domenica 2 agosto 2020


Oggi vi parlerò del libro "Entra nella mia vita" di Clara Sanchez. Ho sentito commenti entusiastici sulla bravura della scrittrice, soprattutto da parte di mia zia, che mi ha detto: "Devi assolutamente leggere Il profumo delle foglie di limone". In biblioteca non c'era, così ho optato per quest'altro libro di Clara Sanchez.
Vi scrivo una breve trama: Veronica Morales ha dieci anni, quando in un pomeriggio soleggiato di nascosto dai suoi genitori nella cartella di coccodrillo scopre la foto di una bambina poco più grande e molto simile a lei ma con i capelli biondi. E' incuriosita di saperne di più su chi sia, però non ha il coraggio di fare domande alla madre Betty, che soffre di esaurimento nervoso. Un giorno Veronica per caso origlia la madre confessare alla sua migliore amica Ana di essere convinta del fatto che Laura sia la figlia che avevano dichiarato deceduta alla nascita. Veronica è sconvolta da quello che ha sentito, ma ci può pensare poco perché Betty comincia a lavorare come venditrice di cosmetici, così ha il compito di occuparsi del fratello minore e la rivelazione l'accantona. La vita scorre veloce e arriva l'estate in cui Veronica deve iscriversi all'università, solo che la madre si ammala e suo padre si sente perso senza sua moglie. Senza rifletterci troppo Veronica si prende carico della sua famiglia, dimenticandosi dell'iscrizione e assumendo l'incarico di venditrice per non far perdere il posto di lavoro alla madre. Soprattutto decide di proseguire le ricerche su sua sorella Laura, anche se suo padre è contrario perché ha paura che si ammali come la moglie. Veronica non ha nessuna intenzione di farsi ostacolare, così scopre l'intrigo illegale che ha visto coinvolta sua madre e Laura.
La scrittrice scrive molto bene, tanto da catapultarti nella Madrid della fine degli anni Ottanta e gli inizi dei Novanta del Novecento. Il personaggio di Veronica ha una personalità molto forte dopo anni di combattimento contro il fantasma della sorella maggiore. Nonostante questo peso, porta avanti la sua ricerca della verità. Non mi è piaciuto, però, il fatto che la scrittrice abbia inventato una storia su una tragedia realmente accaduta a persone in carne e ossa, le quali hanno sofferto per decenni, se non per ventenni, la illegale sparizione del proprio figlio. Non lo so, sarò troppo dura al riguardo o forse non è il mio genere di lettura, comunque non mi è piaciuta questa sorta di "speculazione". A mio avviso si poteva chiedere a chi aveva vissuto questa tragedia di raccontare e, come scrittore, limitarsi a trascrivere la sua storia.

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