lunedì 28 maggio 2018



La ripartenza dell'ultima settimana di questa 101esima edizione del Giro d'Italia è stata caratterizzata da una cronometro individuale da Trento a Rovereto per commemorare un'ultima volta i 100anni dalla fine della Grande Guerra. Le regioni attraversate in queste ultime sei tappe sono state il Trentino Alto Adige, la Lombardia, il Piemonte, la Valle d'Aosta concludendo con una passerella nel cuore di Roma. Questa settimana è stata molto intensa e travolgente, soprattutto nella 18esima, 19esima, in cui si è svolta un'impresa che ha permesso al primo britannico nella storia il Giro d'Italia di vincere, e 20esima tappa. Gli eventi, che mi sono piaciuti nel corso di questa 101esima edizione, sono stati: l'arrivo sull'Etna di Yates e Chaves(tutti e due della Mitchelton Scott), che alzano entrambe le braccia al cielo; la temerarietà e la capacità di azzardare di Simon Yates; infine Juul Jensen e Kuznetsov che si stringono la mano dopo aver corso a lungo insieme nel circuito della città eterna.
16a tappa: 22/05 Trento-Rovereto di 34,2km. Per questa cronometro i ciclisti sono partiti uno alla volta da Piazza Duomo di Trento, hanno attraversato la città, hanno seguito il corso del fiume Adige e hanno incrociato dei paesi intermedi per raggiungere il centro di Rovereto. Il tracciato è stato caratterizzato da lunghi tratti pianeggianti, brevi salite e pavé negli attraversamenti cittadini. Il primo è stato Rohan Dennis che ha pedalato i 34chilometri e 200metri in 40minuti netti con una media oraria di 51.300, lasciandosi dietro a 14secondi Martin e a 22 Dumoulin.
17a tappa: 23/05 Riva del Garda-Iseo di 148km. Il via è stato dato dopo una galleria in salita. I corridori, che hanno scalato più in fretta, sono stati Cattaneo, Puccio, Sanchez, Ciccone, Visconti, De Marchi, De La Cruz, Jauregui, Reichenbach, Fernandez, Neilands, Gavazzi, Brown, Villella. La UAE e la Bora, pero, tirano come delle forsennate, allora Jauregui, Neilands e Cattaneo accelerano per evitare di essere ripresi come gli altri. Questa andatura ha spezzato il gruppo e da quello della maglia rosa prova a scappare Ulissi e gli vanno dietro Ciccone, Frapporti, Masnada, Montaguti, Quintana, Puccio, Ladagnous, Atapuma, Conti, Sanchez, Villella, Formolo, Brown e Pfingsten. Da questo gruppo di fuggitivi escono Frapporti e Atapuma, mentre gli altri vengono riassorbiti da un gruppo maglia rosa indiavolato, tanto da tornare tutti insieme. Continuano i tentativi e Poels, Geniez, Elissonde, Sanchez, Hermans, Visconti, De Marchi e Schachmann scollinano in testa il GPM di Lodrino. Il gruppo li riacciuffa uno a alla volta, solo che Hermans, De Marchi, Poels e Sanchez non vogliono cedere, Torres tenta di riaccodarsi senza successo e anche Barbin e Andreetta fanno lo stesso. I fuggitivi entrano per primi nel circuito cittadino di 23,7km. Le squadre dei velocisti si avvicinano con Sanchez e De Marchi, che le fanno faticare ma ai 11,6 c'è gruppo compatto. Ai -8,9 Brambilla e Gesink scappano e vengono raggiunti da Stybar, Benedetti e Henao, però dopo appena 2km li riprendono e in contropiede parte Lammertink. Anche il suo allungo viene neutralizzato a favore di una volata. Sotto la pioggia torrenziale batte tutti per la quarta volta Elia Viviani, secondo Bennett e terzo Bonifazio.
