai cinque davanti si aggiungono Barguil e Pronskiy, proprio quando giungono nel comune di Alpago. Pinot si conquista anche il GPM di Pieve d'Alpago e Gee si mette in testa per passare primo al traguardo di Pieve di Cadore. Ai -28 Pronskiy si stacca in un tornante della salita Forcella Cibiana, che Pinot scollina in testa, riprendendosi la maglia azzurra. Lunga discesa di 12km, dove ha delle difficoltà Frigo, così a Forno di Zoldo sono Pinot, Barguil, Paret-Peintre, Gee e Zana. Ai -12,3 Frigo fa uno strepitoso recuperoso, tornando sugli altri cinque. Sull'inedita ascesa di Coi, con pendenze massime del 19%, si sfilano Frigo, Paret-Peintre, Barguil e Gee. Dietro Kuss e Roglic vivacizzano il gruppo maglia rosa, intanto Pinot consolida la sua maglia azzurra e con Zana prosegue. Subito dopo di loro ci sono Barguil, Paret-Peintre e Gee e la maglia rosa Thomas è poco dietro con Kuss e Roglic. Ultima salita che ha portato a Val di Zoldo, dove ha vinto il campione italiano Filippo Zana, a una ruota Pinot e a 50sec Barguil.

19a tappa 26/05 Longarone-Tre Cime di Lavaredo(Rifugio Auronzo) di 183km. Il tappone dolomitico con 5400m di dislivello ha avuto un inizio scoppiettante, visto che molti volevano andare in fuga. Warbasse e Stojnic sono i primi ad allontanarsi, mentre altri corridori tentano di raggiungerli. Dopo tanti scatti e controscatti sul duo di testa si accodano Gee e Baudin. Ai -138 fa lo stesso Nielsen e ci provano anche Pronskiy, Gabburo, Konrad, Proghomme, Guernalec, Oldani, Bais, Hepburn, Buitrago, Verona e Rojas. Ai -116,9 la situazione di corsa vede il gruppo di testa con Warbasse, Stojnic, Nielsen, Gee, Baudin, Pronskiy, Gabburo, Konrad, Prodhomme, Oldani, Hepburn e Buitrago; il gruppetto di inseguitori con Bais, Verona e Rojas e il gruppo della maglia rosa. Dopo sei chilometri i tre inseguitori entrano nell fuga, caratterizzata da quindici ciclisti. Nel gruppo maglia rosa Healy scatta diverse volte sempre inseguito da Pinot, costringendo la Ineos Grenadier a correre dietro ai due, ma alla fine sono stati tenuti in gruppo. Sono iniziate le salite, in cui Gabburo si è preso il Passo Campolongo e Gee il Passo Valparola. Nella scalata del Passo Giau Verona va avanti con dietro Gee e Buitrago. Sul terzetto rientrano prima Hepburn e poi Nielsen e il GPM lo conquista Gee. Nella successiva discesa sui cinque si riaccodano Prodhomme e Pronskiy, comunque ai -28 ci sono anche Gabburo, Oldani, Warbasse e Konrad. Gli undici fuggitivi si sono giocarti il traguardo volante di Cortina d'Ampezzo, vinto da Gee. Sul Passo Tre Croci Warbasse è in testa, invece Buitrago e Nielsen cercano di ricongiungersi con lo statunitense; poi rientrano e fanno lo stesso anche Gee e Hepburn co Warbasse che si stacca. Il GPM lo conquista Gee e poi giù in discesa, dove si riuniscono Verona, Pronskiy e Warbasse. Hepburn e Buitrago se ne vanno con dietro Gee e Nielsen. Iniziano la salita Tre Cime di Lavaredo e ai -7 Gee parte. Nel gruppetto si staccano Nielsen e Hepburn, intanto Buitrago sale regolare. Ai -1,8 il colombiano riprende e supera Gee; nel frattempo nel gruppo maglia rosa Almeida e Roglic cercano di attaccare Thomas, che si difende. IL vincitore della Cima Coppi del 2023, ovvero le Tre Cime di Lavaredo con i suoi 2304m, è stato Santiago Sanchez Buitrago, secondo Gee e lo sprint per non lasciare il terzo posto agli uomini di classifica di Nielsen.

20a tappa 27/05 Tarvisio-Monte Lussari di 18,6km. Dalla Valle è il primo ad affrontare la cronometro con una difficile salita finale di 10,8km e prima di iniziare l'ascesa hanno dovuto obbligatoriamante abbandonare la bicicletta da cronometro per salire su quella da strada per via delle dure e complesse rampe del Monte Lussari. Sono stati spartiti in tre blocchi. Il primo era composta da quarantacinque corridori; il secondo blocco era di quaranta corridori con in testa Rojas e l'ultimo gruppo ha avuto come primo ciclista Jungels fino alla maglia rosa Thomas, che è partito alle 17:14. In cima ai 1760m il più veloce è stato Primoz Roglic, che ha impiegato 44min e 23sec con una media oraria di 25, km/h e questa prestazione gli consente di sfilare la maglia rosa ed essere il nuovo e definitivo leader del Giro d'Italia 2023, a 40sec Thomas e a 42sec Almeida.

