martedì 18 maggio 2021


 Per il 160esimo anno dell'unità d'Italia la carovana della 104esima edizione del Giro d'Italia è partita dalla prima capitale del regno sabaudo, ovvero Torino. Dopo tre tappe in territorio piemontese i corridori hanno proseguito sulle strade dell'Emilia Romagna, delle Marche, dell'Abruzzo, del Molise, della Campania, del Lazio e dell'Umbria. Il 10 maggio il Giro d'Italia 2021 ha festeggiato i novant'anni della maglia rosa, mentre il 9 maggio ha ricordato con una gigantografia del numero 108 Wouter Weylandt, che dieci anni fa perse la vita nella discesa del Passo del Bocco.

1a tappa: 08/05 Torino-Torino di 8,6km. La 104esima edizione del Giro d'Italia è partita da Torino, in particolare da Piazza Castello. I corridori hanno affrontato il cronoprologo attraversando la città, il Borgo medievale nel Parco del Valentino e giungendo per una seconda volta nelle strade vicino al Po. Il breve tracciato è stato concluso in 8min e 47sec a un velocità media di 58,7km/h dal campione del mondo della specialità Filippo Ganna, che ha indossato anche la prima maglia rosa, alle sue spalle a 10sec Affini e a 13 sec Foss.

2a tappa: 09/05 Stupinigi-Novara di 179km. Dopo 200m dal km0 Tagliani fa uno scatto seguito a ruota da Marengo e Albanese e insieme hanno percorso di comune accordo la pianura piemontese. Sulla salita di Montechiaro d'Asti i tre si sono studiati per darsi battaglia e Albanese ha conquistato il GPM, potendo così indossare a fine tappa la maglia azzurra. Per una foratura di Albanese ai -74 rimangono in testa Marengo e Tagliani; con quest'ultimo che si aggiudica il traguardo volante di Tricerro. I due fuggitivi di giornata hanno affiancato le risaie fino ai -26,8 quando il gruppo era a pochissimi metri di distanza da loro. Tagliani non ci sta e allunga con Marengo, che non lo molla, solo che dopo un chilometro vengono riassorbiti da un gruppo veloce. Negli infiniti rettilinei le squadre dei velocisti fanno fatica ad organizzae la volata, ma nel caos Tim Merlier compie uno sprint strepitoso e dietro Nizzolo e Viviani.

3a tappa: 10/05 Biella-Canale di 190km. Appena i corridori hanno abbandonato Biella, nel tratto pianeggiante evadono Gougeard, Van Der Hoorn, Zoccarato, Rivi, Albanese e Van Den Berg, a cui si aggrega Pellaud. Con tenacia Ponomar ha fatto un importante sforzo fisico ma non ha demorso, così è riuscito a raggiungere i sette davanti. Dopo il traguardo volante di Canelli Ponomar scatta per affrontare in testa il percorso ondulato, solo che ai -72,9 ritornano in otto. Pellaud, Albanese e Van Den Berg si giocano il GPM di Piancanelli, che viene vinto dall'italiano in maglia azzurra; nel frattempo dagli otto si sfila Ponomar ma rientra in discesa. Sulle rampe di Castino si stacca Ponomar, mentre Albanese si aggiudica anche questo GPM e Rivi perde contatto. Altra salita per Manera con protagonista Pellaud e Zoccarato, i quali rimangono in fuga con Van Der Hoorn, Van Den Berg e Albanese. Nella salita di Guarene allungano Pellaud e Van Der Hoorn, su cui ai -16,2 si aggiunge con fatica Zoccarato; invece dal gruppo partono Gallopin e Ciccone. Pellaud e Van Der Hoorn scollinano e corrono giù in discesa e Gallopin e Ciccone riprendono Zoccarato. Ai -8,8 Van Der Hoorn prova ad andarsene da solo, intanto Ciccone e Gallopin lasciano indietro gli altri fuggitivi. Il gruppo in rimonta riacciuffa Ciccone e Gallopin, solo che a vincere, dopo una giornata in fuga è Taco Van Der Hoorn, a 4sec in volata Cimolai e Sagan.

