sabato 30 marzo 2019


Oggi vi parlerò del libro "L'amore non è mai una cosa semplice" di Anna Premoli. Dato che è l'unica storia che la scrittrice ha ambientato in Italia, l'ho voluta leggere.
Vi scrivo una breve trama: Lavinia Ferrari è una ragazza tutta sorrisi, che si fa trascinare dalle mode e dai desideri dei suoi genitori, infatti dopo la maturità si iscrive a Economia alla Bocconi. Quando si appresta a frequentare l'ultimo anno della specialistica insieme alle sue amiche Alessandra e Giada, succede un evento che rivoluzionerà la sua vita. Durante il corso di Pianificazione e budgeting, il professore informa gli studenti che, per ottenere i crediti in più per migliorare il voto finale, devono partecipare ad un progetto di collaborazione con il Politecnico di Milano, in particolare con gli studenti di Economics Networking Industries. Dovranno realizzare una start up in coppia con un ingegnere informatico. A Lavinia capita Sebastiano Marconi, che non riesce a trovare su nessun social, così lo incontra per la prima volta in aula. E' un bel ragazzo ma la ignora volutamente e la informa che non è per niente interessato al progetto. Lavinia cerca di cambiare partner, però il professore è irremovibile. Deve comunicare con il compagno di lavoro perché nel futuro potrebbe scontrarsi con persone simili o peggio. Le sue amiche, intanto, collaborano con i loro partner in modo sereno, tanto da far scattare in Lavinia un senso di sfida. Deve lavorare per forza con Sebastiano, allora da quel momento si intromette spesso nella sua vita e per la disperazione Sebastiano accetterà di collaborare con lei. Con il progredire del progetto anche i sentimenti di Lavinia e Sebastiano cambiano, ma si sa l'amore non è mai una cosa semplice.
E' una storia semplice e molto carina che ho letto tutto d'un fiato ridendo a quattro ganasce, quindi vi consiglio questa lettura se aveste voglia di svagarvi un po'.

sabato 23 marzo 2019


La 110ma edizione della Milano-Sanremo ha visto protagonisti nei 291km di corsa 175 corridori. Al km 6, in provincia di Pavia, sono andati in fuga in 10. Si trattava di Masnada, Maestri per il quarto anno di fila in testa alla corsa dai primi chilometri, Tonelli, Sagiv, Schonberger, Raggio e quattro della squadra Novo Nordisk, ovvero Henttala, Peron, Poli e Planet. Schonberger si lancia sul Capo Berta spezzando l'idillio fra i fuggitivi, ma Masnada lo raggiunge e se ne va; a inseguirlo restano Maestri, Schonberger, Sagiv, Raggio e Planet. Masnada imbocca per primo la Cipressa, solo che il gruppo velocissimo lo riprende ai -25,5. Inizia la discesa e Bonifazio scorre rapidamente lungo la strada tortuosa, tornando sull'Aurelia con un vantaggio di 12 secondi, mentre il gruppo si riunifica e si organizza per andare a riprendere il fuggitivo. Bonifazio viene riassorbito ai -11,8 e insieme scalano il Poggio. Ai -7 parte Bettiol e dopo 600 metri lo sorpassa Alaphilippe, ma Sagan, Kiatkowski, Van Aert, Trentin, Valverde e Naesen non si fanno sorprendere. Con grande sforzo in discesa rientrano Domoulin, Oss, Mohoric, Cimolai, Matthews, Nibali e Clarke. Ai -2 Trentin prova un allungo rintuzzato da Van Aert e poi dagli altri. Si preparano alla volata con Mohoric in testa. Dopo le Strade bianche il francese Julian Alaphilippe(Deceuninck Quick-step) fa sua la Milano-Sanremo 2019, accompagnato sul podio dal belga Oliver Naesen(Ag2r La Mondiale) e dal polacco Michal Kiatkowski(Team Sky). Durante la diretta televisiva non mi è piaciuto assistere alla coreografia con i fumogeni che hanno causato un piccolo incendio. Si parla tanto di rispettare l'ambiente e poi si inquina l'aria con sostanze tossiche. Invece le cose che mi sono piaciute di questa 110ma edizione della Milano-Sanremo sono state la forza di Fausto Masnada che con tenacia ha proseguito sulla Cipressa nonostante gli oltre 200km di fuga; la discesa al cardiopalma di Niccolò Bonifazio e la contenuta commozione di Julian Alaphilippe mentre cantava il suo inno nazionale.

