sabato 29 marzo 2025

 Ciao a tutti!

è il nono giorno di primavera e gli alberi sono in fiore. I prati sono puntellati da margherite e i luoghi più rocciosi sono decorati dalle violette. Questa scenografia primaverile mi ha spinta ad ambientare il racconto da 7200 battute, che ho spedito a una rivista on-line, la quale non l'ha preso in considerazione. L'altra fonte d'ispirazione è stato l'albero di pesco in fiore, che si scorge dalla finestra della mia cucina, e la sua trasformazione è il nocciolo della breve storia che ho scritto. Il racconto si intitola "La casa del pesco" e narra come la protagonista Lavinia stia affrontando un grande cambiamento. Ora smetto di darvi troppe anticipazioni e vi lascio il racconto da leggere. Buona Lettura!


Un ticchettio ruppe il silenzio della casa. Lavinia si fermò sul penultimo scalino e irrigidì la schiena. Non aveva alcuna voglia di incontrare qualcuno, così tese l’orecchio per identificare meglio il rumore. Una sorta di raschio si ripeté, sospirando raggiunse la cucina e nella penombra si avvicinò alla finestra.

sabato 22 marzo 2025

 Il 2025 è un anno particolare per la Milano-Sanremo, in quanto dopo vent'anni hanno corso anche le donne. Le cicliste sono partite da Genova per affrontare 156 chilometri e, una volta giunte a Genova Voltri, si sono immesse nello stesso percorso effettuato dagli uomini. A Sanremo il podio ha visto protagoniste la campionessa europea Lorena Wiebes, seconda l'olandese Marianne Vos e terza la svizzera Noemi Ruegg. Invece, gli uomini per la 116esima edizione della Classicissima di Primavera sono partiti per il secondo anno consecutivo da Pavia per eseguire un tracciato di 289km. Il km0 era avvolto nella nebbia, quando diversi corridori hanno tentato di conquistare la fuga. Nell'anello, che li riportava a Pavia, i primi a evadere sono stati Verre, Marcellusi e Nencini e al loro inseguimento si sono messi Le Berre, Stewart, Veistroffer e Turconi, che li hanno raggiunti ai -263,8. Sbaragli ha cercato di agguantare i sette fuggitivi, che lo hanno atteso, così ai -254,5 sono in otto davanti alla corsa. Sotto alla pioggia hanno continuato a pedalare e, dopo aver scalato e ridisceso il Passo del Turchino, i ciclisti si sono potuti sbarazzare delle mantelline. Fin dall'inizio Dillier è rimasto in testa al gruppo per mantenere una giusta distanza dai battistrada. Da Spotorno l'idillio degli otto non è più come prima, anche se non hanno ancora intenzione di darla vinta al gruppo. L'andamento della corsa si è fatto più accelerato in avvicinamento al Capo Mele, dove Nencini si è sfilato. Sul Capo Cervo Sbaragli è costretto a cambiare la bici per una foratura, ma in discesa riesce a rientrare sui battistrada. Dopo cinquecento metri del Capo Berta Turconi ha abbandonato i compagni di fuga, mentre Marcellusi è scattato e da solo ha attraversato Imperia con alle calcagna Veistroffer e Le Berre. La velocità del gruppo è tale da ridurre sempre più il gap, recuperando prima i francesi e ai piedi della Cipressa l'ultimo fuggitivo. L'UAE ha lanciato Pogacar, che è scattato ai -3 dalla vetta, su cui si sono accodati Van der Poel, Ganna e Gregoire, il quale ha patito il ritmo. Ai -1,5 con un'altra accelerata dello sloveno Ganna ha fatto fatica, però hanno scollinato in tre. In discesa Trentin ci ha provato, ma il gruppo lo ha riassorbito. I tre battistrada hanno collaborato fino al Poggio quando Pogacar ha attaccato e Van der Poel si è francobollato alla sua ruota. Ganna con il suo passo si è riavvicinato, solo che Pogacar è ripartito con Van der Poel al seguito e lo sloveno ci ha riprovato ai -1,5 dalla vetta. Quasi in cima al Poggio Van der Poel ha dato una fucilata a Pogacar, che si è riaccodato. Lungo la discesa Ganna ha ridotto il distacco dai due, riprendendoli ai -900 metri. I tre si sono guardati e ai -300 dal traguardo l'olandese Mathieu Van der Poel ha sorpreso con un scatto gli altri, vincendo di nuovo dopo il 2023; a qualche metro l'italiano Filippo Ganna e a chiudere il campione del mondo Tadej Pogacar. Le cose, che mi sono piaciute di più della Milano-Sanremo 2025, sono state: la strepitosa Elisa Longo Borghini, che ai -3,6 ha provato ad anticipare le colleghe, ma purtroppo hanno ricucito per permettere lo sprint; il grande lavoro di Silvan Dillier, che dopo la formazione della fuga ha scandito l'andatura del gruppo, ricevendo pochissimi cambi dagli altri; l'azione adrenalinica dall'ascesa della Cipressa, compiuta da Tadej Pogacar, Mathieu Van der Poel e Filippo Ganna, che si sono giocati i gradini del podio della 116esima edizione della Classicissima di Primavera.

domenica 16 marzo 2025

Oggi vi parlerò del libro "L'amore è solo un gioco-The cheat sheet" di Sarah Adams. Lo ha adocchiato mia sorella Carlotta che poi me l'ha regalato a Natale.

