lunedì 14 maggio 2018


Dagli antichi anfiteatri sulle coste d'Israele a quelli della Sicilia, la carovana del Giro d'Italia è sbarcata su quest'isola restandoci per tre tappe impegnative terminando sull'Etna. Poi sono approdati in Calabria costeggiando le città sul Mar Tirreno e sono brevemente passati dalla Basilicata raggiungendo la Campania. La domenica di questa settimana i ciclisti hanno attraversato un tratto del Molise e poi l'Abruzzo finendo su a Campo Imperatore nel Gran Sasso d'Italia.
4a tappa: 08/05 Catania-Caltagirone di 202km. Ci sono voluti 24km perché la fuga di Jauregui, Belkov, Mosca, Frapporti e Barbin andasse in porto. Per primi hanno affrontato le strade ondulate siciliane, costellate da città barocche. Al GPM di Pietre Calde scatta Barbin per consolidare la sua maglia azzurra. Da dietro l'UAE team accelera riducendo il numero dei componenti del gruppo, però le continue discese non consentono di fare la differenza, così i 5 posso continuare. A Vizzini c'è la lotta per i punti della maglia azzurra con la vittoria di Barbin. In discesa proseguono con determinazione Frapporti, Mosca e Belkov fino ai -13,6. Dal gruppo scappano Zardini e Conti, che a 9,5 dalla conclusione se ne va, solo che la Lotto Soudal Fix all tira a tutta riacciuffandolo ai -3,3. Nel chilometro finale con tratti al 13% arrivano in piedi sui pedali: primo Tim Wellens, secondo Woods e terzo Battaglin.
5a tappa: 09/05 Agrigento-Santa Ninfa di 153km. I corridori sono partiti dalla città di Pirandello e della Valle dei Templi e Vendrame, Mullen, Didier e Zhupa precedono il gruppo maglia rosa. Per ricordare il terribile terremoto del 1968 i ciclisti hanno corso lungo la Valle del Belice, in cui interi paesi furono rasi al suolo dalla forza della natura con più di 300 vittime. Su queste strade Didier tenta di anticipare i suoi compagni di fuga, ma rinvengono su di lui e salta il loro accordo. Vendrame conquista l'ultimo GPM di giornata e va avanti da solo, ma il gruppo lanciato lo riacciuffa ai -3,2. Subito scatta Ulissi che viene chiuso da Pozzovivo. Dopo l'ultima curva Visconti e Battaglin allungano. La tappa finisce con Enrico Battaglin che batte Visconti e il gruppo viene regolato da Goncalves.
6a tappa: 10/05 Caltanisetta-Etna di 169km. Prima tappa per il Giro d'Italia con finale sulle pendici del vulcano più alto d'Europa. I primi chilometri sono velocissimi e fuggono in 28, ovvero Henao, De La Cruz, Chaves, Haig, Polanc, Gavazzi, Ciccone, Ulissi, Mori, Haga, Cherel, Jauregui, Oomen, Denz, Novak, Tonelli, Plaza, Hermans, Quintana, Eg, Zardini, Frapporti, De Marchi, Roy, Reichenbach, O'Connor, Dombrowski e Gesink. Il gruppo maglia rosa cerca di contenere il vantaggio di questi fuggitivi e nei primi chilometri di salita i due gruppi si assottigliano notevolmente. Ai -14,6 attacca Gesink, a cui si aggregano Reichenbach, Hermans, Ulissi, Ciccone, Chaves, Henao, Oomen e De Marchi, che assieme a Hermans anticipano. I due, però, vengono raggiunti dagli altri. Nelle dure rampe dell'Etna Ciccone continua a voler lasciare la compagnia, ma i suoi compagni di fuga ricuciono sempre, in particolare Henao e Chaves. Ai -6,4 ritenta Ciccone, ma Chaves lo prende per andarsene via da solo. Dal gruppo allunga Lopez senza successo, nel frattempo il gruppo maglia rosa assorbisce tutti i fuggitivi tranne il colombiano. Dai -3 ci sono scatti e contro scatti che affaticano la maglia rosa Dennis, il quale si stacca. Prima dell'arco dell'ultimo chilometro Yates parte a tutta velocità raggiungendo il suo compagno di squadra. Arrivano all'Osservatorio Astrofisico dell'Etna i due della Mitchelton Scott; dopo una lunga fuga vince e mette la maglia azzurra Esteban Chaves Rubio e poco dietro la nuova maglia rosa Simon Yates, mentre a 26secondi c'è Pinot.