21a tappa 28/05 Roma-Roma di 126km. I corridori sono partiti dal quartiere Eur di Roma per questa ultima tappa della 106esima edizione del Giro d'Italia. Per molti chilometri la Jumbo Visma ha festeggiato la vittoria della corsa, grazie a Primoz Roglic, che è stato il primo sloveno nella storia del Giro a vincere la maglia rosa. Dopo un trasferimento di 45km verso Ostia sono ritornati a Roma per correre un circuito cittadino di 13,6km da ripetere sei volte. Ai -68,9 Bouet, Benedetti e Skujins scappano dal gruppo e Sevilla Lopez e Marcellusi cercano di accodarsi senza successo. All'inizio del quarto giro c'è stato il traguardo volante passato da Skujins e fa lo stesso nel penultimo transito al traguardo, che assegnava abbuoni per la classifica. Ai -14,6 Nielsen attacca riaccodandosi ai tre, però dopo il suono della campana sono tutti insieme. Ai -4,9 Gee e Maestri sgusciano dal gruppo, ma ai -3,3 ci si prepara per la volata. Con sullo sfondo il Colosseo alza il pugno il campione brittannico Mark Cavendish, a 10m Kirsch e Fiorelli.

lunedì 22 maggio 2023


 Scandiano ha ospitato la prima tappa della seconda settimana del Giro d'Italia 2023. L'inizio è stato scoppiettante, perché alcuni corridori sono stati obbligati a ritirarsi a causa dell'influenza o del Covid, compreso il campione del mondo Remco Evenepoel, che aveva la maglia rosa. Gli altri ciclisti sono transitati sulle strade dell'Emilia Romagna, prima che venisse colpita dalla terribile alluvione, della Toscana, della Liguria, del Piemonte e della Svizzera con l'effettivo inizio della 13esima tappa a La Chable, l'arrivo a Crans Montana e la partenza a Sierre. Sono ritornati in Italia dal Piemonte, poi in Lombardia con Bergamo a chiudere la settimana.

10a tappa: 16/05 Scandiano-Viareggio di 196km. Appena si parte ci sono scatti contro scatti. Riescono ad evadere Cattaneo, Vervaeke, Gee, De Marchi e Ghebreigzabhier, che dopo pochi chilometri si stacca e viene ripreso. Ai -180,9 rimangono davanti Gee e De Marchi, mentre Cattaneo e Vervaeke vengono raggiunti da quattro corridori. Tutti questi vengono riacciuffati dal gruppo e Cort Nielsen prova a ricongiungersi con i due di testa. Anche Bais cerca di andare in fuga e insieme al danese ci riescono. Di fatti, nell'ascesa del Passo delle Radici sono De Marchi, Gee, Nielsen e Bais, che appena conquista i punti per la maglia azzurra si sfila. In discesa provano ad andare via Pasqualon, Milan, Caruso, Sivakov e Rota. Ai -68,4, dopo il Monteperpoli, però, in fuga rimangono Nielsen, De Marchi e Gee, invece il secondo gruppetto, che ha tentato di evadere, è stato riassorbito e sono aumentati i componenti del gruppo, dato che in precedenza per la salita e il freddo si erano staccati. Dopo sono transitati a Ponte Amoriana, dove era posto il traguardo volante. Il gruppo si mette d'impegno per recuperare i tre uomini di testa, ma questi non mollano tanto che a Viareggio scatta Gee ai -1,5. Nielsen lo ripiglia sotto l'arco dell'ultimo chilometro. Si guardano e rientra De Marchi, che lancia la volata. Alla fine lo sprint a tre è stato vinto da Magnus Cort Nielsen, secondo Gee e a qualche metro De Marchi.

