lunedì 27 gennaio 2020

Ciao a tutti,
è importante, di questi tempi, ricordare la giornata internazionale della memoria della Shoah, dato che molte persone cercano di dimenticare o addirittura negare l'esistenza di quel periodo storico, terribile per l'Europa ma anche per tutto il mondo. Leggendo diverse frasi, passi e poesie che ricordano il genocidio di milioni di persone, mi sono imbattuta in una poesia, che è stata scritta nel 1941 da un ragazzo, di cui non si conosce il nome. Questi versi sono stati ritrovati all'interno di un Ghetto, dove gli ebrei erano stati rinchiusi durante i totalitarismi che hanno imperversato negli anni Trenta e Quaranta del Novecento. I ghetti erano stati ideati molti secoli prima del Terzo Reich, ma nei regimi nazifascisti queste persone venivano riuniti dentro a questi luoghi per poi essere trasportati nei campi di sterminio. Questo ragazzo, che ha scritto la poesia, percepì l'imminente disastro che lo avrebbe atteso l'indomani, però cercò gli aspetti positivi della sua vita quotidiana. Quando ho letto "Da domani", ho pensato a come anche nei momenti più bui si debba sempre cogliere gli spiragli di luce. Vi saluto trascrivendo la poesia di questo ragazzo che ha vissuto sulla sua pelle il terribile periodo dell'Olocausto; inoltre spero che non si dimentichi mai il passato per poter vivere decentemente il presente e progettare un futuro migliore.
 
"Da domani"
Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi sarò contento,
a che serve essere tristi, a che serve.
Perché soffia un vento cattivo.
Perché dovrei dolermi, oggi, del domani.
Forse il domani è buono, forse il domani è chiaro.
Forse domani splenderà ancora il sole.
E non vi sarà ragione di tristezza.
Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi, oggi sarò contento,
e ad ogni amaro giorno dirò,
da domani, sarà triste,
oggi no.
 
scritta da un ragazzo, ritrovata in un Ghetto nel 1941


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