giovedì 14 novembre 2019


Oggi vi parlerò del libro "La ragazza del treno" di Paula Hawkins. Tirando fuori il marasma dei fogli universitari ho ritrovato la recensione di questo libro che la mia amica Vanessa mi aveva prestato mesi addietro.
Vi scrivo una breve trama: Rachel Watson ogni mattina prende il treno che la porta a Londra e osserva dal finestrino le villette a schiera che si affacciano sulla ferrovia. Un tempo viveva in una di quelle case, ma lei è incuriosita da quella che è in prossimità del semaforo, dove il treno si ferma sempre. Nella villetta ci vive una coppia molto e bella e Rachel fantastica sulla loro vita amorosa, immaginando quello che lei non ha più, da quando ha divorziato dal marito Tom. Lei non si è più ripresa tanto da perdere anche il posto di lavoro così, quando ogni mattina guarda dal finestrino quella coppia serena, sente che il mondo ha ancora delle possibilità. In una giornata di fine giugno Rachel legge sul giornale che la bellissima donna della villetta si chiama Megan Hipwell ed è scomparsa. Rachel non sa il perché ma sente il bisogno di scoprire la verità, così contatta il marito della donna, Scott, e collabora con la polizia, che non la prende sul serio a causa dei suoi problemi di alcolismo. Rachel non demorde e, allontanandosi dalle bottiglie di alcolici, si ricorda che suo malgrado è rimasta coinvolta nella scomparsa di Megan e non vuole che l'assassino la passi liscia.
L'inizio l'ho trovato noioso, forse perché la protagonista è fortemente depressa e nelle prime pagine del libro traspare questo stato d'animo. Quando c'è la scomparsa di Megan, la storia si trasforma e diventa più interessante con la protagonista che si attiva per investigare sull'accaduto. Il finale è inaspettato e, se non ci fosse stata Rachel, sarebbe stato uno di quei tanti casi di femminicidio, in cui l'assassino la fa franca. Per concludere è proprio vero che ogni mondo è paese, perché anche in Gran Bretagna i treni cumulano ritardi proprio come in Italia ;)

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