11a tappa: 17/05 Camaiore-Tortona di 219km. Nella tappa più lunga della 106esima edizione del Giro d'Italia Rex, Magli, Chiampion, Konychev, Sevilla Lopez e Stojnic sono i fuggitivi di giornata. I corridori hanno lasciato le strade toscane per approdare in quelle liguri e subito c'è stato il traguardo di Borghetto Vara, che si è aggiudicato Stojnic, e l'ascesa del Passo del Bracco, che si prende sempre il serbo. Abbandonando lo spezzino si sono avviati verso la zona collinare della città metropolitana di Genova con il Colle di Boasia e il Passo della Castagnola, che Stojnic si è conquistato. Questo tratto è stato caratterizzato anche da brutte cadute, che hanno avuto bisogno dell'intervento dell'ambulanza. Durante la scalata della Castagnola si staccano Konychev e Sevilla Lopez e in discesa se ne sono andati Rex e Stojnic. I velocisti non vogliono lasciare spazio, infatti si sono messi a tirare tanto che hanno riaccuffato per primi Chiampion e Magli. Ai -19 Rex fa un'accelerata, che fa staccare Stojnic. Il belga continua la sua fuga, però ai -5 viene ripreso dal gruppo. Ai -3 Quartermann fa una fiammata, ma i velocisti non vogliono perdere l'occasione. A Tortona finisce al photo finish: primo Pascal Ackermann, secondo Milan e terzo Cavendish.

12a tappa: 18/05 Bra-Rivoli di 185km. Ventisei(Frigo, Formolo, Scaroni, Pedersen, Matthews, Lastra, Battistella, Bettiol, Kuss, Mollema, Skujins, Van Wilden, Baudin, Pronskiy, Konrad, Denz, Tonelli, Berwick, Rubio. Stojnic, Williams, Huys, Ghebreigzabhier, Sutterlin, Hessmann, Paret-Peintre) hanno composto la fuga. Oldani, Gabburo e Milan tentano di ricongiungersi con quelli davanti, però il friulano fa fatica nelle colline delle Langhe. Su Oldani e Gabburo si uniscono Fortunato e Covili. Questi quattro ciclisti si inseriscono nel gruppo di ventisei, così a Ceresole d'Alba Pedersen si aggiudica il traguardo volante. Ai -92 Skujins, Battistella, Berwick, Tonelli e Denz scappano dal gruppetto di trenta, ma Battistella si rialza poco dopo perché non riusciva a tenere il ritmo a causa di problemi di stomaco. Tonelli, Berwick, Skujins e Denz passano per primi al traguardo di Rivoli, poi lo fanno Baudin, Scaroni e Bettiol, che tentano l'inseguimeto di comune accordo. Skujins si è conquistato il traguardo volante di Buttigliera Alta con alla ruota gli altri tre compagni di fuga. Si compone un secondo gruppetto di inseguitori con Oldani, Sutterlin, Formolo, Stojnic, Huys, Paret-Peintre, Frigo e Lastra, intanto i quattro davanti si apprestano a scalare il Colle Braida di 9.8km. Ai -32, Skujins accelera tanto che Tonelli è costretto a staccarsi e fa il buco a Berwick, che fa fatica a riaccodarsi ai due davanti, ma poi ci riesce. Nelle rampe più dure Denz stringe i denti per scollinare con Skujins e Berwick. Dietro Frigo prova a scattare, però Bettiol, Formolo, Paret-Peintre, Huys, Van Wilder, Rubio, Scaroni, Hessmann, Kuss e Baudin lo riprendono avviandosi all'inseguimento dei tre. Ai -12 Denz parte e Skujins richiude il gap. Dopo 3km Berwick si riaccoda. Rivoli ha visto una volata a tre conquistata da Nico Denz, poi Skujins e Berwick.

13a tappa: 19/05 Borgofranco d'Ivrea-Crans Montana(Valais) di 74,6km. La tappa è stata ridimensionata perché i ciclisti non volevano prendere altra pioggia e freddo. Di conseguenza, hanno saltato il Gran San Bernardo e Le Chable ha ospitato l'effettivo inizio di questa tappa. Dodici uomini sono scattati subito, però il gruppo li ha ripresei. Cepeda si allontana con dietro tre corridori e altri tre si accodano. La fuga, insomma, vede protagonisti Cepeda, Rubio, Paret-Peintre, Armirail, Pinot, Gee e Ricitello. Durante l'ascesa del Croix de coeur si staccano Ricitello e Armirail. Ai -63,6 Pinot scatta e gli vanno dietro Gee, Rubio e Cepeda. Pinot conquista il GPM e in discesa Paret-Peintre si riaccoda ai quattro davanti, poi prosegue per poco da solo, quindi si riforma un quintetto. Pinot allunga, ma nella vallata sono sempre cinque. Ai -12,6 cominciano la scalata per Crans Montana e nel tratto più duro Pinot scatta inseguito da Cepeda, poi anche Rubio. Bisticciano e Pinot non vuole con sé i due, però sono di nuovo tre e Gee rientra. Ai -9,7 il canadese se ne va piano e Pinot lo recupera superandolo con grinta. Cepeda raggiunge la ruota del francese. Sono sempre in lite, così ai -8 con loro c'è Rubio ma Pinot non ci sta. Dal gruppo parte Fortunato e davanti ai -6,6 sono tre. Pinot insiste a scrollarsi i due sudamericani, però ce li ha a ruota. Dal gruppo scatta anche Carthy. Ai -5,3 Cepeda abbandona gli altri fuggitivi, con l'inesuaribile Pinto che cerca di racciuffarlo; intanto Fortunato e Carthy fanno coppia. Ai -4,4, appena riacciuffa l'ecuadoriano, Pinot scatta ma ritornano in tre. Ai -2,1 parte Cepeda e i due ricuciono. Cepeda anticipa la volata. Alla fine tra due litiganti in Svizzera vince Einer August Rubio Reyes, alla spicciolata Pinot e Cepeda.

