Vi scrivo una breve trama: Edmond Dàntes è un giovane marinaio su un tre alberi, chiamato Pharaon, che nell'ultima attraversata verso Marsiglia è stato costretto a ricoprire il ruolo di capitano, visto che quello designato è morto durante la navigazione. Nel viaggio Edmond, rispettando l'ordine del suo capitano, si è fermato sull'isola dell'Elba, dove gli è stato chiesto di andare a Parigi, una volta tornato in Francia. Questo comportamento viene apprezzato dall'armatore Morrel, che gli propone di diventare il nuovo capitano del Pharaon. Edmond è al settimo cielo, ma ha fretta di ritornare dal padre e dalla fidanzata Mercedes, prima della partenza per la capitale. Tutta questa fortuna del ragazzo infastidisce diversi uomini che ordiscono un piano per mettergli dei bastoni tra le ruote. Edmond è molto felice, però il giorno del suo matrimonio con Mercedes viene arrestato da dei soldati del re. Dopo un processo sommario, da parte di un sostituto procuratore del re che ha qualcosa da nascondere, Edmond viene accusato ingiustamente di essere un bonapartista e viene internato nel castello d'If. Trascorrono quattordici anni nei fondi del carcere, quando inaspettatamente riesce a conoscere il prete Don Faria, che gli insegna molte cose, tra le quali delle capacità strategiche molto utili e come raggiungere un tesoro nell'isola di Montecristo. Questi insegnamenti gli consentono di evadere e, quando riesce a tornare a Marsiglia, scopre che la sua fidanzata ha sposato uno dei suoi nemici e tutti coloro che gli volevano bene vivono nella più completa sfortuna, mentre chi gli ha voluto male vive nel lusso più sfrenato. Edmond vuole vendetta, seguendo il motto "Attendere e sperare".
E' una storia meravigliosa, in cui fin dalle prime pagine si patteggia per Edmond, che all'inizio è un uomo troppo buono ma, grazie agli insegnamenti di Don Faria, apprende le piccolezze dell'umanità tanto da diventare un uomo di mondo. Dumas padre ti fa catapultare meravigliosamente nella Francia e in quella che poi diventerà l'Italia degli inizi dell'Ottocento. Descrive perfettamente l'animo umano, soffermandosi su come l'invidia possa rovinare la vita di una persona. Di fatti, lo scrittore stesso scrive l'intento del suo libro, ovvero: "un uomo, che perseguitato dalla società, ha un conto terribile da regolare con lei". Sono più di milleduecento pagine, ma ne vale proprio la pena, una volta nella vita, di leggere questo meraviglioso libro, in cui si intrecciano alla perfezione tutti i generi letterari senza risultare pesante.