4a tappa: 11/05 Piacenza-Sestola di 187km. Campenaerts e Hermans scappano subito dal gruppo, dove ci sono tanti scatti ricuciti. Solo dopo più di 30km Dina, Gavazzi, Taaramae, De Marchi, Dombrowski, Zana, Edet, Ghebregzabhier, Zoccarato, Fiorelli, Vendrame, Tagliani, Vervaeke, Venchiarutti, Tratnik, Serry, Denz, Conti, Mosca, Oliveira, Juul Jensen, De Kort e Valter riescono ad agganciarsi ai due. Dopo il GPM di Castello di Carpinetti si staccano Zoccarato e Tagliani e in discesa se ne vanno Juul Jensen, Taaramae e Hermans, che scalano per primi gli 8,6km del Montemolino. Invece dietro rimangono in diciotto perché perdono contatto De Kort e Venchiarutti; comunque a scollinare sono Taaramae e Juul Jensen e a 1min e 12sec inseguono De Marchi, Vervaeke, Dombrowski, Edet, Vendrame, Tratnik, Serry, Oliveira, Fiorelli, Dina, Gavazzi, Valter e Mosca. Vendrame prova ad anticipare gli altri dodici, che non lo lasciano andare lontano. Ai -4,3 Dombrowski e De Marchi riacciuffano e superano Taaramae e Juul Jensen, ma sulle dure rampe di Colle Passerino Dombrowski allunga con alle spalle De Marchi, mentre dal gruppo Ciccone parte. Ai -3 Landa va via e fa coppia con Ciccone, venendo raggiunti da Bernal, Carthy e Vlasov. I fuggitivi tengono a distanza gli uomini di classifica, così a Sestola primo Joseph Lloyd Dombrowski, secondo Alessandro De Marchi, che mette sulle spalle la maglia rosa, e terzo Fiorelli.

5a tappa: 12/05 Modena-Cattolica di 177km. Pronti a partire da Modena con Tagliani e Marengo che corrono via. Il tracciato, però, è stato talmente piatto che i due uomini in fuga sono stati riassorbiti dopo 71km dall'avvio. I ciclisti hanno proseguite sulle strade romagnole, fino a quando ai -68,6 partono in tandem Pellaud e Gabburo. Ai -24,1 Gougeard allunga e riprende i due. Questo terzetto non ha scampo, infatti il gruppo diventa compatto ai -3,1. Tra molti spartitraffico e brutte cadute volatone di Caleb Ewan, a scorrere Nizzolo e Viviani.

6a tappa: 13/05 Grotte di Frasassi-Ascoli Piceno(San Giacomo) di 160km. Superano Fabriano in 26 uomini, ma solo Cataldo, Mader, Guglielmi, Jenssens, MohoriC, Ravanelli, Bouchard e Mollema riescono a conquistare la fuga. Il GPM Forca di Gualdo viene attraversato per primo da Bouchard e poi gli altri sette fuggitivi, comunque in discesa scappano Mohoric e Cataldo. Nel frattempo il gruppo si spezza in più tronconi e la maglia rosa si ritrova dietro. Davanti ritornano in otto lungo l'ascesa di Forca di Presta, che viene oltrepassata da Mohoric. Poi giù in una discesa di 20km Mohoric e Mader corrono più veloci e al duo si aggiungono Mollema e Cataldo. Invece Ciccone, Bettiol e Bardet lasciano il gruppo e riprendono Jenssens, Ravanelli e Guglielmi, solo che la Ineos Grenadier è implacabile con i sei che aveva davanti. I quattro hanno transitato Ascoli Piceno e hanno cominciato l'ultima salita sul Colle San Giacomo. Ai -13,6 Mohoric termina il suo lavoro e i tre proseguono. Poi ai -3,3 Mader scatta, mentre dal gruppo parte Martinez e poco dopo Bernal riprende il compagno di squadra con Ciccone, Evenepoel e Martin I quattro tentano di riacciufare lo svizzero. Sotto una forte e intensa pioggia regge uno stanchissimo Gino Mader, dietro volata a quattro regolata da Bernal e Martin. C'è una nuova maglia rosa da affidare al primo ungherese nella storia del Giro d'Italia, ossia Attila Valter.