14a tappa: 20/05 Sierre(Valais)-Cassano Magnago di 196km Rex è il più attivo per formare la fuga, però sembra che tutti la vogliano fare. Ai -178 il belga ci riprova con Ballerini, Serry, Prodhomme, Warbasse, Denz, Gaviria, Pasqualon, Sutterlin, Bettiol, Bais, Muluebrhan, Mayrhofer, De Marchi, Mollema, Sanchez, Vergaerde, Armirail, che vengono raggiunti da Barguil, Verona, Williams, Skujins, Oldani, Gee, Clarke, Guernalec e Barta. Mentre scalavano il Passo del Sempione rientrano Mattia Bais e Maestri. Il primo a giungere ai 2005m del Passo è Davide Bais, che a fine tappa indosserà di nuovo la maglia azzurra. Sotto una pioggia torrenziale è ventinove sprintato per il traguardo volante di Villadossola, conquistato da Mayrhofer. Tra il gruppo dei fuggitivi e quello della maglia rosa c'è Konychev. Ai 62,8 scatta Bettiol, ma 1km dopo tornano in ventinove. In contropiede va Rex con Oldani e sono i primi a passare sotto l'arco del traguardo volante di Stresa, intanto Konychev si rialza. Sui due si aggancia Ballerini e ai -49,7 c'è anche Skujins. I quattro ci danno dentro e quelli dietro li inseguono. In un strappo Rex fa fatica e su di lui rinvengono Mayrhofer, Gee, Denz e Bettiol. Ai -500m si compone un gruppetto di fuggitivi e a Cassano Magnago dopo due giorni trionfa di nuovo Nico Denz, a poco Gee e terzo Bettiol. Tra i ventinove c'era Bruno Armirail con un distacco in classifica tale che gli ha permesso di essere la nuova maglia rosa.

15a tappa: 21/05 Seregno-Bergamo di 195km. Healy e Velasco sono i primi ad evadere, sui quali sopraggiungono Ballerini, Bidard, Mollema, Dainese, Pasqualon, Rojas, Huys, Frigo, Albanese, Gavazzi, Berwick, McNulty e Bonifazio. Al loro inseguimento ci sono Marcellusi e Rubio, il quale fa lo strappo a tutta e grazie al compagno di squadra Rojas rientra sul gruppo di fuggitivi. L'andatura è tranquilla tanto che Marcellusi si accoda e ai -155 sono diciassette. Nelle ultime rampe del Valico di Valcava si staccano prima Dainese e poi Marcellusi, che in discesa si ricongiungono al gruppo di testa. Nel frattempo per conquistare il GPM fanno a testate Healy e Rubio e tra i due ha la meglio l'irlandese. Il traguardo volante di Nembro è stato preso da Ballerini. Dopo si apprestano a scalare gli 11,1km di Selvino, dove Dainese perde contatto e Marcellusi fa l'elastico, comunque i punti del GPM li acquista Healy. Nell'ultimo tratto cadono Velasco, Frigo, Berwick e McNulty. Ai piedi di Mirangolo San Salvatore i quattro rientrano insieme a Marcellusi, che fa fatica e lo stesso succede a Ballerini. Ai -1km dal GPM sono in quindici e Rubio frega Healy per i punti. Healy ha allungato a 70km dall'arrivo ma gli altri lo riprendono. Ai -58 nelle rampe più dure di Bergamo Alta Gavazzi è in difficoltà e anche Ballerini. Fanno il passaggio nella città Bassa con l'aggiunta di Ballerini. Ai -48,1 Bonifazio parte, si conquista il traguardo volante di Almenno San Bartolomeo ed è il primo a mettere la bici nella salita di Roncola Alta. Da dietro scatta Frigo, che riprende Bonifazio, il quale si lascia superare da tutti. Su Frigo si riaggancia McNulty e Healy va da solo all'inseguimento della coppia davanti, che recupera ai -35,6. Ai -34,5 vanno via McNulty e Healy, che dopo 300m scatta deciso. L'irlandese scollina e McNulty lo tiene come punto di riferimento, riprendendolo ai -27. A una 30ina di secondi c'è Frigo, che con un buon passo si riporta sui due ai -10,1. Il terzetto si guarda e McNulty ne approfitta anticipando, però non va molto lontano. Ai -6 ci prova Frigo e Healy ricuce subito. Nel secondo passaggio alla Boccola Healy scatta ai -3,6 con a ruota McNulty e in discesa si studiano, così ai -500m Frigo rientra e poi tira dritto. In una Bergamo soleggiata il più bravo è Brandon McNulty, a scorrere Healy e Frigo.

