lunedì 31 maggio 2021


 Il Trentino Alto Adige è stato lo scenario per aprire lo svolgimento delle ultime cinque tappe della 104esima edizione del Giro d'Italia. Di fatti le regioni del Trentino Alto Adige, del Veneto, dell'Emilia Romagna, della Lombardia, del Piemonte e del Grigione in Svizzera, concludendo con la cronometro finale a Milano, sono state le protagoniste e hanno permesso di decretare che il vincitore del Giro d'Italia 2021 nonché maglia rosa fosse il colombiano Egan Bernal. Le cose, che mi sono piaciute di più di questo Giro d'Italia, sono state tutte le vittorie dei fuggitivi, che fortunatamente sono state molte. In particolare sono state interessanti quella del tenace Taco Van Der Hoorn, che ha resistito alla rimonta del gruppo, quella suggestiva di Lorenzo Fortunato, che è apparso con la sua maglietta azzurra in mezzo alla nebbia del Monte Zoncolan, e quella del generoso Victor Campenaerts, che ci ha tenuto a ricordare gli obiettivi benefici della sua squadra Qhubeka Assos. Poi è stato emozionante il gesto fatto sull'Alpe Motta da Damiano Caruso, quando ha dato una pacca sulla spalla del suo compagno di squadra Bilbao per ringraziarlo del lungo lavoro, che aveva svolto e ha contribuito a permettergli di conquistare la vittoria di tappa e il consolidamento del secondo posto in classifica.

17a tappa: 26/05 Canazei-Sega di Ala di 193km. Partenza in discesa per la Val di Fassa e di Fiemme, quindi è stato un avvio veloce con molti corridori che hanno cercato la fuga. Ci riescono solo Bouchard, Serry, Pasqualon, Conti, Hermans, Jorgenson, Covi, Sanchez, Martin, Moscon, Ravanelli, Carboni, Grossschartner, Mosca, Knox, Badilatti, Hirt, Pedrero e De Bondt, che si è preso il GPM di Sveseri. I diciannove sfilano a Treno e De Bondt si aggiudica anche il relativo traguardo volante. Dopodiché c'è stato il traguardo volante di Mori, che ha vinto di nuovo De Bondt, e poi i fuggitivi si sono avviati per scalare il Passo San Valentino. Lungo le rampe di questa salita poco alla volta si riduce il gruppo davanti e Bouchard conquista il GPM con dietro Martin, Moscon e Pedrero; poi c'è stata un lunga discesa che ha visto una caduta di alcuni uomini di classifica. Infine saranno Bouchard, Martin, Moscon, Pedrero, Carboni e Ravanelli a salire più forte Sega di Ala. L'aspra ascesa sparpaglia i battistrada, mentre il gruppo fa un importante ritmo. Moscon riprende Bouchard e insieme inseguono Pedrero e Martin. Il gruppo maglia rosa si sfoltisce sempre di più; ai -4 Almeida scatta e poco dopo fanno lo stesso Yates, Bernal e Martinez. Questi tre riacciuffano il portoghese e Yates insiste, ma gli altri non lo mollano. La maglia rosa cede qualche metro e ne approfittano l'inglese e il portoghese, che riassorbono Pedrero. Yates è scatenato e punta a Martin assieme ad Almeida. Superato l'ultimo chilometro il portoghese pedala più forte, ma a 1246m vince Daniel Martin, a 13sec Almeida e a 30sec Yates.

18a tappa: 27/05 Rovereto-Stradella di 231km. Nella tappa più lunga del Giro d'Italia 2021, dopo circa 30km, evadono 23 corridori, che sono stati Vendrame, Richeze, Gavazzi, Consonni, Izagirre, Bettiol, Denz, Mosca, Roche, Zana, Cavagna, Rivi, Ulissi, Cataldo, Pellaud, Ponomar, Arndt, Battistella, Tesfazion, Oldani, Kreder, Vermeersch e Bevin. Questi uomini hanno collaborato per più di 100km, poi nella prima salita di giornata ai -33,1 scattano Battistella e Zana, su cui si porta Denz, ma rientrano anche gli altri fuggitivi. Ai -31,5 va in contropiede Bevin e lo accompagnano Oldani, Bettiol, Roche, Mosca, Cataldo, Cavagna, che scappa ai -26 visto che erano rientrati tutti i compagni di fuga. Il francese conquista il GPM di Castana e lo inseguono Mosca, Denz, Cataldo, Tesfazion, Ulissi, Bettiol, Battistella, Vendrame, Zana, Bevin, Oldani e Consonni. Nella successiva salita Bettiol fa il ritmo per riacciuffare il francese, intanto all'italiano si avvicina e accoda Roche. Ai -8 Bettiol insiste riprendendo ai -6,8 Cavagna, che si pianta dopo 200m di salita tanto da essere superato anche da Roche e dagli altri controattaccanti. L'irlandese è tallonato da dietro, intanto a Stradella arriva da solo Alberto Bettiol, negli ultimi metri dal traguardo Consonni fa un lungo sprint per il secondo posto e Roche contiene il ritorno degli altri fuggitivi.

