lunedì 26 ottobre 2020


 Il 20 ottobre è cominciata l'ultima settimana del Giro d'Italia ed è stato strano ma allo stesso tempo molto emozionante festeggiare il mio compleanno, guardando alla televisione la sedicesima tappa che terminava a San Daniele del Friuli. Purtroppo si sono registrati altri tre casi di Covid-19, tra i quali Fernando Gaviria. I ciclisti, comunque, hanno corso per le strade del Friuli Venezia Giulia, del Veneto, del Trentino Alto Adige, della Lombardia e del Piemonte, che ha ospitato il piano B della ventesima tappa perché il piano A avrebbe visto la corsa attraversare le strade francesi, ma il prefetto ha negato l'accesso sul territorio a causa dell'aumento considerevole dei casi di Corona virus in Francia. Per finire i corridori sono arrivati a Milano per affrontare un breve cronometro, che ha stabilito l'ordine nella classifica generale. Di questa 103esime edizione del Giro d'Italia, corsa nell'insolito mese di ottobre, mi sono piaciuti i meravigliosi panorami tinti dei colori caldi dell'autunno, anche se i ciclisti hanno dovuto patire un po' il freddo, vista la stagione in cui hanno dovuto correre. Tutti i partecipanti alla corsa rosa sono stati strepitosi e ho ammirato la potenza di Filippo Ganna e Arnaud Démare; il coraggio di Alex Dowsett, Josef Cerny e Peter Sagan; la determinazione di Ben O'Connor, Joao Almeida e Tao Geoghegan Hart. Insomma il Giro d'Italia 2020 è stato meraviglioso, nonostante non sia stato corso nel consueto mese di maggio. Ora vi lascio con il resoconto delle ultime sei tappe.

16atappa: 20/10 Udine-San Daniele del Friuli di 229km. La prima tappa dell'ultima settimana della corsa rosa è stata caratterizzata da una consistente fuga, che si è sviluppata sulla salita di Madonna Domm. I fuggitivi sono stati Guerreiro, Visconti, Bisolti, Conti, Fabbro, Tratnik, Battaglin, O'Connor, Felline, Swift, Pucco, Warbasse, Bernard, Rota, Boaro, Rosskopf, Vendrame, Bouchard, Zana, Tonelli, Malecki, Whelan, Oldani, Samitier, Rubio, Poljanski, Cepeda e Bidard. Insieme intraprendono la prima delle tre ascese del Monte di Ragogna e in discesa se ne va Guerreiro, su cui si riporta Boaro, che prosegue con Tratnik. I due oltrepassano il traguardo ma mancano ancora 54km, infatti devono ripercorre due volte un tracciato vallonato con il Castello di Susan e il Monte di Ragogna. Alle spalle di Boaro e Tratnik rompono gli indugi Conti e Swift, dopo si aggiungono Tonelli e Bouchard. Sulla seconda ascesa della Ragogna perde contatto Conti e prendono il suo posto O'Connor e Malecki. Tratnik fa la differenza in salita, mentre sul quintetto si aggrega Battaglin. Il gruppo maglia rosa lascia fare con più di 10minuti, invece Boaro viene riacciuffato dal sestetto. L'ultimo passaggio sotto il traguardo vede Tratnik in testa e a 41secondi i sette. O'Connor parte sull'ultima scalata del Monte di Ragogna seguito da Swift, che ben presto ribalza per l'andatura forsennata dell'australiano, il quale si riporta su Tratnik ai -13,1. Dietro si forma un terzetto costituito da Malecki, Swift e Battaglin, che vengono ripresi per poco da un solitario Bouchard. Nella città del prosciutto San Daniele D.O.P. Jan Tratnik fa lo scatto vincente ai -600m, dietro Ben O'Connor e volata a tre con Enrico Battaglin. Più o meno sullo stesso punto dello sloveno la maglia rosa parte guadagnando 2secondi sugli altri uomini di classifica.