lunedì 15 maggio 2023


 La 106esima edizione del Giro d'Italia ha visto la sua grande partenza a Fossacesia Marina, un comune nella provincia di Chieti. I 170 corridori hanno continuato a correre sulle strade di Abruzzo per altre due tappe. Poi hanno proseguito in Puglia, in Basilicata, in Campania, Molise, di nuovo in Abruzzo per raggiungere Campo Imperatore, poi in Umbria, nelle Marche. La nona tappa è stata una lunga cronometro in Emilia Romagna fino a Cesena per chiudere la prima settimana della corsa rosa.

1a tappa: 06/05 Fossacesia Marina-Ortona di 19,6km. Il Giro d'Italia 2023 è iniziato con una cronometro che è partita da Fossacesia Marina. Dopodiché uno alla volta i corridori hanno corso nella pista ciclo pedonale a pochi metri dalla Costa dei Trabocchi e ai -3km dal traguardo hanno affrontato il primo GPM della corsa, che li ha portati ad Ortona. Il vincitore, nonché la prima maglia rosa della 106esima edizione, è stato Remco Evenepoel, che ha completato il percorso in 21min e 18sec con una media di 55,2km/h, poi a 22sec Ganna e a 29sec Almeida.

2a tappa: 07/05 Teramo-San Salvo di 202km. Pronti via evadono Bais, Champion, Gandin, Lapeira e il gruppo si è messo in parata. Verre si è fatto spazio e si è dato da fare per andare in fuga, così si è composto un gruppetto di cinque ciclisti. Dopo il primo GPM di giornata Verre si rialza, mentre gli altri quattro proseguono superando il traguardo volante di Pescara. I velocisti provano a fare un anticipo di volata per acquisire i punti rimanenti per la maglia ciclamino, ma i fuggitivi resistono e passano Chieti, il GPM di Ripa Teatina. A Foro continuano a pedalare davanti Champion, Bais e Lapeira, comunque Gandin si riaccoda ai tre. Champion scatta ai -55 e lo seguono Bais e Gandin. Quando hanno una trentina di secondi dal gruppo, questi tre a turno attaccano per avvantaggiarsi, ma rimangono insieme fino ai -38,3. Il gruppo compatto costeggia il litorale abruzzese dei Trabocchi, transitando di nuovo da Fossacesia Marina, per poi raggiungere San Salvo. La prima volata con il Mar Adriatico alla sinistra dei corridori è stata vinta da Jonathan Milan, a seguire Dekker e Groves.

3a tappa: 08/05 Vasto-Melfi di 213km. In tandem due uomini della Corratec Selle Italia, ovvero Konychev e Stojnic, hanno lasciato il gruppo, che li ha tenuti ad una distanza non eccessiva. Abbandonando l'Abruzzo sono approdati nella pianura pugliese e hanno sprintato a Foggia per il traguardo volante. Sotto la pioggia sono approdati nel Gargano e ai -39,7 i due compagni di squadra hanno svoltato a sinistra per iniziare ancora in testa la scalata del GPM Valico dei Laghi di Monticchio. Ai -37,6 Stojnic continua da solo, ma l'andatura del gruppo è cresciuta tanto da riprendere l'ultimo fuggitivo ai -36. Pinot si aggiudica i punti del GPM con a ruota Buitrago e a qualche metro il gruppo. Breve discesa, in cui i due vengono riassorbiti e salgono il Valico la Croce inseguiti da diversi velocisti, che si erano staccati in precedenza. Discesa direzione Basilicata, passando per il traguardo volante di Rapolla, dove la maglia rosa Evenepoel sprinta davanti a Roglic. La Trek Segafredo va in testa e poi la Jayco Alula. Nel finale ondulato della città di Melfi vince Michael Matthews, a scorrere Pedersen e Groves.

