lunedì 29 maggio 2017

In questa ultima settimana al cardiopalma sono successi tanti imprevisti lungo le strade della Lombardia, del Trentino Alto Adige, della Svizzera per un breve tratto, del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e la crono conclusiva in Piazza Duomo a Milano.
16a tappa: 23/05 Rovetta-Bormio di 222km. Tappone alpino con doppia ascesa dello Stelvio che al primo passaggio sarà la Cima Coppi di questo Giro d'Italia n.100 con 2758m da scalare. La prima asperità della giornata è stata il Passo del Mortirolo, che hanno dedicato a Michele Scarponi. Un folto gruppo si è apprestato a scalarlo ma Luis Leon Sanchez è stato colui che ha condotto in testa l'ascesa e ha conquistato il Gpm dedicato al suo compagno di squadra. Dopo rimangono davanti Deignan, Landa, Fraile, Sanchez, Kruijswijk, Hirt, Senni, Rolland, Dombrowski, Woods, Grosschartner, Foliforov, De Plus, Berhane, Anton, Henao, Ten Dam, Anacona, Bilbao Lopez, Kiryienka, Mendes, Ravasi, Rui Costa, Verona, Amador, Izaguirre. Passano dal traguardo di Bormio per poi scalare i 21km700m del Passo dello Stelvio, in cui molti si staccano per le dure pendenze. La Cima Coppi è stata conquistata da Mikel Landa Meana e insieme a lui sono rimasti Anton, Deignan, Hirt, Anacona, Izaguirre, Kruijswijk, Sanchez e Amador. Quest'ultimo fa la differenza in discesa ma Landa non lo molla, anche se ai -50,1 si aggiungono anche kruiswijk, Deignan, Anacona, Hirt e Anton. Ancora un'ascesa dello Stelvio sul versante svizzero chiamato Umbrailpass, in cui Deignan dopo un lungo lavoro lascia gli altri fuggitivi. Ai -34 rompe gli indugi Kruijswijk a cui si accoda Landa e Hirt. La maglia rosa Dumoulin, intanto, ha un problema intestinale e si stacca riuscendo a contenere gli attacchi degli altri uomini di classifica; infatti Nibali, Pozzovivo, Quintana e Zakarin scappano e in discesa riprendono Kruijswijk e Hirt. Ritornati in Italia Nibali va giù spedito seguito da Landa e insieme arrivano a Bormio. Nella volata a due vince Vincenzo Nibali, ad una ruota Landa e a 11" Quintana.
17a tappa: 24/05 Tirano-Canazei di 219km. Scollinano l'Aprica e Passo del Tonale Rolland, Mohoric e Brutt con un gruppo di 39 al loro inseguimento. Nella discesa scendono a tutta velocità Brutt e Mohoric che proseguono in coppia, mentre Rolland si unisce ai contrattaccanti. Nel terzo Gpm di giornata Mohoric prova da solo, intanto dietro c'è una gran bagarre, da cui Busato, Conti, Sutherland, Van Garderen, Rolland, Amezqueta, De Plus, Devenyns, Rui Costa, Janse Ven Rensburg, Roy e Barbin ne escono vincitori e cercano di riacciuffare lo sloveno riuscendoci ai -60,5. Dopo un paio di chilometri si aggregano anche Polanc, Ventoso, Woods, Gorsschartner, Samoilau, Monfort, Teklehaimanot, Fraile, Izaguirre,  Bernard, Barta e Puccio. I 25 corrono compatti e ai -16,8 iniziano gli scatti. In progressione si allontana Conti però Sutherland, Busato, Woods, Van Garderen, Rui Costa, Izaguirre sono i primi a riprenderlo e poco dopo anche gli altri. Dopo gli 8km Pierre Rolland coglie l'attimo e fa il vuoto, gli atri fuggitivi possono fare solo la volata dei piazzamenti: Faria da Costa e Izaguirre.
18a tappa: 25/05 Moena-Ortisei di 137km. Avvio velocissimo in questa tappa dolomitica per creare la fuga. I primi a riuscirci sono Boaro, Berhane, Rosa e Rosskopf e sul Pordoi vengono raggiunti da Foliforov, Deignan, Anacona, Siutsou, Villella, Dombrowski, Plaza, Hirt, Van Garderen. Il Val Parola vede protagonisti Cataldo, Rolland, Amador, Fraile, Stuyven, Pedersen, Landa e i fuggitivi che li precedevano. Invece sulle rampe del Gardena allungano Dombrowski, Berhane e Plaza ma si aggiungono Rosa, Landa, Villella, Hirt, Van Garderen e Fraile; dal gruppo abbiamo l'attacco di Quintana e dopo lo fa anche Nibali con la maglia rosa all'inseguimento che si riunisce con loro sul Gpm. Da Ortisei salgono il Passo Pinei Landa, Berhane, Dombrowski, Villella, Van Garderen, Hirt e Rosa, che dopo aver tirato per tutte le salite si stacca. Nella discesa fra i fuggitivi fanno la differenza Landa e Van Garderen e affrontano con un bel distacco il Gpm Pontives. Nel tratto più duro della salita ci riprova Quintana con scarso successo, intanto in testa i due lottano scattando a vicenda. Pozzovivo e Pinot evadono dal gruppo maglia rosa riprendendo Hirt; i primi tre della classifica si studiano mentre Zakarin, Kruiswijk e Mollema li lasciano da soli. Tra i due fuggitivi di giornata è uscito vincente Tejay Van Garderen, poi Landa e un po' più staccato Pinot.