17atappa: 21/10 Bassano del Grappa-Madonna di Campiglio di 203km. Avvio veloce e la fuga riesce a crearsi ai piedi della salita Forcella Valbona con Caicedo, Cataldo, Villella, Bais e Armée. Durante la scalata si rimescolano, così allo scollinamento ci sono Vanhoucke, De Gendt, Pernsteiner, Guerreiro, Cataldo, Villella, Sepulveda, Dennis, O'Connor, Meintjes, Ulissi, De La Parte, Zakarin, Rodirguez, Carretero, Hansen, Frankiny, Gebreigzabhier, Bouchard. In salita Cataldo si avvia da solo e ai -57 Dennis, Zakarin, O'Connor, Gebreigzabhier, Vanhoucke e Carretero cercano di riprenderlo, facendolo dopo 7km. Ai -45 diventano nove fuggitivi con il rientro di Pernsteiner e De Gendt, mentre Villella è sempre a un passo da quelli davanti e riesce ad accodarsi nell'ultimo tratto del Passo Durone. Ai -27 ci prova De Gendt, ma gli altri non vogliono lasciargli spazio. Questo scatto agevola Frankiny, Rodriguez, De La Parte, Hansen e Bouchard, così si forma una fuga di quindici corridori. Sulla salita di Madonna di Campiglio poco alla volta si sfoltisce il gruppetto dei fuggitivi e ai -9,3 scatta De Gendt e gli prendono la ruota O'Connor, Dennis, Pernsteiner, Zakarin, Rodriguez, Gebreigzabhier, Frankiny, Vanhoucke. Ai -8,3 O'Connor se ne va con decisione e lo inseguono De Gendt, Zakarin e Pernsteiner, che si lancia da solo per riacciuffare l'australiano. Nel gruppo maglia rosa Hinldey parte e Kelderman lo segue, ma Almeida chiude e Masnada scandisce il ritmo. De Gendt e Zakarin fanno coppia per giocarsi le posizioni del podio di tappa. Dopo il secondo posto del giorno prima con forza Ben O'Connor arriva da solo a Madonna di Campiglio, a 31sec Hermann Pernsteiner e a 1min e 10sec Thomas De Gendt.

18atappa: 22/10 Pinzolo-Laghi di Cancano di 207km. Partenza in salita che vede tra i più svelti Guerreiro, Rubio, O'Connor, Dombrowski, Holmes, ma dietro il ritmo è molto veloce tanto da rimanere in 45 corridori, compresa la maglia rosa, alla fine della discesa di Campo Carlo Magno. Navarro, però, anticipa e su di lui si riportano Ganna, Felline, Rossetto, De Gendt e Cataldo. Nella Val di Sole si uniscono anche O'Connor, Carretero, Tonelli e Swift, però la EF tira perché non vuole perdere i punti per la maglia azzurra. Quando arrivano a pochi secondi dai fuggitivi, Guerreiro, Dombrowski, Holmes, Meintjes, Samitier e Pedrero scalano con decisione Passo Castrin; intanto da quelli davanti si stacca Carretero. Questo gruppetto si ricongiunge a quelli di testa; dopodiché De Gendt conquista i punti del GPM e dietro Guerreiro. I quindici corridori di giornata hanno intrapreso per primi i 24,5km di Passo Stelvio, solo che mollano Cataldo, Tonelli, Rossetto e De Gendt. O'Connor scatta deciso ai -54,7 e Pedrero prova a inseguire l'australiano. La maglia rosa si sfila dagli altri uomini di classifica, che riprendono lo spagnolo. Dennis, Geoghegan Hart, Hindley e Kelderman inseguono O'Connor. Ben presto Kelderman perde contatto dai tre che riacciuffano l'australiano ai -45. Alla Cima Coppi del Giro d'Italia 2020, ossia i 2758m di Passo Stelvio, passa per la prima volta nella storia della corsa rosa un australiano, ovvero Rohan Dennis, poi Geoghegan Hart e Hindley, che vanno giù in picchiata per raggiungere la salita Torri di Fraele. Ai - 10,2 Dennis si sfinisce, invece Geoghegan Hart e Hindley proseguono; intanto Fuglsang e Bilbao superano uno stanco Kelderman. Bilbao lascia Fuglsang, però ai Laghi di Cancano nel Parco nazionale dello Stelvio vince Jai Hinldey, secondo Tao Geoghegan Hart e a 45sec Pello Bilbao. La maglia rosa dopo quindici tappe cambia padrone, che diventa Wilco Kelderman.