4a tappa: 09/05 Venosa-Lago Laceno di 175km. Da Venosa iniziano gli scatti per andare in fuga, però il gruppo non molla procedendo veloce. Nella prima salita la maglia rosa ha un solo compagno di squadra, scollinano il Passo delle Crocelle e nella successiva discesa scivolano via Albanese, Barguil, Conci, Paret-Peintre, Skujins, Ghebreizabhier e Leknessund, che poi vengono lasciati andare. A Muro Lucano Albanese si aggiudica il traguardo volante e insieme i sette affrontano un'altra salita e una lunga discesa di 16km. Hanno corso nelle strade campane con Leknessund maglia rosa virtuale, che a Montella conquista gli abbuoni per la classifica. Dopodiché i sette fuggitivi si avvicinano al Colle Molella e nel tratto più duro allunga Conci, mentre Barguil si stacca. Ai -6,6 Skujins si aggrega a Conci, il quale fa fatica, quindi il lettone prosegue da solo l'azione. Ai -5,7 Leknessund con alla ruota Paret-Peintre e Ghebreizabhier soprassa Skujins, così i tre collaborano fino ai -4,4, quando l'eritreo non ce la fa più. Dopo 200m Leknessund fa un'andatura tale che costringe Paret-Peintre a sfilarsi, però nel tratto in contropendenza rientra. I due scollinano per raggiungere Lago Laceno. Nella tappa con 3500m di dislivello prevale Aurelien Paret-Peintre, secondo Andreas Leknessund, che riesce a prendersi la maglia rosa, e poi volata a due regolata da Skujins.

5a tappa: 10/05 Atripalda-Salerno di 171km. I corridori sono partiti da Atripalda sotto una pioggia torrenziale e dopo 4km Marcellucci, Pinot, Zoccarato e Gandin scattano, ma scivolano sull'asfalto bagnato. Si rialzano e riparte il tentativo di fuga con Champion, Pinot e Zoccarato, che ai -163,7 hanno un buon vantaggio. Su questo terzetto si aggrega anche Gandin. I quattro fuggitivi si avviano al primo GPM e Pinot, dopo aver scollinato per primo il Passo Serra, si rialza, venendo riassorbito dal gruppo. A Sant'Angelo dei Lombardi viene posto il traguardo volante, che si aggiudica Gandin e anche i velocisti fanno lo sprint, regolato da Pedersen. Sotto la pioggia e la nebbia i corridori continuano a pedalare sul tracciato ondulato, incontrando ai -80 una galleria che ha dato loro un po' di tregua. Gandin a Battipaglia conquista il secondo traguardo volante, ma subito dopo Zoccarato parte per una fuga solitaria. In una curva ai -6,8 c'è una caduta, che spezza il gruppo costringendo la maglia rosa Leknessund a inseguire, intanto quelli davanti riprendono Zoccarato ai -6,5. Ai -3 sono di nuovo tutti insieme, anche se il campione del mondo Evenepoel scivola con altri corridori senza conseguenze. Salerno regala un finale convulso pieno di scivolate, che vede vincente Kaden Groves, su Milan e Pedersen.

6a tappa: 11/05 Napoli-Napoli di 162km. La partenza è stata dalla Piazza del Plebiscito di Napoli e, dopo alcune forature che hanno posticipato l'effettiva partenza, vanno in fuga De Marchi, Gavazzi, Delettre, Clarke e Quartermann. Verre parte più tardi, faticando a rientrare sui cinque; infatti nel Valico di Chiunzi scollina per sesto con un minuto di differenza. Nemmeno in discesa riesce a raggiungerli. Un tratto di strada è stato sulla Costa Amalfitana, con un suggestivo passaggio ad Amalfi. Ai -89,3 Verre si lascia riassorbire dal gruppo, poi ai-66,6 c'è il GPM Picco Sant'Angelo e De Marchi e Clarke ne approfittano per evadere. Sono anche i primi a giungere sotto l'arco del traguardo volante di Sorrento, intanto gli altri tre vengono ripresi dal gruppo. Dopodiché i ciclisti sono tornati a Napoli con De Marchi e Clarke ancora in testa. Il gruppo si prepara alla volata sul Lungomare Caracciolo, ma i due fuggitivi sembrano riuscire a resistere all'avanzata. Solo che ai -300m dalla fine Gaviria scatta riprendendo i due, così il migliore è Mads Pedersen, poi Milan e Ackermann.