19a tappa: 26/05 San Candido-Piancavallo di 191km. Nell'ultima tappa con arrivo in salita Rolland, Herrada, Teklehaimanot, Rui Costa, Van den Broeck, Muhlberger, Koshevoy, Boem, Shalunov, De Plus, Chevreir, Bilbao Lopez, Paterski e Ludvigsson evadono dal gruppo. Nella lunga discesa di giornata le squadre di Nibali, Quintana, Pinot e Zakarin attaccano la maglia rosa Dumoulin. Questo gruppo riprende i 14 ai -95,4. Sul Sella Chainzutan la maglia rosa con gli altri rientrano sugli attaccanti e in contro piede prendono il largo Sanchez, Rolland, Rui Costa, Henao, Shalunov. Vanno via anche Rojas, Landa, Koshevoy, Plaza, Mollard, Chevrier, Rota, Herrada, Visconti, Capecchi, Busato, Boem, che riacciuffano i 6 ai -51. Ai piedi del Piancavallo i fuggitivi fanno scatti contro scatti e i primi a cominciare i 15km di salita sono Sanchez e Mollard, anche se lo spagnolo lascia presto il francese. Ai 14,3 Rui Costa va riprendere Sanchez ma ben presto si ritrova da solo con alle calcagna Landa. Ai -10 lo spagnolo e il portoghese fanno coppia in salita, intanto la maglia rosa si stacca sulle prime rampe e si avvantaggiano su tutti Pozzovivo e Zakarin. In testa alla corsa si lancia in un assolo Mikel Landa Meana, che dedica la vittoria all'amico Michele Scarponi, a 1e48 Faria da Costa e a qualche secondo Rolland. Nairo Quintana sfila la maglia rosa all'olandese.
20a tappa: 27/05 Pordenone-Asiago di 190km. Nell'ultima tappa in linea di questo Giro d'Italia n.100 vanno in fuga Pozzato, Slagter, Belkov, Devenyns, Teuns, Ladagnous. Ad inseguirli ci sono Andreetta e Muhlberger che dopo vari chilometri a bagnomaria vengono riassorbiti dal gruppo. I 6 fuggitivi sono i primi a scalare il Monte Grappa e Pozzato si sfila proseguendo con il suo passo. Dal gruppo c'è il forcing della Katusha Alpecin che fa far fatica agli altri uomini di classifica. Scollina i 1620m del Monte Grappa Devnyns che viene raggiunto in discesa da Teuns e continuano in coppia anche l'ultima salita di questo Giro. Sulle rampe del Foza rimane da solo Teuns e ai -23,4 parte Nibali ma la maglia rosa Quintana, Pozzovivo, Zakarin, Pinot lo riprendono assieme agli altri della classifica. Riscattano decisi Zakarin e Pozzovivo, ma la maglia rosa non lascia molto spazio con Nibali. I due proseguono riacciuffando Teuns, intanto Pinot riprende Quintana e Nibali. Pozzovivo e Zakarin scollinano per primi, però in discesa ai -10,4 si forma un quintetto che fa la volata. Il vincitore è Thibaut Pinot, alle sue spalle Zakarin e Nibali.
21a tappa: 28/05 Monza-Milano di 29,3km. Questa è l'ultima cronometro individuale del Giro d'Italia n.100. La classifica è molto aperta e i corridori hanno corso quest'ultima tappa dall'autodromo di Monza effettuando un giro completo del circuito e poi strada dritta fino al Duomo di Milano. Il primo Jos Van Emden l'ha conclusa in 33minuti08secondi a 53,058 km/h, a 15" la nuova maglia rosa Dumoulin e a 27" il campione italiano delle crono Quinziato.
Dopo ci sono stati i festeggiamenti per tutti e per la prima volta nella storia del Giro d'Italia ha vinto la maglia rosa un olandese Tom Dumoulin, con lui sul podio Nairo Quintana e Vincenzo Nibali. Le altre maglie di questo Giro sono state: maglia azzurra Mikel Landa Meana; maglia ciclamino Fernando Gaviria e maglia bianca per il secondo anno consecutivo Bob Jungels.
Le cose che mi sono piaciute di questo Giro d'Italia n.100 sono state: la vittoria dopo 179km di fuga di Jan Polanc che ha scalato da solo l'Etna; la tenacia di Geraint Thomas che prima della salita del Blockhaus è caduto ma ha affrontato a tutta la salita senza perdersi d'animo; l'incontenibile felicità di Pierre Rolland, che ha saputo cogliere l'attimo e vincere; la caparbietà di Mikel Landa Meana che dopo due secondi posti è riuscito a vincere e dedicare la tappa a Michele Scarponi. E poi è stato un Giro molto bello perché si è risolto tutto proprio negli ultimi metri di questa lunga e faticosa corsa rosa.

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