domenica 25 maggio 2025


 La cronometro in terra toscana, che si è dipanata fra Lucca e Pisa, ha riacceso le micce nel Giro d'Italia 2025. Dopodiché hanno lasciato a Toscana per procedere verso l'Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, per una tappa è stata protagonista la Slovenia con l'arrivo di Nova Gorica e poi di nuovo il Veneto con Asiago passando per il Monte Grappa.

10a tappa: 20/05 Lucca-Pisa di 28,6km. La seconda cronometro del Giro 108 ha collegato Lucca a Pisa con due intermedi, ovvero Pontetto a 8,3 e Asciano a 20,5chilometri dal traguardo. Il più veloce a raggiungere la Torre Pendente è Daan Hoole con un tempo di 32minuti e 30secondi e una velocità media di 52.800km/h, a 7secondi Tarling e a 10secondi Hayter.

11a tappa: 21/05 Viareggio-Castelnovo ne' Monti di 186km. L'inizio della tappa è stato frizzante con moltissimi corridori che volevano comporre la fuga. I primi a prendere un po' di margine sono Cattaneo e Voisard, solo che non riescono ad andare lontano. Tra coloro, che sono scattati per la fuga, c'è anche la maglia rosa Del Toro. Scalano l'Alpe San Pellegrino con pendenze fino al 20%, ma solo ai -81,4 i fuggitivi riescono ad evadere e sono Quintana, Plapp, Bilbao, Poels e Fortunato. Ovviamente il gruppo maglia rosa era spezzettato, ma in discesa si riunisce. Fortunato si aggiudica lo sprint di Cerredolo e il GPM di Toano, invece Quintana fa suo il traguardo con abbuoni di Villa Minozzo. Il gruppo conduce con una forte andatura tanto da riprendere ai -9,6 Fortunato. Quando riassorbono gli altri quattro fuggitivi parte in contropiede Carapaz, che conquista il GPM di Pietra di Bismantova. Cercano di riacciuffare l'ecuadoriano, ma a Castelnovo ne' Monti è proprio Richard Carapaz a vincere, a 10secondi sprint della maglia rosa Del Toro e Ciccone.

12a tappa: 22/05 Modena-Viadana(Oglio-Po) di 172km. La partenza ufficiale è a dopo due chilometri dal km0 per permettere il rientro di due corridori attardati. Lasciano andare in fuga Epis, Pietrobon e Tarozzi. I tre vanno di comune accordo e i Gran Premi di Montagna, ossia Boiso e Borsea, li ha passati per primo Tarozzi, mentre Pietrobon ha conquistato lo sprint di Felina e quello di Sant'Ilario d'Enza è per Epis. I lunghi tratti di pianura agevolano il gruppo, che riprende ai 36,8 due fuggitivi. Pietrobon prova a resistere, poi ai -33,5 esce Heiduk per passare secondo al traguardo con abbuoni di Brescello. Pietrobon continua la sua fuga fino all'ingresso del circuito di 26chilometri, dopo più di 141chilometri da fuggitivo. Le squadre dei velocisti si organizzano per la volata. Van Uden anticipa tutti, potendosi accontentare solo del secondo posto, perché il successo è di Olav Kooij e terzo Turner.

13a tappa: 23/05 Rovigo-Vicenza di 180km. Dopo quattro chilometri dalla partenza cominciano i primi attacchi per la fuga. Bystrom si avvantaggia e dietro ci sono Mozzato, Miholjevic, De Bondt, Germani, Milesi, Hamilton, Magli e Mattia Bais, che fa suo il GPM di Passo Revello e lo sprint di Noventa Vicentina. I nove fuggitivi proseguono con De Bondt, che transita sotto l'arco dello sprint di San Bonifacio. Ai -50 Germani guadagna dei secondi sui compagni di fuga, che poco dopo vengono ripresi. Inizia l'ascesa di San Giovanni in Monte e il gruppo si sgretola, invece Germani viene riacciuffato da Scaroni, che conquista il GPM. I due proseguono con una distanza esigua dal gruppo e passano al traguardo di Vicenza per immettersi nel circuito di 20chilometri. Ai -12 Scaroni molla Germani e riesce a prendersi gli abbuoni di Arcugnano, prima di essere ripreso anche lui. Nell'ultima discesa scappano Bardet e Vacek, i quali provano a dare tutto per vincere. Solo che negli ultimi 500metri li passano a tutta velocità e la maglia ciclamino Mads Pedersen conquista la sua quarta vittoria a questo Giro d'Italia, poi Van Aert e più dietro la maglia rosa Del Toro.