7a tappa: 12/05 Capua Gran Sasso d'Italia(Campo Imperatore) di 218km. Dal km 0 iniziano gli scatti, solo dopo 3km si forma un gruppetto con Bais, Petilli, Vacek e Muluebrhan. I quattro uomini hanno corso per attraversare le strade campane, molisane e abbruzzesi. Sempre insieme oltrepassano il traguardo volante di Castel di Sangro. Mentre stanno scalando per arrivare a Roccaraso, Muluebrhan entra in crisi per il freddo, così rimangono in tre. Questi fuggitivi sono stati lasciati andare dal gruppo, tanto da maturare 13min e 07sec di vantaggio e di permettere a Petilli di avere la maglia rosa virtuale. Bais, Petilli e Vacek sono transitati per primi a Bussi sul Tirino, dove era posto il traguardo volante. Dopo questo paese i corridori hanno iniziato a salire verso i 2130m di Campo Imperatore. In mezzo hanno inserito il GPM di Calascio, che si è aggiudicato Bais, il quale a fine tappa ha indossato la maglia azzurra. Dopo l'arco percorrono il Piano Racollo per poi attaccare la salita, mentre il gruppo ha alzato il ritmo, riducendo il vantaggio che avevano i tre fuggitivi. Gli uomini di testa non hanno avuto intenzione di mollare e ai -6,2 Petilli accelera la velocità del terzetto. Ai -3,6 Petilli fa una nuova accelerata seguito da Bais, invece Vacek fa fatica tenendo qualche metro di distanza, ma con il suo passo si riaccoda. Nel tratto più duro Vacek scandisce il ritmo, intanto dal gruppo allunga per poco Champion e i tre passano in mezzo a muri di neve. Ai -1,6 Vacek torna a perdere qualche metro, però rientra e ai -1,5 abbandona i due. Solo che Petilli ricuce con Bais alla ruota. Dopo 215km di fuga il trionfatore, in cima a Campo Imperatore nel Gran Sasso d'Italia, è stato Davide Bais, poi gli altri fuggitivi di giornata in quest'ordine: Vacek e Petilli.

8a tappa: 13/05 Terni-Fossombrone di 207km. L'ascesa del Valico della Somma fa scappare Healy, Gee, Verona e Paret-Peintre e poco prima di Foligno si accoda Skujins. I velocisti hanno fatto la volata per gli ultimi punti per la maglia ciclamino e gli altri hanno continuato a tentare di raggiungere i cinque. Quelli più insistenti sono stati Battistella, Tonelli, Zana, Iacchi, Bidard, Bais, su cui rientra Bargui, anche Riesebeek cerca di andare in fuga. Ai -127,1 la fuga è composta da dodici corridori, ovvero Healy, Gee, Verona, Paret-Peintre, Battistella, Tonelli, Zana, Iacchi, Bidard, Skujins, Bais e Barguil. Dopo un decina di chilometri Riesebeek diventa il tredicesimo componente della fuga. Bais anticipa per guadagnare il traguardo volante di Sigillo, ma tornano a girare per avvicinarsi al primo GPM di giornata, soprannominato lo strappo dei Cappuccini. Iacchi fa fatica nelle prime rampe che si impennanno. Ai -50,1 Healy scatta passando per primo sotto l'arco e da solo va avanti con il passaggio al traguardo finale. Zana, Rieseebeek, Bais, Bidard, Verona, Paret-Peintre, Tonelli, Battistella, Barguil e Gee lo inseguono correndo a doppia fila, però, appena inizia l'ascesa del Monte delle Cesane, tornano in fila indiana e i più forti sono Verona, Barguil, Zana, Gee e Bais. Healy continua con una bella pedalata gestendo lo sforzo per inerpicarsi di nuovo sullo strappo dei Cappuccini. I cinque si riducono, perché Bais si stacca e Zana scatta e Gee gli va dietro, come Barguil. Dal gruppo Roglic parte e la maglia rosa Leknessund gli va dietro, ma poi ha una leggera crisi e per 8sec Leknessund resta maglia rosa. A Fossombrone arriva con un'azione d'altri tempi Ben Healy, a 1min e 49sec volata a tre con Gee e Zana.

9a tappa: 14/05 Savignano sul Rubicone-Cesena di 35km. Alle 13:15 Stojnic è stato il primo corridore a partire per affrontare la lunga cronometro individuale su un tracciato pianeggiante, reso complicato dalla pioggia battente, che sul finale si è attenuata. Colui, che ha concluso nel minor tempo, ovvero 41min e 24sec con una media oraria di 50,7km/h, è stato Remco Evenepoel, per soli nove centesimi di secondo Thomas e a 2sec Geoghegan Hart. Evenepoel avrebbe dovuto indossare la maglia rosa nella giornata di martedì 16 maggio, ma non potrà farlo a causa del Covid, così la nuova maglia rosa è Geraint Thomas.

lunedì 8 maggio 2023


 Oggi vi parlerò del libro "Il testimone chiave" di Sarah Savioli. Ero alla ricerca di questo libro e mia sorella Carlotta, invece, cercava "Gli insospettabili"(l'ho già recensito e per saperne di più potete cliccare qui), visto che non l'aveva ancora letto. Alla fine, abbiamo trovato al prezzo di un libro un grosso volume, che contiene entrambe le storie, così ho potuto leggerlo.