19a tappa: 28/05 Abbiategrasso-Alpe di Mera(Scopello-Vercelli) di 166km. Il percorso iniziale sarebbe stato di 186km ma, per rispetto delle vittime della funivia Stresa-Mottarone, gli organizzatori hanno tolto la salita dove è successo il dramma. Appena dato il via i corridori fanno bagarde e solo sei(Pasqualon, Hermans, Aleotti, Warbasse, Venchiarutti e Christian) riescono a evadere dal gruppo, che non li hanno lasciati andare lontano. I battistrada scalano insieme il primo GPM di Gignese, mentre al Passo della Colma Venchiarutti fa fatica. In cinque affrontano davanti la discesa tortuosa, poi questi uomini si avvicinano e iniziano l'Alpe di Mera. Il gruppo fa un'andatura veloce e ai -8,5 Christian scatta, però non ha scampo, infatti ai -7,5 lo riprendono. Ai -6,8 Almeida allunga, poi ai -6,4 Yates con Bennett, Caruso e Vlasov si accodano al portoghese. La squadra della maglia rosa cerca di tenerli sotto controllo. Ai -5,5 Yates approfitta di un tornante per abbandonare i quattro. Almeida, Vlasov e Caruso inseguono l'inglese e cerca di fare lo stesso Carthy. Quando la maglia rosa riacciuffa il gruppetto, Vlasov parte per poco. Il gruppetto maglia rosa si mette all'inseguimento di Yates; dopodiché Bernal e Almeida vanno più forte. Il portoghese ai -600m lascia la maglia rosa, così sulle dure rampe dell'Alpe di Mera giunge agile Simon Philip Yates, a 11sec Almeida e poi la maglia rosa Bernal.

20a tappa: 29/05 Verbania-Alpe Motta(Madesimo-Sondrio) di 164km. Ultima corsa in linea del Giro d'Italia n.104 con partenza in Piemonte. Una volta che i ciclisti sono giunti in Svizzera si è formata la fuga con De Bondt, Vervaeke, Albanese, Denz, Pellaud, Visconti, Grossschartner, Van Der Hoorn e Jorgenson. Questi nove iniziano il Passo San Bernardino, ma ai -79,9 Vervaeke allunga e lo seguono Grossschartner e Pellaud, che si sfila per un problema meccanico. Prosegue la lunga ascesa e ai -75,1 si agganciano Visconti e Albanese. A 10,1km dal GPM rientra sui quattro Pellaud e superato l'arco posto a 2065m, vinto da Albanese, in cinque si mettono in testa alla discesa composta da settantadue tornanti. Dal gruppo evadono alcuni corridori, per cui ai -48,6 Hamilton, Storer e Bardet si uniscono ai battistrada di giornata e, dopo qualche centinaio di metri, fanno lo stesso Bilbao e Caruso. Appena c'è la salita Passo dello Spluga rimangono Grossschartner, Vervaeke, Storer, Bardet, Caruso, Bilbao. Ai -34,1 si stacca Vervaeke e il gruppo insegue i cinque evasi, da cui perde contatto ai -30,6 Grossschartner. Scollinano in quattro con un distacco di 40sec dal gruppo, da cui scappa in discesa Vlasov con dietro la maglia rosa, Yates, Castroviejo, Almeida, Foss, Carthy, Grossschartner. Questi otto attendono i corridori alle loro spalle, intanto Storer, Bilbao, Caruso e Bardet si apprestano ad affrontare i 7,3km dell'Alpe Motta. Il gruppo maglia rosa si avvicina e ai -6,5 fanno coppia Caruso e Bardet. Al traguardo volante di Madesimo passano Caruso, Bardet e poi Bernal, Martinez, Yates e Almeida. Ai -2 Bardet salta con Caruso che prova a salire da solo. Sulle dure rampe ai -1,1 la maglia rosa rimane con il compagno di squadra Martinez che riprende Bardet. Bernal va forte, però ai 1727m di Alpe Motta il vincitore è Damiano Caruso, secondo la maglia rosa Bernal e terzo Martinez.

21a tappa: 30/05 Senago-Milano di 30,3km. La cronometro finale si è districata sulle strade pianeggiante del milanese, terminando davanti al Duomo di Milano. Il campione del mondo a cronometro Filippo Ganna ha concluso il percorso in 33min e 48sec, a 12sec Cavagna e a 13sec Affini. Dopodiché sono partiti i festeggiamenti per la maglia rosa della 104esima edizione del Giro d'Italia, ossia il colombiano Egan Bernal, che si è portato a casa anche la maglia bianca. A fargli compagnia sul podio ci sono stati l'italiano Damiano Caruso e l'inglese Simon Philip Yates. Le altre due maglie del Giro d'Italia sono state vinte: quella azzurra dal francese Geoffrey Bouchard e quella ciclamino dallo slovacco e tre volte campione del mondo su strada Peter Sagan; mentre la miglior squadra è stata la Ineos Grenadier.

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