19atappa: 23/10 Abbiategrasso-Asti di 124km. I ciclisti sono partiti da Morbegno, ma hanno subito protestato per le condizioni climatiche. Di conseguenza l'organizzazione ha neutralizzato 133km del tracciato e i corridori hanno realmente iniziato a pedalare da Abbiategrasso. Allo sbandieramento animano la corsa Campenaerts, Pellaud e Cerny e ad inseguire ci sono Mathis, Mosca, Torres, Carboni, Keisse, Armée, Clarke, Haas, Dowsett, Van Empel e Morton, che rientrano 22km dopo. La Bora hansgrohe non lascia andare molto lontano i quattordici fuggitivi, solo che, non ricevendo aiuti da parte delle altre squadre, terminano dopo diversi chilometri il lavoro di inseguimento. I più forti di giornata hanno corso in armonia fino ai -31,8, quando Campenaerts ha accelerato e Mathis ha preso le sue ruote. Dopo un chilometro si ricompattano e in contropiede parte Morton, ma gli altri non ci stanno. Ai -28,5 Campenaerts e Carboni si allontanano per poco, comunque al traguardo volante di Masio il belga porta via con sé Mosca, Clarke, Pellaud, Cerny e Armée. Ai 22,6 Cerny attacca deciso, mentre su Campenaerts, Mosca, Clarke e Armée rientra Keisse. Campenaerts rompe gli indugi ai 1500m per poter vincere, però tutto solo ad Asti giunge un incredulo Josef Cerny, poi Victor Campenaerts e volata a quattro regolata da Jacopo Mosca.

20atappa: 24/10 Alba-Sestriere di 190km. Gli attaccanti di giornata sono stati Démare, Ballerini, Viviani, Cimolai, Tratnik, McNulty, Holmes, Villella, Conci, Bouchard, Malecki, Guglielmi, Kangert, Vendrame, Fiorelli, Serry, Rubio, Gebreigzabhier, Bernard, Sobrero. Dopo Pinerolo c'è stata la prima ascesa per Sestriere, che viene scavalcata da Fiorelli e Ballerini, il quale vola in discesa. La seconda salita ha visto protagonista un altro versante per giungere a Sestriere, che viene intrapreso in testa da Ballerini; mentre dal gruppo maglia rosa la Ineos Grenadier scandisce un ritmo forsennato, assottigliando il numero dei componenti e staccando addirittura Kelderman. Ai -29,1 Rubio supera Ballerini e passa sotto il traguardo. Fanno altrettanto Ballerini, Serry, Bouchard, Vendrame, Dennis, Geoghegan Hart, Hindley e Holmes. Rubio viene ripreso dalla coppia Serry-Ballerini ai -11,6 e sui tre si riportano Dennis, Geoghegan Hart, Hindley, Vendrame e Holmes. Dopo il traguardo volante di Sauze di Cesana rimangono Hindley, Geoghegan Hart, Dennis e Serry, che ai -4,3 si sfila. Ai -3,4 Hindley fa il primo scatto, ai -2,5 ne fa un altro e Dennis e Geoghegan Hart rientrano sempre. Alla fine ci riprova ai -1,3 e Hindley e Geoghegan Hart si sfidano per la vittoria di tappa e della maglia rosa. A Sestriere sprinta bene Tao Geoghegan Hart, alle sua spalle Jai Hindley, che toglie la maglia rosa al suo compagno di squadra con lo stesso tempo del primo di giornata, e a 25sec Rohan Dennis.ù

21atappa: 25/10 Cernusco sul Naviglio-Milano di 15,7km. La cronometro finale è stata fondamentale per dichiarare il vincitore del Giro d'Italia 2020, visto che i primi due della classifica generale avevano le stesso tempo in partenza. Il tracciato si snodava per le strade di Milano ed è stato affrontato in 17min e 16sec con la velocità di 54,6km/h dal campione del mondo Filippo Ganna, poi a 32sec due forti cronoman distanziati da centesimi di secondo, ossia Victor Campenaerts e Rohan Dennis. La cronometro ha anche deciso chi posizionare sul gradino più alto del podio della 103esima edizione del Giro d'Italia. La maglia rosa, la maglia bianca e il trofeo senza fine sono stati vinti dal britannico Tao Geoghegan Hart, al secondo posto l'australiano Jai Hindley e al terzo l'olandese Wilco Kelderman. La maglia ciclamino l'ha conquistata il francese Arnaud Démare, invece la maglia azzurra il portoghese Ruben Guerreiro.

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