Vi scrivo una breve trama: Bree Camden è un'insegnante di danza classica, che da sempre è innamorata del suo migliore amico, nonché quaterback della LA Sharks. Non si è mai dichiarata, perché ha paura di perdere la loro amicizia. Nathan Donelson è ignaro di tutto e ogni giorno con la sua gentilezza la sta conquistando sempre di più. Dopo qualche tequila di troppo Bree confessa ad una giornalista il suo amore per Nathan, così tutta l'America lo viene a sapere. Lei nega tutto, ma l'agente consiglia loro di far finta di essere una coppia e Bree è terrorizzata, anche perché Nathan si comporta in modo poco platonico. Il Super Bowl si avvicina sempre di più e cosa accadrà all'amicizia di Bree e Nathan?

E' una storia che dovete leggere, soprattutto se amate i libri romantici. E' dolcissimo il personaggio di Nathan, che rappresenta il classico gigante buono, completamente dedito alle persone che ama. E' fortissima anche Bree, che cerca in tutti i modi di ricordare il fatto di essere amici per paura di perdere un amico straordinario. Un libro perfetto, perché mescola bene romanticismo e il mondo dello sport. E' un libro da 30 e lode, quindi da non perdere assolutamente.

sabato 8 marzo 2025

Buona festa della donna a tutte!

in questa giornata, dedicata all'emancipazione e alla realizzazione della donna, ho pensato di congiungere questa ricorrenza con l'Ottantesimo anniversario dalla liberazione dal nazifascismo. Il 25 aprile ne riparlerò di nuovo, ma oggi vorrei ricordare tutte le donne che hanno contribuito alla Liberazione. Durante i terribili anni della Seconda Guerra Mondiale molte donne avevano dovuto sostituire gli uomini in molti settori lavorativi, visto che chi era abile era stato costretto a combattere nei vari fronti di guerra. Quando Mussolini venne arrestato e i nazisti cominciarono a invadere l'Italia, gli uomini rimasti si sono dati alla "macchia" per combattere questa situazione devastante, diventando così partigiani. Tra le loro fila c'erano anche tantissime donne. Le più famose sono state Teresa Mattei, Irma Bandiera, Ines Bedeschi, Livia Bianchi, Gabriella Degli Esposti, Cecilia Deganutti, Anna Maria Enriquez Agnoletti, Tina Lorenzoni, Ancilla Maringhetto, Clorinda Menguzzato, Irma Marchiani, Norma Pratelli Parenti, Rita Rosani, Modesta Rossi Palletti, Virginia Tonelli, Iris Versari e tante altre, molte delle quali hanno perso la vita per conquistare la libertà. Alcune di loro facevano le Staffettiste, ovvero portavano le comunicazioni cercando di superare i posti di blocco, e altre erano Combattenti, imbracciando le armi insieme agli uomini. Mia nonna Maria Simonassi, la mamma di mio papà, in quel periodo era infermiera presso l'ospedale Villa Scassi di Genova. In realtà mia nonna avrebbe voluto fare il medico, ma all'epoca per una donna era difficilissimo arrivare a farlo. Era, comunque, molto brava nel suo lavoro da infermiera, così, quando giungevano notizie di ferimenti fra i partigiani, i dottori mandavano lei. Mia nonna si incastrava in mezzo alle trecce i bisturi e altri ferri medici e partiva per raggiungere i partigiani feriti. Quando mio papà me l'ha raccontato, dato che mia nonna narrava molto poco di quel periodo della sua vita, mi sono sentita molto orgogliosa e ogni volta mi ricorda di lottare per la libertà e per la mia realizzazione e quella delle altre donne. Chiuderò questo racconto con un'immagine, che al centro ha una fotografia di una sfilata di donne partigiane, risalente immediatamente dopo il 25 aprile 1945. Ovviamente è incorniciata dalla mimosa, fiore regalato alle staffettiste dai partigiani e simbolo della resilienza delle donne, che in questo caso ci hanno permesso di vivere nella democrazia e di avere la possibilità di essere libere.