18a tappa: 24/05 Abbiategrasso-Prato Nevoso di 196km. Il preludio di questa tappa è stata la pianura Padana, in cui si è organizzata la fuga con Ballerini, Cattaneo, Kuznetsov, Van Emden, Van Poppel, Fonzi, Turrin, Plaza, Marcato, Pfingsten e in un secondo momento Morkov e Schachmann. I ciclisti sono passati nel Monferrato, Roero e Langhe, zone dei grandi vini piemontesi nonché patrimonio dell'Unesco. Il GPM di Novello in mezzo ai filari lo ha vinto Fonzi, mentre i due traguardi volanti distribuiti nel percorso se li è aggiudicati Ballerini. Dopo Mondovì c'è la fucilata di Van Poppel, che viene ripreso e superato nelle prime rampe della salita per Prato Nevoso. Ai -8,7 scatta Plaza portandosi dietro Pfingsten e reagiscono anche Schachmann e Cattaneo, ai quattro si aggiungono Marcato, Morkov e Kuznetsov. Ai -7,3 parte Cattaneo, Schachmann e Pfingsten, ritorna sotto anche Plaza. Solo che Schachmann accelera e in progressione Cattaneo lo raggiunge. Pfingsten non demorde e i due lo fanno faticare a rientrare, però ci riesce ai -4,3 e Plaza rimane sempre a qualche metro da loro. Schachmann e Cattaneo se ne vanno, però con l'esperienza ai -3 Plaza riprende i due. Il tedesco e l'italiano fanno di nuovo il vuoto e ai -2 si cominciano a scattare in faccia, però all'ultimo Plaza rientra. Nel frattempo il gruppo maglia rosa va su con un ritmo costante, poi la Movistar si mette in testa a fare più velocità per permettere a Carapaz di scattare, seguito come un'ombra da Lopez che poi lo lascia da solo. Scatta anche Dumoulin e Yates non lo molla assieme a Pozzovivo. Da dietro Froome li sorpassa e si agganciano Dumoulin e Pozzovivo, mentre Yates ha una difficoltà ma riesce a difendere la sua maglia rosa. Per la prima volta a questo Giro d'Italia la fuga della mattina ha potuto oltrepassare la linea del traguardo con Maximilian Schachmann, poi uno alla volta Plaza e Cattaneo.
19a tappa: 25/50 Venaria Reale-Bardonecchia di 185km. In questo tappone alpino ha visto protagonisti di giornata, dopo tanta bagarde, Ten Dam, Cherel, Montaguti, Sanchez, Visconti, Formolo, Goncalves, Atapuma, Conti, Brambilla, De La Cruz, Neilands, Pedrero, Betancur, Henao. Dopo il Colle del Lys si aggiungono Masnada, Ciccone, Villella, Stybar, Drombrowski, Brown e Pantano, solo che il gruppo riprende tutti lasciando in avanscoperta solo Atapuma, Montaguti e Neilands. Brown, Conti, Sanchez, Torres, Bouwman e Van Poppel incrementano la fuga dei tre. I fuggitivi sono i primi a scalare la Cima Coppi di questo Giro d'Italia 2018, ovvero il Colle delle Finestre con la sua vetta a 2178m. All'inizio dei 18,5km di salita si avvantaggia Sanchez, però la Sky tira il gruppo e dopo un po' la maglia rosa Yates si stacca per una crisi. Il gruppo guidato dalla Sky riacciuffa Sanchez, la squadra aumenta l'andatura tanto da frantumare il gruppo. Nel tratto in sterrato Froome se ne va lasciandosi dietro tutti. La Cima Coppi è stata conquistata da Christopher Froome, che continua nella sua corsa e al suo inseguimento ci sono Dumoulin, Pinot, Lopez, Carapaz e Reichenbach. Sempre da solo Froome scollina il GPM di Sestriere e si appresta a scalare in solitaria lo Jafferau. Quelli dietro salgono con Pinot, Carapaz e Lopez che scattano. Dumoulin va su con il suo passo e riprende i due sudamericani, invece il francese fa un buon ritmo davanti ai tre. Quando ritornano in quattro, partono Carapaz e Lopez, a cui si accoda Pinot, ma Dumoulin con la sua progressione riunisce il gruppetto. Proseguono con scatti e contro scatti. Dopo 82km di fuga solitaria Christopher Froome lancia il pugno al cielo, con questa azione d'altri tempi conquista anche la maglia rosa, a 3minuti c'è Carapaz e dopo qualche secondo Pinot.