7a tappa: 14/05 Notaresco-Termoli di 181km. Christian, Pellaud e Marengo partono subito, appena c'è lo sbandieramento. Questo terzetto ha affrontato in testa il GPM di Chieti, che se lo è aggiudicato Pellaud, e il traguardo volante di Crecchio, che ha vinto Marengo, il quale ha fatto anche suo l'altro traguardo volante di giornata posizionato a Fossacesia Marina. Il gruppo non ha voluto perdere un'occasione per una volata, così i fuggitivi vengono riassorbiti ai -17,1. Nell'ultimo strappo Albanese e Oss cercano di approfittarne, ma le squadre dei velocisti cuciono. C'è confusione e prova ad anticipare Gaviria, però da dietro sale di intelligenza e potenza Caleb Ewan e a più di una bici Cimolai e Merlier.

8a tappa: 15/05 Foggia-Guardia Sanframondi di 170km. La fase d'avvio è stata frenetica, infatti la fuga fa fatica ad andare in porto, ma alla fine ci riescono in nove, ovvero Gougeard, Gavazzi Campenaerts, Oliveira, Carboni, Goossens, Gavira, Lafay e Arndt. La salita Bocca della Selva l'ha transitata per primo Goossens e poi giù in discesa cade Gaviria senza conseguenze riuscendo, comunque, a rientrare sugli otto davanti. Proseguono verso Castelvenere e ai -19,2 scatta Campenaerts, ma gli altri chiudono il gap. Ai -12,7 Gougeard prova ad abbandonare i compagni di fuga, che sono molto attenti. Tenta anche Goossens senza successo, ma sono Campenaert e Carboni a riuscirci ai -8. Gougeard cerca di raggiungere i due, però è lui che viene ripreso. Ai -3,1 Carboni scappa, intanto Lafay va più forte tanto da andarsene. Gavazzi supera Carboni, però a Guardia Sanframondi arriva primo Victor Lafay, secondo Gavazzi e un velocissimo Arndt.

9a tappa: 16/05 Castel di Sangro-Campo Felice(Rocca di Cambio) di 158km. Dopo 28,5km dalla partenza se ne vanno Bouchard, Cataldo, Fabbro e il Passo di Godi lo hanno scollinato, oltre ai tre, Madre, Mollema, Edet, Warbasse, Carr, Bouwman, Hirt, Storer, Villella, Zana, Battistella, Guerreiro, Caruso e Mohoric, che è caduto rovinosamente tanto da dover salire sull'ambulanza. In una discesa tortuosa si rimescolano i fuggitivi, che sono Guerreiro, Gallopin, Sanchez, Visconti, Bouchard, Ulissi, Storer, Zana, Fabbro, Edet, Carr, Bennett, Bouwman, Rubio, Kangert e Mollema. Ci prova anche Sepulveda e nella salita di Forca Caruso l'argentino raggiunge i sedici. Lungo l'ascesa di Ovindoli Bennett, Guerreiro, Bouchard, Mollema, Edet, Fabbro e Carr aumentano la velocità, ma passano in testa il GPM Carr e Bouchard. Al loro inseguimento ci sono Mollema, Storer e Bouwman, intanto ai -9,5 Bouchars scatta e per primo inizia la scalata di Campo Felice. Ai -4 Bouwman tenta di riacciuffare il francese e lo fa nei 1600m di sterrato, mentre dal gruppo si stacca la maglia rosa. Bernal e Ciccone fanno un forcing tale da prendere i due fuggitivi ai 400m dal traguardo. Con un'azione dirompente sui tratti ardui dello sterrato Egan Bernal conquista la tappa e la maglia rosa, a 7sec Ciccone e Vlasov.

10a tappa: 16/05 L'Aquila-Foligno di 139km. I fuggitivi di giornata sono stati Pellaud, Rivi, Marengo, Van Der Hoorn e Goossens, che sono partiti poco più in là del km0. Questi cinque si sono giocati il traguardo volante di Santa Rufina e hanno dovuto fermarsi per pochi minuti davanti a un passaggio a livello chiuso. Il gruppo, però, li riprende ai -43,4 sotto la forte andatura della Bora Hansgrohe, che ha cercato di far staccare più velocisti possibili. A Foligno, così, il vincitore è Peter Sagan, subito dopo Gaviria e Cimolai.

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