martedì 10 settembre 2019



Per riprendermi dalla tortura subita durante l'esame universitario ieri sera mi sono vista il film "La maga delle spezie"(il suo titolo originale è "The mistress of spices").
Vi scrivo una breve trama: Tilo(Aishwayra Rai), il cui nome in indiano vuol dire semi di sesamo, ha avuto fin da piccola il dono di sapere in anticipo le cose, tanto da poter aiutare la gente del suo villaggio. Un giorno però dei banditi le uccidono i genitori per rapirla in cambio di informazioni per cercare un tesoro, ma Tilo riesce a fuggire e viene accolta in una comunità di orfane. La donna anziana, che si occupa di loro, insegna alle bambine a riconoscere e ad utilizzare le spezie per aiutare le persone con i loro benefici. Prima di mandarle in missione in giro per il mondo l'anziana maga fa fare loro una cerimonia ed elenca le regole, che non dovranno mai violare se vorranno comunicare con le spezie per aiutare il prossimo. Dovranno usare le spezie solo per soddisfare i desideri degli altri; non dovranno mai allontanarsi dal negozio e non dovranno mai toccare la pelle di un altro. Tilo diventa la maga di San Francisco, dove il suo Bazar delle Spezie aiuta tutte le persone che hanno desiderio di sperimentare. Dopo un incidente in moto, Doug(Dyal McDermott) entra nel suo negozio e Tilo prova una forte attrazione per lui, tanto che il peperoncino la rimprovera per il suo comportamento. Doug si presenta diverse volte nel suo bazar, così lei si distrae dalla sua missione commettendo degli errori. Tilo cerca in tutti i modi di evitare Doug con le sue spezie che la mettono continuamente in guardia, ma lei si fa corrompere perché non riesce a resistergli. A un certo punto le spezie le daranno un ultimatum, ovvero Tilo dovrà scegliere tra la sua missione come maga delle spezie o l'amore per Doug.
Non è un film indimenticabile, ma ieri ha svolto la sua missione come momento di relax. C'è magia e amore, però il personaggio di Tilo è ambiguo perché è allo stesso tempo provocante ma restio al contatto con le altre persone. L'aspetto che mi è piaciuto del film è stato il momento di riflessione sul cosa vuol dire essere migrante in una terra con una cultura diversa dalla propria e su come l'integrazione non sia così scontata. Il personaggio che mi è piaciuto è stato Haroun, un cliente del Bazar delle Spezie che da tuttofare di un'anziana indiana diventa tassista e trova l'amore, come le ha predetto la maga delle spezie. Nonostante subisca un'aggressione da degli americani, non perde la sua bontà e la sua gentilezza verso gli altri.

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