20a tappa: 26/05 Susa-Cervinia di 214km. Dopo tanti tentativi evadono Frapporti, Ballerini, Viviani, Martin, Bouwman, Gesink, Kreuziger, Brambilla, Marcato, Woods, Barbin, Nieve, Mosca, Belletti, Mohoric, Ciccone, Schillinger, Lindeman, Laengen, Lammertink, Grossschartner, Neilands, Conti, Visconti, Montaguti, Ladagnous e Gavazzi. Sul Col Tsecore rimangono Ciccone, Bouwman, Gesink, Nieve, Grossschartner, Conti, Woods, Brambilla e Mohoric, che va giù come un pazzo in discesa, nella quale Visconti si accoda agli otto. Nella salita Saint Pantaléon ritornano in nove, poi Nieve accelera l'andatura e scollina da sola. Grossschartner scende per accodarsi allo spagnolo e Ciccone, Gesink e Brambilla provano a raggiungere i due battistrada. Nieve scala i 2001m per Cervinia in testa, mentre Gesink in rimonta supera Grossschartner. Per la lotta alla maglia rosa Dumoulin fa diversi tentativi per staccare Froome, ma senza riuscirci e i due vanno su accompagnati da Lopez, Carapaz, Pozzovivo, Formolo, Oomen e Poels. In solitaria il giorno del suo compleanno Mikel Nieve taglia il traguardo di Cervinia, a 2minutie17secondi Gesink e dopo 25secondi Grossschartner.
21a tappa: 27/05 Roma-Roma di 115km. Il Giro d'Italia 2018 si è concluso nella città eterna in un circuito di 11,5km da ripetere 10volte nel cuore di Roma, potendo così ammirare le sue meraviglie. I corridori hanno festeggiato, in particolare la maglia rosa Christopher Froome, che ha anche conquistato la maglia azzurra, ad accompagnarlo sul podio ci sono stati Tom Dumoulin e Miguel Angel Lopez, che ha vinto la maglia bianca di miglior giovane. L'ultima maglia, che aveva a disposizione dei punti, è stata quella ciclamino però è rimasta saldamente sulle spalle di Elia Viviani. Ai -77 Lutsenko e Schmidt accelerano, poi li raggiungono Juul Jensen, Marcato, Denz, Zhupa, Ventoso, Schillinger, King, Kuznetsov, Didier, Fonzi, Lindeman, Neilands, Ballerini, Boaro, Van Hoecke, Senechal e Frapporti, che ha completato questo Giro con 640km di fuga. Nel gruppetto non c'è molto accordo, infatti in tanti provano a staccare glia altri, il primo è Neilands ma Juul Jensen e Kuznetsov sono i più fortunati. La Quick step Floors è sempre in testa a fare una forte andatura, che non lascia scampo ai fuggitivi tranne che al danese e al russo. Provano ad evadere anche Bak e Mori, però non fanno molta strada. I due temerari battistrada vengono ripresi ai -12,7. Mullen, Senechal, Martin e Van Poppel approfittano del fatto che in testa al gruppo non ci sia una squadra a tirare e si aggrega anche Cattaneo. Questa tappa, però, si conclude con una volata. Con il Colosseo sullo sfondo vince sui sampietrini Sam Bennett, dietro Viviani e Drucker.

martedì 22 maggio 2018

Ciao a tutti!
qualche mese fa avevo una mezza idea di partecipare ad un concorso letterario, che aveva come tema il rosa, inteso come colore o fiore. Purtroppo, citando i latini, "tempus fugit mors appropinquat", così la scadenza si è avvicinata ed è pure passata...comunque una mattina mi è venuto un momento d'ispirazione e ho buttato giù una poesia sulla rosa. Ho utilizzato un acrostico, perché il giorno prima avevo visto una puntata della fiction della Bbc "Padre Brown", in cui la soluzione del caso era nascosta in un acrostico. Di conseguenza la poesia è molto corta, dato che la parola "rosa" è costituita da sole quattro parole. Ho pensato di proporvela oggi, perché in questa giornata si sono benedette le rose per Santa Rita da Cascia e mi sembrava il momento giusto per farvela leggere. Allora vi saluto con la poesia nella speranza che vi piaccia...

