mercoledì 8 marzo 2017

Buona festa delle donne a tutte!
di recente ho recensito "Jane Eyre" di Charlotte Bronte e fra le pagine di questo libro ho letto una bella frase sulle donne, che volevo proporvi ma prima vorrei raccontarvi chi era questa scrittrice inglese.
Charlotte Bronte nacque nel 1816 a Thornton nello Yorkshire. Alla morte della madre, avvenuta molto presto, lei e le sue sorelle vennero mandate dal padre in una scuola per figlie di ecclesiastici, dove le condizioni assolutamente spaventose dell'istituto fecero morire due delle sue sorelle e compromisero la sua salute. Dopo continuò i suoi studi presso una scuola per signorine, dove insegnò per un periodo, e nel 1842 si recò a Bruxelles per studiare francese. Da sempre aveva avuto la passione per la scrittura, infatti assieme alle sorelle Emily e Anne e il fratello creavano con i soldatini delle avventure che poi trascrivevano. Quando fece ritorno in Inghilterra dal Belgio, decise di pubblicare le sue storie con lo pseudonimo Currer Bell. Morì nel 1855 in attesa del suo primo figlio.
Ora vi lascio con la frase che mi ha colpita e quello che scrisse Charlotte Bronte nel 1847, secondo me, è ancora attualismo; nonostante siano passati secoli dalle sue parole la condizione della donna non è cambiato moltissimo.
"In genere si ritiene che le donne siano molto tranquille; ma loro provano gli stessi sentimenti degli uomini, le loro facoltà hanno bisogno di esercizio, i loro sforzi di un campo d'azione, tanto quanto i loro fratelli. Le donne soffrono dell'eccessiva repressione e immobilità, proprio come ne soffrirebbero gli uomini; e hanno corte vedute i loro privilegiati compagni quando dicono che dovrebbero limitarsi a preparare pudding e fare la calza, suonare il pianoforte e ricamare borsette. E' da ottusi condannarle o deriderle, se cercano di andare oltre o imparare di più di quanto l'usanza abbia decretato necessario per il loro sesso."
Charlotte Bronte
 
 

Nessun commento:

Posta un commento