7a tappa: 11/05 Pizzo Calabro-Praia a Mare di 159km. Appena superano il km0, Ballerini, Masnada, Martin e Irizar vogliono andare in fuga, ma le squadre dei velocisti non lasciano loro spazio. In contropiede ci riprovano Ballerini e Irizar raggiunti da Belkov. I corridori hanno risalito la costa calabrese del Mar Tirreno riprendendo due dei fuggitivi di giornata ai -1,6, mentre Ballerini continua da solo per qualche centinaia di metri. Subito cercano un'imboscata Ulissi, Gavazzi, Martin, Roche e altri, ma le squadre dei velocisti non vogliono perdere l'occasione di una volata. A tutta velocità affrontano il rettilineo del Lungomare e ne esce vincente Sam Bennett, su Viviani e Bonifazio.
8a tappa: 12/05 Praia a Mare-Montevergine di Mercogliano di 209km. Tra il km 23 e 24 provano Villella, Montaguti, Torres, Polanc, Mohoric, Van der Sande e Bouwman, anche se la Katusha tira per riprenderli ma alla fine i 7 possono continuare la loro fuga. Sotto una pioggia intensa i fuggitivi intraprendono per primi i 17,1km della salita finale; i 7 scattano ripetutamente senza riuscire a fare la differenza fino a che Bouwman, Montaguti, Mohoric e Polanc se vanno in progressione. Il gruppo maglia rosa impartisce un forte ritmo per riprendere i battistrada, intanto ai -3,8 scatta Bouwman e a qualche metro da lui segue Montaguti. Dal gruppo esce Cherel e poco dopo Richard Carapaz, che salta tutti e per la prima volta nella storia del Giro d'Italia un ecuadoriano arriva per primo ad una tappa. A 7secondi giungono al santuario di Montevergine anche Formolo e Pinot.
9a tappa: 13/05 Pesco Sannita-Gran Sasso di 225km. In 14 evadono dal gruppo e sono Wellens, Brambilla, Ballerini, Boaro, Berhane, Carthy, Turrin, Didier, Cherel, Masnada, Visconti, Andreetta, Benedetti e Belkov. Boivin ha cercato di accodarsi senza successo, poi la tappa prosegue tranquilla fino ai -46,7, da dove comincia l'ascesa al Gran Sasso. L'Astana fa la corsa dura nel gruppo, mentre i fuggitivi superano il GPM di Calascio in 13 con Didier che si è staccato dopo aver tirato per il compagno di squadra. Lungo i finali 26,5 vanno su d'accordo Masnada, Boaro, Visconti, Cherel, Berhane e Carthy, intanto la Mitchelton Scott ritorna in testa al gruppo. Invece davanti Masnada spinge forte per andarsene e i suoi compagni di fuga scattano a turno fino a quando Boaro non riesce a fuggire da loro. Ai -7 Carthy recupera Boaro, però il gruppo guidato dall'Astana li riprende e anche Masnada dopo 222km di fuga. Ai -2,7 Ciccone prova a fare la differenza, solo che ai -1,9 il gruppetto maglia rosa lo riacchiappa. Nelle dure rampe finali rimangono Pozzovivo, Pinot, Yates, Chaves e Carapaz. Ai 2135metri di Campo Imperatore vince la maglia rosa Simon Yates, poco dietro Pinot e Chaves.

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