sabato 22 marzo 2025

 Il 2025 è un anno particolare per la Milano-Sanremo, in quanto dopo vent'anni hanno corso anche le donne. Le cicliste sono partite da Genova per affrontare 156 chilometri e, una volta giunte a Genova Voltri, si sono immesse nello stesso percorso effettuato dagli uomini. A Sanremo il podio ha visto protagoniste la campionessa europea Lorena Wiebes, seconda l'olandese Marianne Vos e terza la svizzera Noemi Ruegg. Invece, gli uomini per la 116esima edizione della Classicissima di Primavera sono partiti per il secondo anno consecutivo da Pavia per eseguire un tracciato di 289km. Il km0 era avvolto nella nebbia, quando diversi corridori hanno tentato di conquistare la fuga. Nell'anello, che li riportava a Pavia, i primi a evadere sono stati Verre, Marcellusi e Nencini e al loro inseguimento si sono messi Le Berre, Stewart, Veistroffer e Turconi, che li hanno raggiunti ai -263,8. Sbaragli ha cercato di agguantare i sette fuggitivi, che lo hanno atteso, così ai -254,5 sono in otto davanti alla corsa. Sotto alla pioggia hanno continuato a pedalare e, dopo aver scalato e ridisceso il Passo del Turchino, i ciclisti si sono potuti sbarazzare delle mantelline. Fin dall'inizio Dillier è rimasto in testa al gruppo per mantenere una giusta distanza dai battistrada. Da Spotorno l'idillio degli otto non è più come prima, anche se non hanno ancora intenzione di darla vinta al gruppo. L'andamento della corsa si è fatto più accelerato in avvicinamento al Capo Mele, dove Nencini si è sfilato. Sul Capo Cervo Sbaragli è costretto a cambiare la bici per una foratura, ma in discesa riesce a rientrare sui battistrada. Dopo cinquecento metri del Capo Berta Turconi ha abbandonato i compagni di fuga, mentre Marcellusi è scattato e da solo ha attraversato Imperia con alle calcagna Veistroffer e Le Berre. La velocità del gruppo è tale da ridurre sempre più il gap, recuperando prima i francesi e ai piedi della Cipressa l'ultimo fuggitivo. L'UAE ha lanciato Pogacar, che è scattato ai -3 dalla vetta, su cui si sono accodati Van der Poel, Ganna e Gregoire, il quale ha patito il ritmo. Ai -1,5 con un'altra accelerata dello sloveno Ganna ha fatto fatica, però hanno scollinato in tre. In discesa Trentin ci ha provato, ma il gruppo lo ha riassorbito. I tre battistrada hanno collaborato fino al Poggio quando Pogacar ha attaccato e Van der Poel si è francobollato alla sua ruota. Ganna con il suo passo si è riavvicinato, solo che Pogacar è ripartito con Van der Poel al seguito e lo sloveno ci ha riprovato ai -1,5 dalla vetta. Quasi in cima al Poggio Van der Poel ha dato una fucilata a Pogacar, che si è riaccodato. Lungo la discesa Ganna ha ridotto il distacco dai due, riprendendoli ai -900 metri. I tre si sono guardati e ai -300 dal traguardo l'olandese Mathieu Van der Poel ha sorpreso con un scatto gli altri, vincendo di nuovo dopo il 2023; a qualche metro l'italiano Filippo Ganna e a chiudere il campione del mondo Tadej Pogacar. Le cose, che mi sono piaciute di più della Milano-Sanremo 2025, sono state: la strepitosa Elisa Longo Borghini, che ai -3,6 ha provato ad anticipare le colleghe, ma purtroppo hanno ricucito per permettere lo sprint; il grande lavoro di Silvan Dillier, che dopo la formazione della fuga ha scandito l'andatura del gruppo, ricevendo pochissimi cambi dagli altri; l'azione adrenalinica dall'ascesa della Cipressa, compiuta da Tadej Pogacar, Mathieu Van der Poel e Filippo Ganna, che si sono giocati i gradini del podio della 116esima edizione della Classicissima di Primavera.

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