mercoledì 2 luglio 2014


Oggi vi parlerò del libro "Le lettere segrete di Jo" di Gabrielle Donnelly. Quando ho letto che raccontava della storia delle nipoti delle protagoniste del libro "Piccole donne" di Louisa May Alcott, ho deciso di prenderlo perché ero troppo curiosa di leggere le loro avventure.
Vi scrivo una breve trama: Emma, Lulu e Sophie sono tre sorelle, una diversa dall'altra. Emma lavora in un ufficio e si deve sposare con Matthew; Sophie è una ragazza distratta ma decisa a diventare una brava attrice di teatro e Lulu è laureata in biochimica ma non vuole assolutamente fare il lavoro per cui ha studiato. Riunite nel consueto brunch domenicale le sorelle litigano e Fee, la madre delle ragazze, placa i loro animi mandando Lulu in soffitta alla ricerca di un ricettario, che vuole urgentemente la zia Amy di Boston. Nessuno la sopporta ma è l'unica parente della madre, così Lulu si mette a rovistare fra la polvere e le ragnatele trovando una vecchia valigia. Quando la apre, scopre molte lettere segrete della loro trisnonna Jo March. Da quel momento Lulu, appena può staccare dai suoi lavoretti, corre nella soffitta a leggere la storia della sua parente che visse fino a cento anni. Emma, nel frattempo, è impegnata nell'organizzazione del suo matrimonio; Sophie, invece, riesce ad ottenere un parte in una serie televisiva e viene sostenuta dal suo migliore amico Jamie, che è segretamente innamorato di lei. Lulu, al contrario, sta vivendo un periodo difficile, in cui cambia spesso lavoro e scopre che il padre ha avuto un flirt con un'altra donna, e l'unica sua consolazione sono lettere di Jo. Poco alla volta le cose migliorano, infatti capisce il lavoro adatto a lei e conosce Liam, il fratello della sua migliore amica, che le fa battere forte il cuore. Dopo il matrimonio di Emma, Lulu decide di condividere con le sorelle e la madre le lettere segrete della trisnonna Jo.
Mi è piaciuta questa prosecuzione dei libri della Alcott ed è stato divertente leggere le avventure di queste tre sorelle così diverse. Poi questo libro mi ha fatto venire voglia di rileggere "Piccole donne";)

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