"Risplendi, Regina dei fiori,
 Ogniqualvolta che sbocci.
 Sentire nell'aria il tuo inebriante profumo e
 Accarezzare con la punta delle dita i tuoi vellutati e corposi petali"
di Laura Inzerillo
 


lunedì 21 maggio 2018


La seconda settimana del Giro d'Italia ha visto protagoniste, come regioni, l'Abruzzo, le Marche con la città Osimo, l'Umbria con Assisi, l'Emilia Romagna con le città Imola e Ferrara, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia scalando lo Zoncolan e approdando a Sappada. Per celebrare i cento anni dalla conclusione della Grande Guerra i corridori hanno viaggiato attraverso le città e i paesi lungo i fiumi Piave e Tagliamento, che sono i luoghi dove gli italiani e gli austroungarici hanno lottato dal 1915 al 1918.
10a tappa: 15/05 Penne-Gualdo Tadino di 244km. Nella tappa più lunga della 101esima edizione del Giro d'Italia dodici uomini si preparano ad andare in fuga ma nella prima salita per Rigopiano, attraversata per ricordare le 29vittime rimaste intrappolate nell'albergo completamente distrutto da una valanga, ha perso contatto Chaves per problemi fisici. La Sky, Lotto NL Jumbo e la Groupama FDJ si sono messi a fare una forte andatura per non far rientrare il colombiano e farlo uscire dalla classifica, così la fuga non si realizza. Nel traguardo volante di Sarnano, che regalava dei secondi di abbuono, Pinot cerca di avvantaggiarsi però Yates è molto attento e si aggiudica i 3secondi; da lì Frapporti riesce a fuggire dal gruppo e ai -40 scatta Villella imitato da Mohoric. Ai -31,2 si forma un terzetto ma essendo stanco Frapporti si sfila. Dopo il GPM di Annifo scendono più veloci in discesa Denz, Henao e De Marchi. Nella parte tecnica della discesa Mohoric scivola via e Villella gli sta a tiro, mentre Denz abbandona la coppia, con cui era scappato. Ai -19,2 Mohoric, Villella e Denz si uniscono, all'inseguimento ci sono Henao e De Marchi. Mohoric insiste e l'unico a riprenderlo è Denz. Prima Ballerini e poi Vendrame escono dal gruppo, che riacciuffa tutti tranne la coppia di testa, la quale fa la volata e dopo due fughe il vincitore è Matej Mohoric su Denz. La volata del gruppo è stata conclusa da Bennett.
11a tappa: 16/05 Assisi-Osimo di 156km. Inizio velocissimo perché tutti vogliono andare in fuga, i fortunati sono Sanchez, De Marchi, Masnada, Maestri e Turrin. Hanno corso sulle strade ricche di sali e scendi attraverso i borghi medievali dell'Umbria e delle Marche e hanno affrontato anche il muro di Filottrano per ricordare Michele Scarponi, che in questa città ci viveva. Nel traguardo volante passa per primo Louis Leon Sanchez, con lui Masnada e De Marchi cercano di anticipare il gruppo. I corridori hanno affrontato salite con pendenze importanti e ai -4,9 i tre fuggitivi vengono riassorbiti. Appena iniziano un pezzo di pavé scattano Stybar e Wellens, solo che il gruppo è a tutta. Ai 1500m Wellens rimane da solo, ma Yates è scatenato e lo scavalca. Dietro Dumoulin e gli altri lo inseguono. Nel centro storico di Osimo sul pavé fa doppietta la maglia rosa Simon Yates, a 2secondi Dumoulin e a 5 Formolo.
