martedì 11 ottobre 2016


Oggi vi parlerò del libro "Oscar Wilde e i delitti a lume di candela" di Gyles Brandreth. Dato che questi romanzi, in cui personaggi della storia della letteratura si mettono ad indagare su degli omicidi, mi incuriosiscono, l'ho letto.
Vi scrivo una breve trama: Robert Sherard dopo anni di silenzio decide di rivelare le indagini di Oscar Wilde e dei delitti a lume di candela. Tutto ebbe inizio il 31 agosto del 1889, quando Oscar Wilde raggiunse di corsa Cowley Street, perché era in ritardo ad un appuntamento. Quando arriva nella stanza, però, trova Billy Wood, un ragazzino che si prostituiva e Oscar conosceva, con la gola tagliata circondato da candele e odore d'incenso. Oscar Wilde fugge e si dirige all'Albermale per incontrare Robert Sherard, a cui racconta tutto. Entrambe non sanno che cosa fare, così chiedono un parere ad Arthur Conan Doyle, che si trova a Londra per discutere con l'editore di un possibile seguito delle indagini di Sherlock Holmes. I tre raggiungono il luogo del delitto, ma non c'è più il cadavere e tutto sembra in ordine. Solo che l'occhio attento di Doyle vede delle tracce di sangue e convince Oscar a consultarsi con Aidan Fraser, suo amico nonché capo di Scotland Yard. Fraser, però, non crede alle loro parole, così Oscar Wilde, ispirato dal personaggio Sherlock Holmes, inizia le sue indagini con l'aiuto prezioso di Robert Sherard.
Il libro mi piace perché si viene catapultati nella Londra frizzante del 1889 con Oscar Wilde, che assomiglia tanto a Sherlock Holmes. Mi è piaciuto anche come l'autore si è immaginato la risoluzione del delitto da parte di un personaggio acuto e con tanto carattere artistico come Oscar Wilde.

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