lunedì 7 maggio 2018


Per la prima volta nella storia ciclistica il Giro d'Italia edizione 101 è partito fuori dall'Europa, in particolare da Gerusalemme, la città santa per tutte le religioni monoteiste in cui si ammirano i loro antichi monumenti. Poi la carovana rosa ha attraversato le strade di Israele partendo da Haifa, il primo porto della storia, e incontrando Acre, città vecchia patrimonio Unesco, e siti archeologici romani e greci. Hanno anche corso nel deserto del Negev con le sue dune frastagliate da sporadiche oasi, in cui risiedono delle comunità, e con siti rocciosi, che contraddistinguono il Makhtesh Ramon. I corridori sono passati dalle città sul Mar Mediterraneo a Eilat, località affacciata sul Mar Rosso; insomma è stato uno spettacolo paesaggistico e archeologico diverso da quello europeo ma molto affascinante.
1a tappa: 04/05 Jerusalem-Jerusalem di 9,7km. La cronometro iniziale è stata un continuo sali e scendi lungo le strade della città santa per le tre religioni monoteiste. La prima maglia rosa, consegnata in nome di Gino Bartali, il cui nome dal 2013 è nell'elenco dei Giusti tra le nazioni per aver aiutato in gran segreto molti ebrei a sfuggire ai soprusi della Seconda guerra mondiale, è ritornata sulle spalle del campione del mondo a cronometro e vincitore del Giro d'Italia 2017 Tom Dumoulin, che ha percorso il tracciato in 12minuti e 2secondi, a 2secondi da lui ci sono Dennis e Campenaerts, che ha un distacco di 4centesimi di secondo dall'australiano.
2a tappa: 05/05 Haifa-Tel Aviv di 167km. Dopo 10chilometri tentano la fuga Ballerini e Bak, a cui più tardi si è aggiunto Boivin. Solo che il gruppo è scatenato, tanto da avvicinarsi e permettere a Barbin di riacciuffare per primo i fuggitivi e vincere il Gran Premio della montagna, ma dopo lo scollinamento il gruppo ritorna compatto. Al traguardo volante di Caesarea c'è lo sprint vincente di Rohan Dennis, che aggiudicandosi i 3secondi di abbuono conquista la maglia rosa. Ai -60,3 prova ad allungare Campenaerts senza successo, poi ai -52,2 ci riprova Boivin che rimane all'aria per più di 30km. Poi i velocisti si sono organizzati per la volata e nei 600m del rettilineo finale vince Elia Viviani, che rimonta Mareczko e poco dietro Bennett.
3a tappa: 06/05 Be'er Sheva-Eilat di 229km. Pronti via e nella tappa del deserto del Negev vanno in fuga Barbin, Frapporti e Boivin, che in sole due tappe ha già percorso 322km di fuga. Il primo a passare l'unico GPM di giornata è stato Frapporti allungando rispetto agli altri due, però poi hanno continuato insieme e nel tratto di avvicinamento ad Eilat Barbin si stacca per primo, mentre gli altri vengono riassorbiti ai -5,8. Dopo 9 rotonde c'è la volata con delle spallate fra l'italiano e l'irlandese, però Elia Viviani riesce ad avere la meglio e Bennet arriva terzo con Modolo che si mette in mezzo.

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