Vi scrivo una breve trama: Anna Melissari sta vivendo un momento difficile in famiglia con suo padre, che non sta bene di salute, e con suo marito Alessandro, che è offeso perché lei non vuole lasciare l'Agenzia, nonostante abbia rischiato di morire durante l'indagine del caso di Armando. I figli dell'industriale Luigi Barani, intanto, contattano l'Agenzia di Cantoni per indagare se la collaboratrice domestica Oxana non abbia raggirato il padre, dato che, prima di suicidarsi, lui aveva disposto un lascito per lei. Una volta entrata nella villa dei Barani, Anna viene attirata dal carlino Carl, che con ricatti a sfondo sessuale le svela di aver assistito alla morte del suo padrone che non era solo in casa. Grazie alle laconiche dichiarazioni di Carl l'Agenzia scopre che qualcosa di più grave si annida dietro a quella morte. Anna, poi, chiacchierando con diversi animali, compresa la civetta stazionata davanti alla villa, mette assieme i pezzi per capire cosa è successo davvero a Luigi Barani.

E' una bella storia che pone diversi punti di riflessione, soprattutto sul fatto che alla fine non si può conoscere veramente una persona, nonostante si conviva con lei da decenni. Forse per troppo amore si fa finta di non vedere per non essere delusi, chissà... La scrittrice, poi, è un genio perché riesce a scrivere il pensiero degli animali dando un'interpretazione dei loro caratteri molto interessante. Ho trovato divertentissime le parti nelle quali la protagonista ha a che fare con i pipistrelli. Non vi svelo altro e vi invito a leggere questa nuova storia con Anna Melissari e la sua capacità di capire piante e animali.

lunedì 1 maggio 2023

 Buona festa dei lavoratori!

nella giornata, nella quale si festeggia il lavoro, che è sempre meno visto che si sono automatizzati e computerizzati tutti gli ambiti lavorativi, ho pensato di proporvi il quinto dono per i dieci anni del mio blog. Lo so, che a maggio non c'è solo la festa dei lavoratori. Per esempio, c'è la festa della mamma, a cui bisogna pensare tutti i giorni e non solo la seconda domenica di maggio. Poi c'è il Giro d'Italia e tanto altro, ma ho scelto il lavoro perché è uno degli aspetti più importanti della vita degli esseri umani, senza il quale non ci sente benissimo sia economicamente sia psicologicamente.

Partiamo con la scelta del quadro e ho subito escluso il celebre dipinto "Il quarto stato" di Giuseppe Pellizza, che lo trovo troppo cupo. Allora, ho  pensato al lavoro ideale, che dovrebbe essere energico e che segua il ritmo fisico e psicologico di ognuno di noi. Tutto questo mi ha direzionata su un lavoro a contatto con la natura e mi sono innamorata di "Contadini al lavoro" di Alfredo Beisone. E' una tavola dipinta ad olio che il pittore pinerolese realizzò nel 1939. Del quadro mi hanno affascinata le Alpi, ancora innevate, nonostante i campi fossero pronti per la mietitura con i contadini che imbracciano le loro falci. Beisone è stato definito il "paesaggista nell'anima", perché amava dipingere il cielo, le montagne, le colline e i prati, i profili di case e campanili, mettendo in primo piano l'uomo, la donna, i lavoratori e le lavoratrici intenti nelle loro fatiche. Proprio tutto quello che si può ammirare nel dipinto "Contadini al lavoro". La frase, che ho voluto associarci, è stata attribuita a San Francesco d'Assisi, che avrebbe detto: "Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani, la sua testa e il suo cuore è un artista". Gli studiosi medioevali, soprattutto quelli del santo del XIII secolo, ritengono che queste parole non siano mai state pronunciate da San Francesco. Alcuni, però, ammettono che questa frase rifletta l'idea del lavoro che aveva il santo umbro. Di fatti, i principi di San Francesco erano umili per ripercorrere la vita povera di Cristo e dei suoi apostoli, infatti lui e i suoi compagni dormivano dove capitava, si vestivano di stracci e camminavano a piedi nudi. San Francesco aveva proibito di vivere di elemosina e lui e i suoi fratelli si mantenevano lavorando con le proprie mani, aiutando i contadini e accettando in cambio solo cibo. Per San Francesco, il lavoro era un aspetto importante della vita che permetteva di avvicinarsi a Dio e al prossimo. Forse è per questo che hanno attribuito la frase al santo e, visto che è anche la mia idea del lavoro, la lascio nell'immagine che ho realizzato con il quadro di Beisone.

Ora vi saluto rinnovandovi gli auguri per la festa dei lavoratori e invitandovi a leggere i post del blog, che a giugno riceverà il suo sesto regalo.