lunedì 1 giugno 2015


I corridori sono ripartiti per affrontare l'ultima settimana del Giro d'Italia dal Trentino Alto Adige approdando in Lombardia, sconfinando in Svizzera e tornando in Italia, in particolare in Piemonte e in Valle d'Aosta. La Cima Coppi di questo Giro 2015 è stata il Colle delle Finestre. Dopo queste dure tappe si sono avviati verso Milano.
16a tappa: 26/5 Pinzolo-Aprica di 174km. Pronti, via e subito Campo Magno in cui si sono visti protagonisti Pellizotti, Zardini, Bookwalter, Armee, De La Cruz, Niemiec, Fernandez, Mihaylov e al loro inseguimento Clarke che li riagguanta nella discesa del Passo del Tonale. Durante la prima ascesa dell'Aprica scatta Hesjedal e nella sua discesa il gruppo si spezzetta con la maglia rosa attardata. Alle appendici del Mortirolo viene ripreso Hesjedal; Kruijswijk lascia la compagnia di Landa e Aru mentre Contador recupera il gap che gli avevano inflitto e continua la corsa in compagnia dell'olandese e di Landa. Ai -5 dalla vetta dell'Aprica se ne va Mikel Landa Meana, secondo Kruijswijk e poi Contador.
17a tappa: 27/5 Tirano-Lugano di 134km. Nella tappa più corta del Giro riescono al km2 ad andare in fuga Bandiera, Berlato e Keisse, ma le squadre dei velocisti li tengono a distanza di sicurezza. Dopo che i tre sono stati riassorbiti, ci provano anche Hansen, Gretsch, Atapuma, Gilbert, Slagter, Montaguti e Paolini ma il gruppo li ha sempre ripresi permettendo la volata vinta da Sacha Modolo su Nizzolo e Mezgec.
18a tappa: 28/5 Melide-Verbania di 170km. Partenza a tutta ma quattordici fuggono(Nocentini, Bongiorno, Gilbert, Moinard, Cunego, Weening, Busato, Haga, Siutsou, Chavanel, Villella, Ferrari, De La Cruz e Belkov). A causa di una caduta rimangono indietro Ferrari e Cunego che è costretto al ritiro per una frattura. Nella parte più dura del Monte Ologno De La Cruz, Bongiorno, Siutsou e Moinard allungano; intanto la maglia rosa scatta con Hesjedal. In discesa ai quattro si aggiungono Busato, Nocentini, Chavanel e Philippe Gilbert che tira dritto vincendo su Bongiorno e Chavanel.
19a tappa: 29/5 Gravellona Toce-Cervinia di 236km. Dopo 34km dalla partenza se ne vanno Betancur, Ulissi, Visconti, Chaves Rubio, Kochetkov, Kiryienka, Rutkiewicz e Van der Lijke, ma il gruppo lascia poco spazio. Prima dell'ascesa del Col de Saint-Pantaléon rimangono Chaves, Kochetkov, Rutkiewicz, Kiryienka e Visconti, che parte nei primi metri di salita. Nei 2001m del Cervinia Visconti lentamente finisce nel gruppo principale e accelerano Landa, Contador, Hesjedal, Aru, Kruijswijk, Uran e Konig. Ai -7 allungano Hesjedal e Fabio Aru che vince il tappone alpino seguito da Hesjedal e Uran Uran.
20a tappa: 30/5 Saint Vincent-Sestriere di 199km. Ci sono stati tanti tentativi di fuga ma solo al km32 allungano in 9(Berlato, Saramotis, Berard, Bandiera, Boem, Ulissi, Izaguirre, Busato e Zakarin), solo che il vantaggio rimane limitato comunque riescono a iniziare per primi il Colle delle Finestre. Ai -45 scatta Berlato, intanto il gruppo riprende poco alla volta i fuggitivi tranne Zakarin, che riprende Berlato e continua la sua corsa solitaria. Pirazzi cerca di riprenderlo ma ci riesce Mikel Landa Meana, che conquista la Cima Coppi. Dietro inseguono Hesjedal, Kruijswijk, Aru, Kangert e Uran, mentre Contador rimane da solo. Sulla salita di Sestriere salgono un gruppetto con Landa, Aru, Uran, Hesjedal e Kruijswijk mentre Contador è al loro all'inseguimento. In questa tappa scoppiettante prevale Fabio Aru su Hesjedal e Uran Uran, ma Alberto Contador mantiene la maglia rosa.
21a tappa: 31/5 Torino-Milano di 178km. Tappa conclusiva in cui si festeggiavano la maglia rosa Alberto Contador, la maglia bianca Fabio Aru, che è arrivato secondo e il terzo Mikel Landa Meana, la maglia azzurra Giovanni Visconti, la maglia rossa Giacomo Nizzolo e tutti coloro che hanno terminato questo duro Giro. La gara inizia con un allungo di Gilbert, Dillier, Burghardt e Richeze per conquistare i punti del traguardo volante. Poi sono entrati nel circuito cittadino di 5,4km da ripetere 7 volte e subito scattano Keisse e Durbridge, che beffano i velocisti. Duello vinto da Iljo Keisse su Durbridge e dal gruppo Kluge.
Di questo Giro d'Italia mi sono piaciuti: la tenacia e il cuore di Ryder Hesjedal nelle sue imprese; la scalata solitaria di Alberto Contador sul Mortirolo che con intelligenza è riuscito a riportarsi sulla testa della corsa; le due bellissime vittorie da classiche di Philippe Gilbert e le nove tappe vinte dagli italiani. Inoltre è stato emozionante vedere dal vivo: a Genova Elia Viviani alzare il pugno verso il cielo poco prima del traguardo; a Sestri Levante Micheal Matthews accomodarsi sulla sella per festeggiare con la sua splendente maglia rosa e a Chiavari i corridori che si avviavano alla spicciola verso il foglio firma.

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