14a tappa: 24/05 Treviso-Nova Gorica/Gorizia di 195km. A Oderzo il gruppo si allarga sulla sede stradale per permettere la fuga di Asgreen, Davy, Marcellusi, Maestri e Meitjes, che ai -155,5 si rialza su suggerimento dell'ammiraglia. I quattro battistrada hanno corso per le strade venete e friulane con Maestri che prende gli abbuoni di Manzano. Ai -45,7 c'è l'ingresso in Slovenia e ai -800m da Goniace San Martino Davy molla i compagni di fuga, invece Asgreen passa il GPM. Poi ai -33,1 per un breve tratto tornano in Italia e ai -26,5 entrano nel circuito da ripetere due volte, che si è dipanato nei comuni di Gorizia e Nova Gorica. Nella prima ascesa di Saver scollina Asgreen in testa, ma nel gruppo c'è una caduta che lo divide in pezzi. I tre passano sotto il traguardo. Nella seconda ascesa di Saver è ancora Asgreen vincente e allunga sui due italiani, che ai -2 finiscono nel gruppetto maglia rosa. A Nova Gorica giunge solitario Kasper Asgreen, poi volata di Groves e Kooij.

15a tappa: 25/05 Fiume Veneto-Asiago di 219km. Ancora niente fuga quando giungono al traguardo volante di San Martino Colle Umberto, dove transita per primo la maglia ciclamino Pedersen. Il Muro Ca' del Poggio, nonostante sia stato breve con i suoi 1,1chilometri, ha scombussolato il ritmo del gruppo e ancora nessuno riesce a comporre la fuga. Ai -149 si forma un gruppone di fuggitivi con Tarling, Steinhauser, Gaudu, Brenner, Frigo, Formolo, Martinez, Ulissi, Meintjes, Cattaneo, Garofoli, Rubio, Conci, Arrieta, Milesi, Vacek, Plapp, Bilbao, Rochas, De Pretto, Busatto, Aleotti, Scaroni, Doull, Thierry, Houle, Prodhomme, Lemmen, Geniez, Turner, Konrad, Cepeda, Zana, Leemreize, Mattia Bais, Stork e Fiorelli. Nello sprint di Possagno passa Frigo, poi Conci, Vacek e De Pretto anticipano la scalata del Monte Grappa. I tre sono i primi a mettere le bici sulla salita, poi Tarling e infine il resto dei fuggitivi. Durante la scalata dei 25,1 chilometri i tre davanti vengono ripresi e dal gruppo Bernal scatta con Del Toro, Arensman e Gee. Ai 1611m del Monte Grappa è Fortunato a conquistare il GPM, invece in discesa evade Frigo. Terminata la lunghissima discesa il gruppo compatto insegue Frigo e subito comincia la bagarre per provare un'altra evasione. Scaroni, Zana, Verona, Fiorelli, Bilbao, Prodhomme, Garofoli, Stork, Bardet e Lemmen ci riescono e con Frigo costituiscono la nuova fuga. Gli undici iniziano la salita di Dori, lunga 16,4, e dopo poco più di due chilometri di ascesa Verona parte con Garofoli, ma lo spagnolo spinge di più. C'è il passaggio per Enego e si prosegue la scalata, intanto Zana abbandona gli altri fuggitivi e riacciuffa Garofoli. Ai -30 Roglic si stacca dal gruppo maglia rosa, mentre il GPM di Dori è per Verona, che al cartello dei -20 ha 28secondi da Garofoli e Zana, su cui si aggiungono Prodhomme, Stork, Scaroni e Bardet. I sei si impegnano per chiudere sullo spagnolo e resistono alla rimonta del gruppetto maglia rosa. Lì, dove si produce il formaggio di Asiago, però, vince in solitaria Carlos Verona, poi allungo di Stork e volata di Scaroni.

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