Oggi vi parlerò del libro "La regina d'inverno" di Nicola Cornick. Spulciando sul sito di Harmony, mi sono imbattuta in questo libro, che aveva una trama avvincente, e per questo ne ho comprate due copie, visto che è il genere preferito della mia amica.

Vi scrivo una breve trama: Nella Londra del 1662 Elizabeth Stuart, regina di Boemia, è sul letto di morte, quando chiama il suo fedele suddito William Craven, che dal primo sguardo aveva sempre amato. La regina d'inverno gli dona la sua perla di inestimabile valore per nasconderla e gli chiede di ritrovare uno specchio, le cui delicate fattezze celano presagi di morte. Secoli dopo Ben Ansell sta svolgendo delle ricerche sulla discendenza della sua famiglia, quando scompare. Sua sorella Holly raggiunge la casa di campagna ad Ashdown per cercare il fratello, che è sparito misteriosamente. Holly non si dà pace e poco alla volta mette insieme una serie d'indizi: riceve in dono un antico specchio da un antiquario olandese che avrebbe dovuto incontrare Ben; ritrova il diario personale di una cortigiana degli inizi del XIX secolo, che aveva abitato nella dimora confinante alla sua casa, ovvero Ashdown House, appena prima che la magione venisse distrutta da un terribile incendio; infine scopre anche una connessione con la perla leggendaria della regina d'inverno. Con l'aiuto di Mark Warner Holly capisce che, se vuole ritrovare il fratello, deve scoprire tutti i segreti che riguardano Ashdown House.

Faccio una premessa, ovvero che non è un genere letterario che prediligo, di conseguenza il mio giudizio non è molto positivo. Forse perché il continuo passaggio tra le diverse epoche non rende fluida la storia e distrae, a mio parere, troppo dal fulcro dell'intreccio, che viene risolto in poche pagine senza trovare una connessione con i riferimenti storici. Dall'altra parte, mi è piaciuto come la scrittrice ha trattato la storia d'amore dei protagonisti, facendo intendere che la loro attrazione è dovuta a un legame con il destino, ovvero che saranno per sempre anime gemelle. Questo aspetto è stato davvero interessante e mi ha fatto apprezzare un po' di più il libro.