12a tappa: 17/05 Osimo-Imola di 214km. Frapporti, Senni, Maestri, Mosca e Zhupa sono stati i fuggitivi di giornata partendo al secondo chilometro dalla sbandieramento e insieme costeggiano il Mar Adriatico. Nelle pianure di Faenza, a causa della pioggia torrenziale e del vento laterale, il gruppo si spezza in più pezzi e Mosca e Maestri non vogliono rinunciare a stare davanti, però li riprendono ai -21,3. Wellens è il primo a passare sotto l'arco del traguardo posto nell'autodromo Dino ed Enzo Ferrari. Ai -10,4 c'è gruppo compatto ma in salita avanzano Henao, Goncalves, Dennis e Carapaz e la maglia rosa ricuce. Ai -8,2 Ulissi prova ad anticipare, gli si accoda Bentacur e anche Mohoric. Nel ritorno al circuito si ricompattano per poco, perché Sam Bennett parte come un fulmine ai 300m anticipando lo sprint di Van Poppel e Bonifazio.
13a tappa: 18/05 Ferrara-Nervesa della Battaglia di 180km. Dopo un po' di bagarde evadono Vendrame, Tonelli, Irizar, Marcato e Zhupa, che per il secondo giorno consecutivo è andato in fuga. Hanno attraversato le città e i paesi della pianura Padana per poi giungere nelle zone del fiume Piave, dove si è conclusa cento anni fa la Grande Guerra. I fuggitivi superano in testa il primo passaggio sulla linea del traguardo di Nervesa della Battaglia. Sulla salita di Montello escono dal gruppo Martin, Capecchi, Ballerini e Neilands, però le squadre dei velocisti sono implacabili riprendono i controattaccanti e ai -6,3 i battistrada. Parte in contropiede ai 1200m Coledan, ma la volata si realizza con vincitore, per la terza volta, Elia Viviani, secondo Bennett e terzo Van Poppel.
14a tappa: 19/05 San Vito al Tagliamento-Monte Zoncolan di 186km. Di forza nei primi tratti del Monte di Rogogna sono partiti Mosca, Gavazzi, Conti, Barbin, Didier, Pedersen e Montaguti. Durante l'ascesa al GPM di Avaglio si sgancia dagli altri Pedersen rientrando nella successiva discesa, però su Passo Duron il danese perde definitivamente le ruote dei compagni di fuga e anche Mosca è in difficoltà. In gruppo, intanto, l'Astana ha accelerato l'andatura ed entrambe i gruppi serpeggiano la tecnica discesa. Poi salgono la Sella Valcalda-Ravascletto e Barbin allunga con Didier, Conti e Montaguti, alla fine scollinano in testa Conti e Barbin e giù in discesa contengono il distacco. Per primi accedono ai 10km finali dello Zoncolan, appena il gruppo affronta la salita scatta Anton e poi Carthy. Conti con una progressione rimane da solo per poco, perché Anton lo raggiunge. La Sky fa l'andatura e ai -6,5 Woods sale in solitaria, sempre a qualche metro dal gruppo. Ai -5,7 sono tutti insieme, ma le dure rampe con pendenze massime del 22% selezionano i corridori. Ai -4,2 c'è una prima "frullata" di Froome e alla seconda è da solo, al seguito ci sono Yates, Pozzovivo, Lopez e a qualche metro Dumoulin e Pinot. Ai -3 scatta Yates e dietro c'è Lopez. Dopo le tre gallerie del Kaiser Zoncolan i due britannici sono a pochi metri di distanza, ma Christopher Froome riesce a stare davanti di 6secondi alla maglia rosa Yates e a 23secondi Pozzovivo.
