martedì 15 novembre 2016


Oggi vi parlerò del libro "La ragazza delle arance" di Jostein Gaarder. Avevo voglia di leggere un romanzo ambientato in un paese scandinavo e dopo diverse ricerche ho scovato questo libro ambientato in Norvegia.
Vi scrivo una breve trama: Georg Røed è un ragazzo di quindici anni, che vive con la madre, il patrigno e la loro bambina in una casetta ad Oslo. Un giorno Georg ritorna a casa dalla sua lezione di pianoforte e trova nel salotto tutta la famiglia riunita, compresi i nonni paterni. Georg sente un'aria di solennità, che aumenta quando la nonna gli consegna una grossa busta gialla su cui c'è scritto il suo nome. La donna lo informa che l'aveva trovata in una tasca del suo vecchio passeggino rosso. Si tratta dell'ultima lettera che gli scrisse suo padre prima di morire. Georg è spaventato all'idea di leggere le parole scritte undici anni prima dal padre, ma allo stesso tempo è curioso di sapere chi fosse, dato che non ricorda niente di lui a parte le foto e i filmati insieme. Inizia a leggere questa lunga lettera del padre, che gli racconta la favola de "La ragazza delle arance". Durante il racconto gli fa anche tante domande su cosa fosse successo dopo la sua morte e Georg scopre di essere uguale a suo padre e da dove nasce il suo interesse per lo spazio. La lettera si conclude con un'ultima e profonda domanda e Georg ci riflette a lungo prima di rispondergli e decidere di scrivere un libro insieme al suo papà.
E' un libro potente, intenso e commovente. Ho pianto tantissimo alla fine della lettera del padre di Georg, sentendo la sua paura di morire ma allo stesso tempo la sua voglia di vivere e amare il mondo e le persone, a cui voleva bene. Al quesito finale anch'io darei la stessa risposte del protagonista. Con tutto il cuore ve lo consiglio.

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