sabato 16 marzo 2019


Oggi vi parlerò del libro "Flower" di Elizabeth Craft e Shea Olsen. I profumi dei fiori primaverili inebriano le narici, così mi sono messa a leggere questo libro.
Vi scrivo una breve trama: Charlotte Read è una ragazza di diciotto anni con le idee molto chiare, ovvero non vuole assolutamente imitare le donne della sua famiglia che hanno rinunciato alle proprie aspirazioni per amore. Per questo è molto concentrata nello studio, svolgendo attività extracurricolari per poter andare al college di Stanford, e lavora in un negozio di fiori per non pesare economicamente sulla nonna, che deve già mantenere la sorella Mia e suo figlio Leo. Una sera, mentre Charlotte sta pulendo prima della chiusura, entra in negozio un cliente misterioso con tenebrosi occhi scuri, che le pone delle strane domande sui fiori. Dopo la prenotazione di un bouquet, lui se ne va e Charlotte si ritrova con le palpitazioni, anche se è consapevole che questo cliente non lo rivedrà più. La mattina dopo, però, al termine dell'ora di inglese le consegnano un mazzo di rose purpuree, i suoi fiori preferiti, e nel bigliettino c'è il nome del misterioso cliente, cioè Tate. Da quel momento il ragazzo le fa una corte serrata chiedendole ripetutamente di uscire con lui, ma Charlotte resiste fino a quando impulsivamente accetta l'invito. Tate la porta in uno dei ristoranti più prestigiosi di Los Angeles e, appena si incamminano per una passeggiata, vengono assaliti dalle persone. Charlotte scopre che il ragazzo gentile, altri non è che il famoso cantante Tate Collins, così scappa e non vuole più sapere niente di lui. Solo che Charlotte e Tate sono come l'ape con il fiore, non possono fare a meno di attrarsi.
E' un libro molto romantico, soprattutto il finale che è ambientato in una delle città delle Cinque Terre, scenografia ideale per una storia romantica. I due protagonisti sono molto affini, anche quando si respingono a vicenda per il bene dell'altro. Alla fine, però, non si può allontanare il primo grande amore, soprattutto quando è così genuino e sincero.

venerdì 8 marzo 2019

Buona festa delle donne a tutte!
in questa giornata particolare per noi donne ho pensato di proporvi qualcosa di soft, ovvero la recensione del libro "Mansfield Park", in cui la protagonista è una giovane donna, e la storia è stata scritta da un'autrice che ha raccontato il modo di vivere della sua epoca, utilizzando personaggi con caratteristiche psicologiche che ancora oggi potremmo ritrovare in alcune persone che ci circondano. Sto parlando di Jane Austen, la quale nacque nel 1775 a Steventon nella contea dello Hampshire, dove il padre era reverendo e fin da subito le trasmise la passione per la letteratura. Già a quattordici anni cominciò a scrivere i primi racconti e romanzi brevi, ma riuscirà a pubblicare a sue spese in modo anonimo solo nel 1811. Ottenne poi un grande successo, appassionando addirittura il Principe Reggente, fino alla sua morte avvenuta nel 1817 a Winchester. Grazie al fratello Henry, che la descriveva come "una ragazza alta, attraente, aggraziata, dal carattere gaio e amabile, ottima conversatrice, amante del ballo", dall'anno successivo alla sua morte tutti i suoi libri vennero ripubblicati con il nome di Jane Austen. Dopo questa breve biografia di una grande e intramontabile scrittrice, passo a recensire il suo libro "Mansfield Park".
Vi scrivo una breve trama: Fanny Price ha dieci anni quando abbandona la sua famiglia e la sua casa a Portsmouth per approdare a Mansfield Park. In questa lussuosa dimora risiede Sir Thomas Bertram, Lady Bertram, la sorella della mamma di Fanny, e i loro quattro figli. Fanny si sente spaesata in questo nuovo mondo altezzoso, in cui le cugine Maria e Julia e l'altra sorella di sua mamma, Mrs Norris, la trattano con sufficienza e le fanno pesare la loro benevolenza nell'averla accolta a Mansfield. Lei ha nostalgia di casa ma soprattutto di suo fratello William, che è entrato in marina da poco tempo. L'unico che intuisce il malessere di Fanny è Edmund, il secondogenito di Sir Thomas, che la prende sotto la sua ala protettrice e insieme passano molto tempo a riflettere sulle cose che li circondano. Il tempo trascorre e Maria raggiunge l'età da marito, così Mrs Norris, che si occupa più della famiglia di sua sorella che di suo marito e la Canonica, le suggerisce il giovane e ricco Mr Rushworth. Nel frattempo muore Mr Norris, così Sir Thomas sceglie il dottor Grant per la Canonica, in attesa che Edmund prenda i voti. Il nuovo reverendo è sposato con una donna che ha due fratellastri, Mr e Miss Crawford, i quali si trasferiscono alla Canonica. Il periodo della presenza di questi due giovani porta scompiglio nella tranquillità di Mansfield Park, in particolar modo Mr Crawford attira l'attenzione di Maria e Julia, mentre la sorella fa breccia nel cuore di Edmund. L'unica che non subisce il loro fascino è Fanny, che non si fa coinvolgere nelle varie avventure potendo osservare i perturbamenti causati da Mr e Miss Crawford. Alla fine si verificheranno eventi che metteranno in dubbio i modi educativi dei Bertram e Mrs Norris. Invece risalterà la morale e la rettitudine di Fanny che avrà un bel lieto fine.
L'ho trovata una bella storia con questa giovane protagonista fragile ma allo stesso tempo saggia. La Austen ha tratteggiato bene il vizioso Mr Crawford e la sua maliziosa sorella, tanto da risultare antipatici anche a me e non solo a Fanny. Mi è piaciuto il modo colloquiale, che ha usato la scrittrice, il quale ha reso la storia scorrevole e per niente pesante. Di Jane Austen, comunque, preferisco sempre "L'abbazia di Northanger".