15a tappa: 20/05 Tolmezzo-Sappada di 176km. Dopo diversi tentativi Neilands, Jauregui, Denz e Quintana se ne vanno sulle ultime rampe del Passo delle Maurie, a cui si aggiungono dopo la discesa Modolo, Lutsenko, De Marchi, Bonifazio e Brambilla e in ultima battuta Ballerini. Il gruppo lascia andare anche Nibali, Visconti, Ciccone, Ulissi, Cherel, Masnada, Barbin, Ladagnous, Sbaragli, Van der Sande, Bewley, Stybar, Lammertink e Mori. Gli uomini di classifica non permettono di far decollare il loro vantaggio, tenendoli sotto i 2minuti. Nel Passo Tre Croci in testa proseguono Ciccone, Ulissi, Denz, Cherel, Masnada, De Marchi, Quintana e Visconti, dal gruppo c'è il forcing solitario di Woods. Nella discesa si avvantaggiano Denz e Cherel, che aspettano prima Quintana e poi Ciccone e Visconti. La Sunweb accelera sul Passo di Sant'Antonio, mentre in cima scollinano Ciccone e Denz, che come un fulmine va giù in discesa. Yates parte sulla salita Bosco dei Giavi e si aggrega Lopez, con cui riprende i fuggitivi. Pozzivo, Dumoulin, Carapaz e Pinot riescono ad agganciarsi formando un sestetto. Ai -17,3 Yates scatta di nuovo con decisione e nessuno gli va dietro. Pinot e Dumoulin fanno il ritmo per inseguirlo. Dopo qualche chilometro Carapaz parte e con lui Pozzovivo, Pinot e Lopez, ma Dumoulin li riagguanta per la volata per il secondo posto. In solitaria la maglia rosa Simon Yates arriva fino a Sappada conquistando la sua terza vittoria a questo Giro d'Italia, alle sue spalle con 41secondi di distacco sprint di Lopez e Dumoulin.

lunedì 14 maggio 2018


Dagli antichi anfiteatri sulle coste d'Israele a quelli della Sicilia, la carovana del Giro d'Italia è sbarcata su quest'isola restandoci per tre tappe impegnative terminando sull'Etna. Poi sono approdati in Calabria costeggiando le città sul Mar Tirreno e sono brevemente passati dalla Basilicata raggiungendo la Campania. La domenica di questa settimana i ciclisti hanno attraversato un tratto del Molise e poi l'Abruzzo finendo su a Campo Imperatore nel Gran Sasso d'Italia.
4a tappa: 08/05 Catania-Caltagirone di 202km. Ci sono voluti 24km perché la fuga di Jauregui, Belkov, Mosca, Frapporti e Barbin andasse in porto. Per primi hanno affrontato le strade ondulate siciliane, costellate da città barocche. Al GPM di Pietre Calde scatta Barbin per consolidare la sua maglia azzurra. Da dietro l'UAE team accelera riducendo il numero dei componenti del gruppo, però le continue discese non consentono di fare la differenza, così i 5 posso continuare. A Vizzini c'è la lotta per i punti della maglia azzurra con la vittoria di Barbin. In discesa proseguono con determinazione Frapporti, Mosca e Belkov fino ai -13,6. Dal gruppo scappano Zardini e Conti, che a 9,5 dalla conclusione se ne va, solo che la Lotto Soudal Fix all tira a tutta riacciuffandolo ai -3,3. Nel chilometro finale con tratti al 13% arrivano in piedi sui pedali: primo Tim Wellens, secondo Woods e terzo Battaglin.
5a tappa: 09/05 Agrigento-Santa Ninfa di 153km. I corridori sono partiti dalla città di Pirandello e della Valle dei Templi e Vendrame, Mullen, Didier e Zhupa precedono il gruppo maglia rosa. Per ricordare il terribile terremoto del 1968 i ciclisti hanno corso lungo la Valle del Belice, in cui interi paesi furono rasi al suolo dalla forza della natura con più di 300 vittime. Su queste strade Didier tenta di anticipare i suoi compagni di fuga, ma rinvengono su di lui e salta il loro accordo. Vendrame conquista l'ultimo GPM di giornata e va avanti da solo, ma il gruppo lanciato lo riacciuffa ai -3,2. Subito scatta Ulissi che viene chiuso da Pozzovivo. Dopo l'ultima curva Visconti e Battaglin allungano. La tappa finisce con Enrico Battaglin che batte Visconti e il gruppo viene regolato da Goncalves.
6a tappa: 10/05 Caltanisetta-Etna di 169km. Prima tappa per il Giro d'Italia con finale sulle pendici del vulcano più alto d'Europa. I primi chilometri sono velocissimi e fuggono in 28, ovvero Henao, De La Cruz, Chaves, Haig, Polanc, Gavazzi, Ciccone, Ulissi, Mori, Haga, Cherel, Jauregui, Oomen, Denz, Novak, Tonelli, Plaza, Hermans, Quintana, Eg, Zardini, Frapporti, De Marchi, Roy, Reichenbach, O'Connor, Dombrowski e Gesink. Il gruppo maglia rosa cerca di contenere il vantaggio di questi fuggitivi e nei primi chilometri di salita i due gruppi si assottigliano notevolmente. Ai -14,6 attacca Gesink, a cui si aggregano Reichenbach, Hermans, Ulissi, Ciccone, Chaves, Henao, Oomen e De Marchi, che assieme a Hermans anticipano. I due, però, vengono raggiunti dagli altri. Nelle dure rampe dell'Etna Ciccone continua a voler lasciare la compagnia, ma i suoi compagni di fuga ricuciono sempre, in particolare Henao e Chaves. Ai -6,4 ritenta Ciccone, ma Chaves lo prende per andarsene via da solo. Dal gruppo allunga Lopez senza successo, nel frattempo il gruppo maglia rosa assorbisce tutti i fuggitivi tranne il colombiano. Dai -3 ci sono scatti e contro scatti che affaticano la maglia rosa Dennis, il quale si stacca. Prima dell'arco dell'ultimo chilometro Yates parte a tutta velocità raggiungendo il suo compagno di squadra. Arrivano all'Osservatorio Astrofisico dell'Etna i due della Mitchelton Scott; dopo una lunga fuga vince e mette la maglia azzurra Esteban Chaves Rubio e poco dietro la nuova maglia rosa Simon Yates, mentre a 26secondi c'è Pinot.
7a tappa: 11/05 Pizzo Calabro-Praia a Mare di 159km. Appena superano il km0, Ballerini, Masnada, Martin e Irizar vogliono andare in fuga, ma le squadre dei velocisti non lasciano loro spazio. In contropiede ci riprovano Ballerini e Irizar raggiunti da Belkov. I corridori hanno risalito la costa calabrese del Mar Tirreno riprendendo due dei fuggitivi di giornata ai -1,6, mentre Ballerini continua da solo per qualche centinaia di metri. Subito cercano un'imboscata Ulissi, Gavazzi, Martin, Roche e altri, ma le squadre dei velocisti non vogliono perdere l'occasione di una volata. A tutta velocità affrontano il rettilineo del Lungomare e ne esce vincente Sam Bennett, su Viviani e Bonifazio.
8a tappa: 12/05 Praia a Mare-Montevergine di Mercogliano di 209km. Tra il km 23 e 24 provano Villella, Montaguti, Torres, Polanc, Mohoric, Van der Sande e Bouwman, anche se la Katusha tira per riprenderli ma alla fine i 7 possono continuare la loro fuga. Sotto una pioggia intensa i fuggitivi intraprendono per primi i 17,1km della salita finale; i 7 scattano ripetutamente senza riuscire a fare la differenza fino a che Bouwman, Montaguti, Mohoric e Polanc se vanno in progressione. Il gruppo maglia rosa impartisce un forte ritmo per riprendere i battistrada, intanto ai -3,8 scatta Bouwman e a qualche metro da lui segue Montaguti. Dal gruppo esce Cherel e poco dopo Richard Carapaz, che salta tutti e per la prima volta nella storia del Giro d'Italia un ecuadoriano arriva per primo ad una tappa. A 7secondi giungono al santuario di Montevergine anche Formolo e Pinot.
9a tappa: 13/05 Pesco Sannita-Gran Sasso di 225km. In 14 evadono dal gruppo e sono Wellens, Brambilla, Ballerini, Boaro, Berhane, Carthy, Turrin, Didier, Cherel, Masnada, Visconti, Andreetta, Benedetti e Belkov. Boivin ha cercato di accodarsi senza successo, poi la tappa prosegue tranquilla fino ai -46,7, da dove comincia l'ascesa al Gran Sasso. L'Astana fa la corsa dura nel gruppo, mentre i fuggitivi superano il GPM di Calascio in 13 con Didier che si è staccato dopo aver tirato per il compagno di squadra. Lungo i finali 26,5 vanno su d'accordo Masnada, Boaro, Visconti, Cherel, Berhane e Carthy, intanto la Mitchelton Scott ritorna in testa al gruppo. Invece davanti Masnada spinge forte per andarsene e i suoi compagni di fuga scattano a turno fino a quando Boaro non riesce a fuggire da loro. Ai -7 Carthy recupera Boaro, però il gruppo guidato dall'Astana li riprende e anche Masnada dopo 222km di fuga. Ai -2,7 Ciccone prova a fare la differenza, solo che ai -1,9 il gruppetto maglia rosa lo riacchiappa. Nelle dure rampe finali rimangono Pozzovivo, Pinot, Yates, Chaves e Carapaz. Ai 2135metri di Campo Imperatore vince la maglia rosa Simon Yates, poco dietro Pinot e Chaves.

lunedì 7 maggio 2018


Per la prima volta nella storia ciclistica il Giro d'Italia edizione 101 è partito fuori dall'Europa, in particolare da Gerusalemme, la città santa per tutte le religioni monoteiste in cui si ammirano i loro antichi monumenti. Poi la carovana rosa ha attraversato le strade di Israele partendo da Haifa, il primo porto della storia, e incontrando Acre, città vecchia patrimonio Unesco, e siti archeologici romani e greci. Hanno anche corso nel deserto del Negev con le sue dune frastagliate da sporadiche oasi, in cui risiedono delle comunità, e con siti rocciosi, che contraddistinguono il Makhtesh Ramon. I corridori sono passati dalle città sul Mar Mediterraneo a Eilat, località affacciata sul Mar Rosso; insomma è stato uno spettacolo paesaggistico e archeologico diverso da quello europeo ma molto affascinante.
1a tappa: 04/05 Jerusalem-Jerusalem di 9,7km. La cronometro iniziale è stata un continuo sali e scendi lungo le strade della città santa per le tre religioni monoteiste. La prima maglia rosa, consegnata in nome di Gino Bartali, il cui nome dal 2013 è nell'elenco dei Giusti tra le nazioni per aver aiutato in gran segreto molti ebrei a sfuggire ai soprusi della Seconda guerra mondiale, è ritornata sulle spalle del campione del mondo a cronometro e vincitore del Giro d'Italia 2017 Tom Dumoulin, che ha percorso il tracciato in 12minuti e 2secondi, a 2secondi da lui ci sono Dennis e Campenaerts, che ha un distacco di 4centesimi di secondo dall'australiano.
2a tappa: 05/05 Haifa-Tel Aviv di 167km. Dopo 10chilometri tentano la fuga Ballerini e Bak, a cui più tardi si è aggiunto Boivin. Solo che il gruppo è scatenato, tanto da avvicinarsi e permettere a Barbin di riacciuffare per primo i fuggitivi e vincere il Gran Premio della montagna, ma dopo lo scollinamento il gruppo ritorna compatto. Al traguardo volante di Caesarea c'è lo sprint vincente di Rohan Dennis, che aggiudicandosi i 3secondi di abbuono conquista la maglia rosa. Ai -60,3 prova ad allungare Campenaerts senza successo, poi ai -52,2 ci riprova Boivin che rimane all'aria per più di 30km. Poi i velocisti si sono organizzati per la volata e nei 600m del rettilineo finale vince Elia Viviani, che rimonta Mareczko e poco dietro Bennett.
3a tappa: 06/05 Be'er Sheva-Eilat di 229km. Pronti via e nella tappa del deserto del Negev vanno in fuga Barbin, Frapporti e Boivin, che in sole due tappe ha già percorso 322km di fuga. Il primo a passare l'unico GPM di giornata è stato Frapporti allungando rispetto agli altri due, però poi hanno continuato insieme e nel tratto di avvicinamento ad Eilat Barbin si stacca per primo, mentre gli altri vengono riassorbiti ai -5,8. Dopo 9 rotonde c'è la volata con delle spallate fra l'italiano e l'irlandese, però Elia Viviani riesce ad avere la meglio e Bennet arriva terzo con Modolo che si mette in mezzo.